Il barile affonda di nuovo

Il contratto a scadenza per maggio del WTI registra valori negativi, il Brent cede ma con minore intensità

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Torna a cedere il prezzo del petrolio. La settimana scorsa la quotazione del WTI è affondata fino ai 18.3 dollari al barile, perdendo rispetto a due settimane fa -4.5 dollari al barile. Questo livello è il minimo storico raggiunto dal 2003. A spingere il prezzo c'è la preoccupazione per la prossima saturazione dei magazzini di stoccaggio di petrolio statunitesi. Venerdì c'è stata anche la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione e crescita industriale di marzo, entrambi riportano notizie pesanti per l'economia americana. Le initial jobless claims (richieste di indennità di disocuppazione) sono in aumento e la produzione industriale segna un -6.3%.
Anche il prezzo del Brent è in caduta ma la sua discesa risulta meno intensa rispetto a quella del WTI, chiudendo la settimana a 28.1 dollari al barile, in negativo di -3.40 dollari al barile. Per quanto riguarda l'Oman/Dubai dopo mesi di backwardation, anche il benchmark medio orientale è tornato in contango, chiudendo la settimana a 28.1, circa -1.4 dollari. Lo spread Oman/Brent torna ad essere prossimo a zero.
Sembrano reggere ancora le quotazioni future. I contratti a scadenza più lunga sembrano registrare una minore volatilità rispetto allo spot, nel lungo periodo i recenti tagli alla produzione potrebbero sostenere il prezzo del barile

Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

A guidare la forte flessione del prezzo del petrolio c'è una domanda sempre più in forte contrazione, domanda non controbilanciata dalla riduzione dell'offerta. Nel report di aprile dell'International Energy Agency si stima che la caduta più drastica della domanda di energetici è ad aprile. A guidare l'affondo ci sono Stati Uniti e Europa.
Inoltre l'accumulo di scorte di petrolio è il secondo dato che preoccupa, i magazzi statunitensi sembrano prossimi alla capacità massima, sopratutto quello del Oklahoma. Reuters riporta "As production continues relatively unscathed, storage is filling up by the day. The world is using less and less oil and producers now feel how this translates in prices”. Lunedì 20 aprile, infatti, la disponibilità di stoccaggio sempre più bassa, l'eccesso di offerta e l'assenza di compratori hanno decretato il valore negativo per la quotazione del WTI a scadenza per maggio pari a -37.6 dollari al barile. Come si legge in un articolo de IlSole24Ore "Questo non significa che le cisterne siano già piene ovunque. E quand'anche si riempissero quelle a terra, a bordo di petroliere c'è ancora spazio, forse addirittura per altri 100-150 milioni di barili secondo le stime che circolano nel settore marittimo. Ma a Cushing, individuato dal Nymex come punto di consegna del Wti, gli stoccaggi sono vicini al limite operativo".