Le temperature al di sotto della media stagionale in Europa fanno registrare un incremento della domanda di gas per il riscaldamento

Concluse le trattative dei membri dell'OPEC+: Russia e Arabia Saudita estendono i tagli volontari alla produzione di petrolio nel primo trimestre del 2024

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Gas Naturale

Venerdì 1 dicembre sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo e la relativa variazione rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 43.5 €/MWh (-3.2 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 43.5 €/MWh (-3.6 €/MWh)
  • HenryHub USA 8.8 €/MWh (-0.1 €/MWh)
  • PSV Italia 41.6 €/MWh (-3.4 €/Mwh)
  • JKM Asia 51.0 €/MWh (-2.4 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

È arrivata la prima ondata di freddo in Europa, portando la domanda per il riscaldamento ai massimi della stagione invernale registrati fino ad ora. A bilanciare il sistema, però, hanno contribuito la solida offerta di gas norvegese e i costanti arrivi di gas liquefatto, ulteriormente supportati dai regolari prelievi dagli stoccaggi.
Le temperature al di sotto della media stagionale nella regione nord-occidentale europea, in aggiunta ai cali della generazione solare ed eolica, hanno fatto registrare un incremento della domanda di gas per il riscaldamento del 58% raggiungendo i 6800 GWh/giorno. La fornitura di gas norvegese verso l'Europa è stata leggermente inferiore la scorsa settimana, con una media di 2367 GWh/giorno rispetto ai 2494 GWh/giorno, a causa delle attività di manutenzione ordinaria presso le raffinerie di Aasta Hansteen, Dvalin e Troll.
Ciò nonostante, i valori restano abbondantemente superiori rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno, elemento che dà grande fiducia sui mercati. Questa settimana sono proseguiti i lavori presso l'impianto di Kollsnes per aumentare la capacità di 6 mcm/giorno, portandola a 159 mcm/giorno.
Le spedizioni di GNL in Europa sono state costanti, con una media settimanale di 2288 GWh/giorno, mentre il prelievo dagli stoccaggi è stato in media di 511 GWh/giorno. Da sottolineare la fornitura supplementare di gas proveniente dagli stoccaggi tedeschi di Rehden, che ha raddoppiato i suoi prelievi rispetto alla settimana precedente da 77 GWh/giorno a 168 GWh/giorno.

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Petrolio

Settimana movimentata per il comparto Oil, con le quotazioni che sono state condizionate dagli incontri dei paesi dell'OPEC+. Il Brent ha chiuso in calo la sessione settimanale a 78.9 $ al barile. Simile la dinamica del WTI, che ha fatto registrare lo scorso venerdì quota 74.1 $ al barile, in discesa rispetto alle chiusure delle sessioni precedenti.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

La scorsa settimana si sono concluse le trattative dei membri dell'OPEC+, inizialmente rinviate a seguito delle divergenze segnalate sugli obiettivi di produzione dei produttori africani. Durante l’incontro si è concordato di effettuare ulteriori tagli volontari alla produzione di petrolio nel 2024, nel tentativo di compensare il rallentamento dell'economia globale e l'aumento delle forniture da parte dei produttori competitor. Tuttavia, i prezzi del greggio sono scesi a causa dei segnali di tensione all'interno del gruppo.
L'Arabia Saudita si è impegnata a estendere il taglio volontario di 1 milione di barili al giorno fino alla fine del primo trimestre del prossimo anno, mentre la Russia ha dichiarato che porterà la riduzione volontaria delle esportazioni da 300 mila a 500 mila barili al giorno.

Carbone Termico

Calano i prezzi del carbone in Europa: l’API2 month-ahead ha chiuso la sessione di venerdì a 120.4 dollari/ton, in discesa rispetto alla settimana precedente dove si era registrata una chiusura di 123.6 dollari/ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Secondo i dati EEX, la principale borsa dell’energia in Europa, in Germania la produzione di energia elettrica da carbone è aumentata del 19% a causa delle temperature rigide registrate nel Paese. Tuttavia, la produzione è ben al di sotto del livello dello scorso anno (-45% su base annua).
Le scorte di carbone presso i terminali di importazione ARA (Amsterdam, Rotterdam and Antwerp) sono aumentate del 9% (+483 mila tonnellate) rispetto alla scorsa settimana, raggiungendo i 5.8 milioni di tonnellate. Le scorte restano comunque inferiori del 2.9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando la domanda dalla Germania, il più grande consumatore europeo di carbone per la produzione di energia elettrica, era più del doppio rispetto livelli registrati quest’anno.