Ripercorriamo gli ultimi 12 mesi

Un grafico dinamico per l'analisi degli indici in euro delle commodities

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Energetici Ferrosi Preziosi Fibre Tessili Indicatori Congiunturali Alimentari Chimici Organici Plastiche ed Elastomeri Legno e Carta Chimica: Specialty Non Ferrosi Congiuntura

Il 2018 è stato un anno ricco di eventi che hanno in qualche modo influenzato l’evoluzione dei prezzi in euro delle commodities: la guerra commerciale, le tensioni OPEC, il rallentamento dell’economia mondiale, e altri.
In quest’articolo si cercherà di fare il punto sugli ultimi 12 mesi, ripercorrendo i passaggi principali delle dinamiche degli Indici StudiaBo in euro.

Nel grafico dinamico a barre orizzontali che segue è stato posto come base 100 gennaio 2018. Le variazioni, che costituiscono il modulo dei rettangoli, sono state calcolate rispetto al valore iniziale 100 e i valori minimi e massimi (indicati dalle barre verticali, rispettivamente verdi e rosse) tengono in considerazione il periodo trascorso nell’animazione fino a quel punto.


Energetici, Prodotti dell’Industria Chimica, Plastiche e Chimici Organici hanno subito variazioni negative minime nei primi mesi del 2018, che attestano un momento di relativa stabilità per queste tipologie merceologiche. Gli Energetici, a maggio 2018, danno il via ad un trend positivo che coinvolge trasversalmente gli altri tre indici, che recepiscono la dinamica con un periodo di ritardo. Gli Energetici, ad ottobre, fanno registrare il massimo (tra tutti gli indici) rispetto a gennaio 2018 (+ 20%). Prodotti dell’Industria Chimica e Plastiche hanno minimi prossimi alla base 100 fissata a gennaio, mentre i massimi si attestano intorno rispettivamente a 110 e 106, a dimostrazione del fatto che da inizio 2018 hanno accresciuto il loro valore e non hanno avuto variazioni negative importanti.

Gli Alimentari hanno oscillato per tutto il 2018 intorno ai valori di inizio anno, con variazioni di intensità massima prossime al 2% e varianza minima (1,1): massimo e minimo sono infatti simmetrici rispetto alla base e pari a 102 e 98.

I Ferrosi, con un minimo prossimo a 100 e un massimo di quasi 107, denotano un 2018 di crescita continua rispetto ai valori di inizio anno. La crescita, anche se a ritmi modesti, è stata continua ad esclusione di gennaio 2019 che è stato caratterizzato da una variazione congiunturale del -2% (a dicembre c'è stata una variazione congiunturale minima pari a - 0,26%).

Tutt’altra dinamica per i Non Ferrosi che dopo i primi 5 mesi di sostanziale stabilità - a giugno hanno fatto registrare il massimo rispetto a gennaio 2018 (104) - a giugno sono stati investiti da un trend negativo, ancora in corso, che gli è valso un minimo pari a circa 95. In questo caso, la dinamica dell’indice è stata interessata da una volatilità importante: la varianza del periodo è infatti pari a 6,2.

Guardando alle Fibre Tessili e a Legno e Carta, dal grafico emerge che questi indici non raggiungono mai valori inferiori a quello di inzio 2018, infatti il loro minimo è proprio 100. Raggiungono i loro massimi, pari a 106 e 107, tra agosto e settembre 2018, dopodiché ha avuto origine un fase di flessione che li ha portati intorno ai valori di inizio 2018.

I Preziosi , pur avendo una dinamica estremamente volatile (varianza pari a 9), si sono attestati, per quasi tutto il periodo considerato, su valori inferiori a quelli di gennaio 2018, recuperando solo negli ultimi 3 periodi. Sono inoltre quelli che hanno fatto registrare a novembre il minimo più importante tra tutti gli indici toccando quota 90 e una perdita di valore del -10% rispetto a inizio 2018.