Recupero da record per il prezzo del barile

Le decisioni dell’OPECPlus sostengono il significativo rialzo del petrolio

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Settimana di forti rialzi per le quotazioni del greggio, che segnano i massimi da gennaio 2020. Alla chiusura dei mercati dell'ultimo venerdì il valore ha recuperato, in media, 4.5 dollari rispetto alla chiusura della settimana precedente. Venerdì 5 il Brent si è fermato a 59.3 dollari al barile (+4.3$), il WTI a 56.8 (+4.6$) e l’Oman/Dubai a 58.1 (+4.2$): si tratta del recupero settimanale più intenso da ottobre, alla base del quale troviamo i fondamentali e le aspettative positive.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Ad inizio settimana si sono registrati gli incrementi più significativi, a seguito della dichiarazione di alcuni membri dell’OPECPlus di voler continuare a sostenere le politiche restrittive alla riunione del comitato di monitoraggio (JMMC) di mercoledì 3 febbraio. In due giorni il petrolio ha guadagnato più di 2$.
Nel corso della riunione si è confermato l’accordo sui tagli alla produzione, con l’obiettivo di assorbire le scorte di petrolio nel breve/medio periodo, anche se il fattore principale per lo scenario di previsione sarà il recupero della domanda legato all'uscita dalla pandemia. E’ molto probabile che il mercato non assisterà ad un reale recupero fin quando il trasporto aereo non riprenderà a pieno regime, presumibilmente sul finire del 2021. Dopo l’allentamento delle misure di gennaio, il comitato di monitoraggio ha quindi rimandato tutte le decisioni per il vertice di marzo dell’OPECPlus1.
E’ probabile che il prossimo l’incontro sarà segnato da un'elevata tensione: alcuni membri, come la Russia, sono contrari ad ulteriori restrizioni della produzione in quanto si teme di subire un contraccolpo da ulteriori tagli, con il rischio di un’inondazione di petrolio statunitense che vanificherebbe tutti gli sforzi del cartello. Invece l’Arabia Saudita sembra favorevole alle politiche restrittive e Riad continuerà con i tagli volontari aggiuntivi.
Inoltre la compagnia di stato Saudi Aramco ha aumentato il prezzo sui listini per Arab Light per le consegne di marzo dirette verso il nord-est dell’Europa: ciò segnala la fiducia dell'Arabia Saudita nello scenario di previsione di recupero della domanda, sfamando così le aspettative rialziste (bullish sentiment).

Avvisaglie di recupero della domanda arrivano dalle scorte statunitensi, che si attestano sui livelli di marzo 2020, segnalando quindi un forte riassorbimento delle scorte, complice anche l’ondata di maltempo che ha costretto ad un aumento della domanda di combustibile (si veda in merito l'articolo della scorsa settimana).
Inoltre da oltreoceano giungono altre notizie incoraggianti, che hanno sostenuto l'entusiasmo dei mercati la scorsa settimana: l'economia americana sembra procedere in modo più sostenuto al recupero dalla pandemia rispetto alla controparte europea, e sembra in vista l'approvazione del piano di stimolo economico del presidente Biden, per un ammontare di 1.9 trilioni di dollari. Minori delle attese, inoltre, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nell'ultima settimana di gennaio, che hanno toccato il valore più basso da fine novembre. La performance relativamente più brillante dell'economia USA in questa delicata fase storica ha dato sostegno anche al dollaro nel corso della scorsa settimana, che è passato da 1.21 a 1.20 rispetto all'euro2.


(1) Il JMMC è il comitato di monitoraggio dell’OPECPlus che si riunisce più volte nel corso dell’anno per verificare la sostenibilità delle politiche in corso e effettuare eventuali aggiustamenti; ad esempio a gennaio, sull’onda di un clima di speranza per distribuzione del vaccini, il comitato ha deciso di allentare le misure per un ammontare di 500 mila barili al giorno.
(2) Per consultare l'andamento giornaliero del tasso di cambio del dollaro, visita la sezione Analisi di DailyDataLab.