Previsione dei prezzi dell'energia

Con luglio 2022 è iniziato un semestre che risulterà particolarmente difficile

.

Caro energia Carbone PUN Gas Naturale Petrolio Previsione

Quando l'incertezza è elevata, fare previsioni è molto difficile. D'altra parte è proprio nelle situazioni in cui il futuro è molto incerto che diventa particolarmente utile perlustrare il futuro. Generalmente la necessità di perlustrare il futuro associata a gradi elevati di incertezza porta a formulare più scenari tra loro alterativi. In questo modo, il previsore non esprime una valutazione a priori sulle possibili ipotesi di base tra loro alternative, ma sviluppa scenari di previsione diversi a seconda delle ipotesi considerate.

In PricePedia abbiamo preferito procedere in modo diverso. L'obiettivo di aggiornare mensilmente lo scenario di previsione consente, infatti, di considerare ad ogni ciclo di previsione solo le ipotesi che si ritengono altamente probabili, lasciando ai mesi successivi la possibilità di integrare progressivamente (o modificare se necessario) le ipotesi precedentemente considerate, man mano che si rendono disponibili informazioni aggiuntive.

In questo articolo sono descritte le previsioni dei prezzi, al netto IVA, dei prodotti petroliferi e delle tariffe di gas ed energia elettrica. Due sono le aree di maggiore incertezza che devono essere esplorate: i prezzi internazionali delle materie prime e le misure governative volte a contenere gli effetti dei prezzi internazionali sui costi di famiglie e imprese.

Prezzi internazionali

Nell'ambito del progetto PricePedia, la dinamica dei prezzi internazionali dell'energia viene monitorata costantemente. I risultati del monitoraggio sono descritti settimanalmente nella rubrica Analisi settimanale energetici. Lo scenario che si ricava dalle analisi delle ultime settimane si caratterizza per:

  • un prezzo del petrolio che non scende, se non per periodi brevi, sotto i 100 $ a barile, anche se la domanda sta registrando un netto rallentamento. Alla bassa domnada si associa, infatti, un'altrettanta bassa offerta: all'interno del cartello OPEC+ alcuni produttori accusano difficoltà a garantire i livelli di produzione pianificata;
  • un mercato del gas europeo ostaggio di Gazprom, il cui obiettivo appare giorno dopo giorno sempre più quello di arrecare nel breve periodo il massimo danno possibile all'economia europea. In questa situazione il prezzo, che ha raggiunto livelli fino a qualche mese fa impensabili, non può diminuire senza una significativa riduzione della domanda. La Commissione Europea ha recentemente varato un piano per una riduzione volontaria dei consumi UE del 15% tra l'1 agosto 2022 e il 31 marzo 2023, rispetto ai consumi medi degli ultimi 5 anni nel corrispondente periodo;
  • un prezzo del carbone che permane a livelli di massimo, vista la maggior domanda in Europa per produrre energia elettrica in sostituzione di quella prodotta con impianti a gas e il prossimo azzeramento dell'offerta russa. Il 10 agosto, infatti, entrerà in vigore il divieto UE di importare carbone russo.

Nel grafico che segue è riportata la dinamica dei prezzi tra il 2021 e il 2024 di petrolio, gas e carbone.

Previsioni dei prezzi delle materie prime di energia
Previsioni dei prezzi delle materie prime di energia

Tecnicamente la previsione è stata elaborata considerando i prezzi dei future per le varie scadenze future dei tre prezzi considerati. Cio è possibile perchè tutti e tre i prezzi presentano una situazione di backwardation e hanno caratteristiche tali da portare gli operatori a convergere verso un prezzo dato dalla media delle loro previsioni[1].
Dal grafico è evidente la forte crescita nel 2021-2022, accusata soprattutto dal gas europeo e dal carbone termico, e la previsione di riduzione molto lenta nel prossimo futuro. Ancora nel 2024 il prezzo del gas e del carbone risulteranno superiori a 100 euro/MWh e 200 euro/Ton. Se si considera che nel decennio precedente l'attuale crisi energetica, i prezzi medi del gas e del carbone erano stati rispettivamente di 19 euro/MWh e 67 euro/Ton, risulta chiara l'intensità e la lunghezza di questa crisi.
Anche il prezzo del petrolio è previsto ridursi lentamente, scendendo sotto a 85 euro/Barile solo nella primavera del 2024.

