Prezzo della gomma naturale sui minimi decennali

La gomma naturale è ai minimi dell'ultimo decennio, dietro c’è la distruzione della catena di approvigionamento

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Gomma Naturale Congiuntura

Ad aprile la quotazione della gomma naturale (RSS3) allo Shanghai Exchange (SHFE) ha raggiunto il minimo decennale pari a 1259 euro tonnellata, segnalando un'intensa variazione tendenziale negativa pari al -16%. Da inizio anno la quotazione ha perso circa il -25% del suo valore. Questa flessione si inserisce a seguito di una fase di lieve recupero conseguita nella seconda parte del 2019, dopo che nella prima parte dell’anno aveva registrato una contrazione, come raccontato in un precedente articolo.
Dietro alla caduta del prezzo della gomma naturale c’è il crollo della domanda e l'interruzione della catena di approvvigionamento in conseguenza alla sospensione delle attività industriali. I beni in cui viene impiegata maggiormente la gomma naturale non sono stati classificati come beni di prima necessità e/o strategici; per cui sono stati oggetto del lockdown.
La gomma naturale è impiegata sia per la produzione di oggetti di uso domestico (elastici, attrezzatura sportiva, ecc.) sia industriale (tubi, guarnizioni, pneumatici, ecc.). I principali prodotti scambiati sul mercato della gomma naturale sono i fogli affumicati di gomma (RSS) e la gomma naturale tecnicamente specificata (TSNR). La prima è utilizzata per la produzione di pneumatici (denominazione commerciale RSS3), la seconda è maggiormente versatile.
Il grafico che segue riporta la quotazione finanziaria allo SHFE e il prezzo delle importazioni UE di TSNR e RSS. I valori sono riportati in euro per tonnellata.

Andamento prezzo della gomma naturale
Andamento prezzo della gomma naturale

Dal grafico emerge che né il prezzo del TSNR né del RSS hanno registrato la flessione accusata dal finanziario, registrando contriariamente una relativa stabilità da inizio anno. E’ probabile, però, che nei prossimi mesi anche il prezzo doganale accusi la contrazione dato che la dinamica del doganale segue con un determinato ritardo quella del finanziario.
Per quanto riguarda la serie quotata allo SHFE questa riflette la scarsa produzione dei comparti in cui la gomma naturale trova solitamente impiego, che ha causato una flessione del prezzo. E’ probabile quindi che la futura dinamica del prezzo della gomma rifletterà l’andamento della produzione industriale dei prossimi mesi.

La Cina è il primo importatore mondiale di gomma e i suoi principali fornitori sono la Thailandia e l’Indonesia, i quali a loro volta sono anche i principali produttori a livello globale. Le esportazioni di questi paesi verso la Cina sono crollate in questi primi mesi del 2020 per cui produttori si sono ritrovati senza il loro principale acquirente e con della merce invenduta costretti a stoccare. Nel 2017 sul totale della produzione thailandese e indonesiana le esportazioni verso la Cina pesano rispettivamente il 25% e l'11%. Dopo la Cina, tra i principali importatori di gomma naturale, seguono gli Stati Uniti d’America, il Giappone, e la Germania (fonte ExportPlanning). Questi quattro paesi sono i principali produttori nel settore dell’automotive, per cui la contrazione del prezzo della gomma naturale è possibile che vada di pari passo con la crisi del settore dell’automotive, attualmente tra i settori più colpiti dalla pandemia.

In conclusione come monitorato in questi mesi la distruzione della catena di approvvigionamento è la maggior responsabile della contrazione dei prezzi delle materie prime.