L’altalena del prezzo del petrolio che rientra sui livelli di massimo

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La scorsa settimana il prezzo del petrolio è tornato prossimo ai valori di massimo degli ultimi 7 anni. Il Brent si è fermato a 75.4 dollari al barile (+2 $), il WTI a 74 (+1.9 $) e l’Oman/Dubai a 73.8 (+1.9 $).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Dopo la caduta avvenuta a metà luglio, il prezzo del petrolio è rientrato sui livelli di massimo dall’inizio della crisi sanitaria. Il motivo è da ricercare nei segnali incoraggianti delle campagne vaccinali e negli accordi raggiunti dall'OPEC+ sui nuovi livelli di produzione.

Nonostante l'aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti, in tutta l'Asia e in alcune parti dell'Europa, i tassi di vaccinazione elevati consentirebbero di scongiurare l’ipotesi di ulteriori e rinnovati blocchi come quelli imposti dalla pandemia nello scorso anno.
In India, ad esempio, nell'attuale fase di riduzione dei contagi da Covid-19, si è registrato un rapido rimbalzo del consumo di benzina e della produzione industriale, che segnala la presenza di una economia resiliente. L’aumento della domanda è stato registrato d’altronde in tutto il mondo, come affermato dal vice primo ministro russo Alexander Novak.
Le preoccupazioni per i possibili effetti della diffusione della variante delta su riduzioni della domanda sono diffuse, ma le riduzioni sono comunque previste molto contenute e di breve durata.
Dal lato dell'offerta, gli accordi per un piano di aumenti mensili della produzione Opec+ di 0.5 barili al giorno dal mese di agosto, porteranno la produzione a sfiorare i 30 milioni di barili al giorno alla fine dell'anno, mantenendo un elevato equilibrio con i livelli di domanda di medio periodo.

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In conclusione, il prezzo del petrolio ha rallentato la sua crescita in termini di variazioni congiunturali, attestandosi su livelli di massimo storico: il Brent e il WTI si asseriscono rispettivamente a 75 e 74 dollari al barile, aumentando rispetto a giugno del +2% e del +0.8%.
È la prima volta, dall’inizio di ottobre 2020, che si registra una variazione mese su mese inferiore al 5% del prezzo del petrolio, segnalando come le aspettative su domanda e offerta si stiano equilibrando, portando ad una aspettativa di prezzi nel breve periodo stabili su livelli elevati. I segnali che provengono dal mercato del petrolio stanno quindi allineandosi a quelli provenienti dal mercato del rame, altra materia prima fortemente influenzata dalle aspettative, anch'essi relativamente stabili su livelli elevati.
Se nel breve periodo le aspettative sono di una stabilità del prezzo del petrolio sugli attuali livelli storicamente elevati, in un orizzonte più lungo di 12 o 24 mesi, il prezzo del petrolio è previsto in riduzione come segnalato dai prezzi future a 12 e 24 mesi. In questo caso la differenza con il rame è totale, dato che per questa materia prima le quotazioni future riproducono fedelmente quelle spot.