Lieve sospiro di sollievo per il petrolio, i tagli alla produzione sostengono il prezzo

Grazie ai tagli alla produzione la settimana scorsa le quotazioni hanno chiuso in rialzo

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Rimanendo sempre su livelli di minimo storico, la settimana passata il prezzo del barile ha chiuso in positivo rispetto a due settimane fa. Il Brent chiude a 25.3 dollari al barile, in rialzo di +3.8 dollari, il WTI a 18.8 dollari al barile, +1.9 dollari, e l’Oman/Dubai a 25.3 dollari al barile, +1.7 dollari.

Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Il rialzo del prezzo del petrolio è dovuto a due fattori. Da un lato l’avvio dell'allentamento delle misure di lockdown che contribuiranno, grazie alla ripresa dei consumi di carburante, a controbilanciare l’eccesso di offerta e a ridurre le pressioni sulle capacità di stoccaggio.
Dall’altro i tagli attuati dai principali produttori di petrolio a partire dall'1 maggio. I produttori stanno attuando il taglio più ampio mai adottato nella storia, pari a 9.7 milioni di barili al giorno. Ovvero il 10% della produzione mondiale. A guidare la riduzione ci sono Arabia Saudita e Russia.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, in un articolo della settimana scorsa Reuters riporta che l’armistizio nella guerra al prezzo tra Russia e Arabia Saudita è arrivato sotto "ricatto" americano. Il presidente Trump avrebbe esortato il principe bin Salman a trovare un patto con la Russia e proporre una riduzione della produzione, altrimenti gli USA avrebbero tolto il loro appoggio militare allo storico alleato. L’Arabia Saudita conta molto sull’appoggio americano per difendere i propri territori e la produzione di petrolio da eventuali attacchi nemici. Di questa faccenda non ci sono però conferme ufficiali dalle due parti, il tutto sarebbe stato riportato a Reuters da fonti vicine.
Il rialzo più importante c’è stato giovedì, ad un giorno dall’attuazione degli tagli, e quando altri produttori hanno annunciato il loro impegno a contrastare l’eccesso di offerta, come la Norvegia e l’Olanda. Inoltre le statunitensi Exxon Mobil Corp e Chevron Corp ridurranno complessivamente la loro produzione di 400 mila barili al giorno per il trimestre corrente.
Non solo le quotazioni spot hanno mostrato un rialzo giornaliero, anche il future ha registrato una variazione positiva giornaliera significativa, a dimostrazione del fatto che i tagli alla produzione potrebbero sostenere il prezzo nel medio periodo.

Nonostante il lieve sospiro di sollievo della scorsa settimana, questa mattina il prezzo del petrolio è tornato a mostrare lievi segnali di debolezza. In conseguenza all’annuncio di possibili ritorsioni commerciali degli Stati Uniti verso la Cina, come punizione per aver taciuto sulla diffusione del virus. La guerra commerciale sembrava essere arrivata quasi alla fine dopo la firma dell’accordo commerciale alla fine dello scorso anno. La sua ripresa potrebbe causare problemi al recupero dell’economia globale e quindi anche al recupero del prezzo del petrolio.