Continua la lenta riduzione dei prezzi fisici

Diversamente dai prezzi finanziari, il 2023 si apre con gli indici fisici PricePedia ancora in diminuzione

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È stato pubblicato l’aggiornamento dei prezzi PricePedia di gennaio 2023.
Come risulta dal grafico che segue, il 2023 si apre con una riduzione dell’indice PricePedia Energetici Europa, largamente determinato dalla riduzione del prezzo del gas naturale. Il prezzo del gas al punto di scambio TTF olandese tra dicembre 2022 e gennaio 2023 è passato infatti da 117 Euro/MWh a 65 Euro/MWh, con una riduzione prossima al 50%. Anche l’indice dei prezzi fisici Industriali1 registra una riduzione, anche se molto leggera.

Indice Totale Commodity (Europa), Indice Industriali (Europa), Indici in € (2020 = 100)

 

La flessione dei prezzi fisici delle Commodity Industriali sembra in contraddizione con quanto sta accadendo sui mercati finanziari delle commodity, dove dall’inizio di novembre i prezzi dei metalli si sono avviati lungo un chiaro sentiero di crescita (si veda In tre mesi i prezzi dei metalli in dollari sono aumentati di quasi il 25%).

I fattori che determinano questo segnale contrastante sulla situazione dei mercati delle commodity sono tre:

  • tassi di cambio del dollaro
  • effetti sui prezzi finanziari delle attese di una ripresa dell’economia mondiale entro la fine di quest’anno
  • diverso paniere di commodity industriali considerate.

Il cambio Dollaro/Euro

Dopo aver raggiunto un punto di massimo apprezzamento a ottobre 2022, il dollaro negli ultimi tre mesi si è nettamente deprezzato verso molte valute mondiali e, soprattutto, verso l’Euro. Da un cambio di 0.98 Dollari per Euro, si è passati in quattro mesi ad un cambio di 1.08 Dollari per Euro, con un deprezzamento del dollaro di oltre il 10%. L’Euro si è, parallelamente, apprezzato della medesima entità.

Tasso di cambio dollaro/euro

 

A fronte di questo movimento dei tassi di cambio, a parità di condizioni, i prezzi finanziari delle commodity, generalmente quotati in Dollari, tendono ad aumentare, mentre i prezzi fisici in Europa, quotati in Euro, tendono a diminuire.

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Attese di ripresa economica entro la fine del 2023

Negli ultimi mesi, si è creato un relativo consenso tra gli analisti congiunturali sulle possibilità che l’attuale fase di diminuzione dei livelli mondiali di attività industriale possa risultare breve e registrare segnali di inversione e crescita già entro la fine di quest’anno. Alla base di questo consenso c’è una valutazione positiva sia sulla capacità del governo cinese di migliorare significativamente la propria gestione della crisi sanitaria da Covid-19, sia sul successo da parte delle banche centrali, sulle due sponde dell’Atlantico, di imbrigliare l’inflazione, senza determinare una significativa recessione dei paesi industrializzati.
A fronte di questa prospettive di ripresa a breve dei livelli di attività industriale, i mercati finanziari delle commodity stanno anticipando i prezzi dei beni che dovrebbero maggiormente essere influenzati da una significativa crescita della domanda. Queste attese si stanno traducendo sia in un rialzo dei prezzi future che dei prezzi spot dei metalli, sia ferrosi che non ferrosi, come risulta dai due grafici qui riportati.

Confronto tra indici di prezzo finanziari e fisici dei metalli ferrosi e non ferrsi
Metalli ferrosiMetalli non ferrosi
Indici di prezzo dei metalli ferrosi Indici di prezzo dei metalli non ferrosi

Per entrambe le tipologie di metalli, i prezzi finanziari negli ultimi mesi hanno registrato significative crescite. I prezzi fisici stanno seguendo questa dinamica, ma con ritardo, come era già avvenuto nella parte centrale del 2022, quando le forti diminuzioni dei prezzi finanziari si erano tradotte in più moderate riduzioni dei prezzi fisici.

Paniere di commodity industriali

Il terzo fattore che spiega la diversa dinamica che stanno registrando i prezzi finanziari e fisici delle commodity industriali, in questo avvio del 2023, è la diversa composizione del paniere di beni considerati.
Tra le commodity industriali, infatti, risultano quotati sui mercati finanziari sostanzialmente solo i metalli.
Viceversa, i prezzi fisici delle comodity riguardano anche tutto il comparto Chimico, la filiera del Legno e Carta e quella dei Filati e Tessuti. Per questa famiglia, l’unica determinante sono le condizioni effettive sui mercati fisici, quest'ultimo caratterizzato attualmente da una debolezza della domanda.
Se si scorrono le diverse famiglie di prezzi riportate in questo grafico, dopo i beni Energetici e Alimentare, nel primo mese del 2023 hanno registrato una diminuzione i prezzi di quasi tutte le famiglie del comparto Chimico, della famiglia del Legno e Carta e del Tessile. Viceversa, tra le commodity industriali, nel primo mese dell’anno sono risultati in aumento i prezzi fisici dei metalli, per i quali gli effetti della bassa domanda sono stati più che compensati dagli effetti di contaminazione derivati dai mercati finanziari.

Grafico 2: Gennaio 2023, variazioni % in euro rispetto a dicembre 2022

Fonte: PricePedia

Dai risultati di questa analisi emerge l’eccezione dei prezzi della famiglia dei Chimici Inorganici, che risultano in crescita per gli effetti sull’offerta che stanno avendo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti sanzioni UE. La guerra, da un lato, e le sanzioni, dall’altro, hanno portato ad una significativa riduzione delle esportazioni russe e ucraine di prodotti di chimica inorganica sui mercati UE, contribuendo a sostenere i loro prezzi.


1. L'indice PricePedia del prezzo degli Industriali risulta dall'aggregazione degli indici relativi alle seguenti categorie merceologiche: Ferrosi, Non Ferrosi, Legno e Carta, Chimica: Specialty, Chimici Organici, Chimici Inorganici, Plastiche ed Elastomeri e Fibre Tessili.