Misure governative

In questi giorni, il governo Draghi è alle prese con il decreto legge Aiuti bis. Allo stato attuale delle informazioni disponibili sono molto probabili i seguenti interventi:

  • azzeramento degli oneri generali di sistema sulle bollette di gas ed energia eletrica anche per il quarto trimestre 2022, dopo che essi erano stati già azzerati nel terzo trimestre dal decreto-legge approvato il 30 giugno 2022 dal Consiglio dei Ministri.
  • proroga al 20 settembre 2022 della riduzione di 25 centesimi (30 centesimi considerando l'IVA) al litro delle accise su benzina e gasolio, dopo che erano già state prorogate al 21 agosto con decreto interministeriale del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero della Transizione Ecologica;
  • credito d'imposta del 25% per le imprese energivore sui costi del terzo trimestre della componente energia delle bollette elettriche;
  • credito d'imposta del 25% per le imprese gasivore sui costi del terzo trimestre della componente materia prima delle bollette del gas;

Sono invece molto incerti i seguenti interventi:

  • credito d'imposta per il terzo trimestre 2022 per i costi energia per le bollette elettriche delle imprese con potenza installata superiore a 16.5 kW.
  • credito d'imposta per il terzo trimestre 2022 per la componente materia prima delle bollette del gas per le imprese non gasivore.

La probabilità che queste due misure vengano inserite del decreto Aiuti bis è molto bassa, per i vincoli di bilancio con cui si sta confrontando il governo e per la possibilità di attuare queste misure anche in un secondo momento, essendo esse fruibili fino al 31 dicembre di quest'anno.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!

Visualizza le ultime newsletter Pricepedia

I risultati di previsione

La tabella che segue riporta i risultati di previsione per i diversi beni energetici considerati. È forse utile ricordare che questa è una previsione che include solo le misure che allo stato attuale sembrano probabili. Non è detto che una volta effettuate le elezioni politiche del 25 settembre, formato e insediatosi un nuovo governo, esso non decida di introdurre nuove misure. Tuttavia, ci sembrano molto basse le probabilità che i risultati delle prossime elezioni risultino tali da consentire, in tempi rapidi, la formazione di un governo in grado di intervenire in modo veloce, in una materia politicamente complessa che richiede scelte precise di allocazione delle scarse risorse pubbliche. Per questo motivo riteniamo questo scenario il più probabile.

Prezzo dell'energia nei trimestri 2022 (al netto Iva)
Prodotti Primo Trim. Secondo Trim. Terzo Trim. Quarto Trim.
Benzina (euro/litro) 1.53 1.54 1.57 1.76
Gasolio (euro/litro) 1.45 1.52 1.53 1.71
Gas (cons. < 1.2 mln m3) (euro/1000 Smc) 1329 1186 2027 2476
Gas (cons. > 1.2 mln m3) (euro/1000 Smc) 1123 980 1821 2270
Gas (Gasivore) (euro/1000 Smc) 962 920 1333 2210
Energia Elettrica BT (euro/MWh) 323 323 551 525
Energia Elettrica MT (euro/MWh) 305 265 519 495
Energia Elettrica (Energivore) (euro/MWh) 247 234 397 492

Dal punto di vista dei prodotti petroliferi il terzo trimestre non risulterà diverso dal secondo, data la dinamica del prezzo del petrolio e la proroga al 20 settembre della riduzione delle accise. Nel trimestre successivo, il ritorno ai livelli pre-crisi delle accise dovrebbe riportare benzina e gasolio sopra 1.70 euro al litro (al netto IVA).
La situazione è molto più complessa per il prezzo del gas e dell’energia elettrica. Nel terzo trimestre solo le imprese a maggior consumo di gas e di energia elettrica potranno beneficiare di una riduzione parziale, via credito d’imposta, degli effetti sui loro costi dovuti ai forti aumenti registrati dai prezzi internazionali di gas ed energia elettrica. Per le imprese non gasivore e non energivore, gli aumenti dei prezzi internazionali, non più mitigati dai crediti d’imposta, si tradurranno in aumenti dei costi nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente superiori al +70%.
Nell’ipotesi di una totale assenza di misure che, nel quarto trimestre, azzerino gli oneri di sistema e allunghino il periodo di copertura dei crediti d’imposta sui costi della componente energia delle bollette, i costi per tutte le imprese dei consumi di gas ed energia elettrica potrebbero raggiungere, rispettivamente, il livello di 2.2 euro al m3 e di 0.5 euro per kWh.


[1] Per una analisi di questa problematica si veda l'articolo di William R. Emmons ,  Timothy J Yeager, The Futures Market as Forecasting Tool: An Imperfect Crystal Ball, pubblicato in Federal Reserve Bank of St. Louis The Regional Economist, January 2002