La settimana delle politiche monetarie

Le dichiarazioni delle banche centrali attenuano la salita del Brent e deprimono gli altri prezzi

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Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie Prime

Come anticipato nell'articolo della settimana scorsa, il 19 ed il 20 settembre si è svolta la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), nella quale si è deciso di lasciare invariati i tassi di interesse.
La decisione della Federal Reserve di lasciare i tassi ad un intervallo compreso tra il 5.25 ed il 5.5% non ha sorpreso gli analisti.
Al contrario, le nuove stime riguardanti la congiuntura statunitense del 2023 hanno superato le previsioni degli economisti; il PIL statunitense stimato dalla FED per il 2023 è pari al 2.1%, più del doppio dell'1% stimato nel mese di giugno.
La stima dell'inflazione del 2023 rimane del 3.3% e ci si aspetta un raggiungimento dell'obiettivo del 2% solo nel 2026.
La stima della disoccupazione è del 3.8% nel 2023 e del 4.1% per il 2024, anno nel quale ci si apetta una crescita economica dell'1.5%.
Nella giornata del 21 settembre anche la Bank of England ha annunciato che lasciarà i tassi invariati ad un valore del 5.25%.
I dati dell'inflazione del mese di agosto emersi dall'indice dei prezzi al consumo hanno sorpreso al ribasso le stime degli analisti, rilevando un tasso di inflazione pari al 6.7%. Il raggiungimento del target del 2% è previsto entro il secondo trimestre del 2025.
Infine, nella giornata di venerdì 22 settembre la Bank of Japan ha confermato una politica monetaria ultra espansiva che mira a stimolare l'economia giapponese tramite l'utilizzo del quantitative easing e di tassi di interesse negativi . Il tasso di interesse di breve periodo è del -0.1%, mentre i tassi a lungo termine sono pari a zero. Oltre a queste due misure, la Bank of Japan riconferma anche la politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC o Yield Curve Control) che consente una fluttuazione dei rendimenti dei bond governativi tra il -0.5% e lo 0.5%.

Nel loro insieme, le decisioni delle banche centrali delle ultime due settimane sembrano aver generato valutazioni negative sullo stato di salute della congiuntura economica mondiale, portando ad una limitata, ma generalizzata, riduzione dei prezzi delle commodity nel corso della settimana. Dopo il limitato aumento dei tassi di interesse da parte della BCE nella scorsa settimana, la scelta di non modificare i tassi da parte della banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone, è stato considerato il segnale di un aumento della preoccupazione dei banchieri centrali sulla situazione a breve del ciclo economico.

ENERGIA

Il grafico che segue riporta l'indice aggregato dei prezzi in dollari dei prodotti energetici quotati nelle diverse borse mondiali. Dopo diverse settimane di crescita, l'indice degli energetici negli ultimi giorni ha registrato una riduzione.

Indice finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia Europa e USA

Di seguito si riporta la heatmap dei prezzi in euro dei prodotti energetici, per vedere le variazioni settimanali dei singoli prezzi.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi dei degli energetici

 

Dalla heatmap qui sopra riportata il primo aspetto che emerge è la stabilità dei prezzi petroliferi nella media mobile a 3 giorni, a fronte di aumenti significativi della media mobile a 30 giorni.
Il secondo aspetto di maggior interesse riguarda le differenze di variazioni tra i prezzi spot e future del gas.
I prezzi spot registrano un aumento prossimo alle due cifre sia per il TTF che per il NBK, mentre i prezzi future registrano una variazione settimanale della media mobile negativa, intorno al -4%.

MATERIE PLASTICHE

Questa settimana anche l'indice finanziario delle materie plastiche quotate in Cina ha registrato un'oscillazione verso il basso, interrompendo il trend di crescita delle ultime settimane.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

Nella heatmap che segue si riportano i prezzi in euro delle materie plastiche contenute nell'indice.  

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche

Dalla heatmap si rilevano variazioni di prezzo prevalentemente negative, ad eccezione del future sulla gomma naturale RSS3 che ha registrato un aumento del 3.5%.

FERROSI

I grafici che seguono riportano gli indici finanziari dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi sul mercato europeo e cinese.
Questa settimana gli indici hanno mantenuto dei livelli di prezzo stabili con un lieve flessione nel fine settimana.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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La heatmap che segue riporta una overview dell’andamento dei prezzi dei metalli ferrosi, espressi in euro.
Osservando la heatmap non si rilevano particolari variazioni all'interno del mercato dei ferrosi.

HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi

 

NON FERROSI

I grafici che seguono riportano gli indici finanziari dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi quotati al London Metal Exchange e allo Shanghai Futures Exchange.
Entrambe le borse hanno registrato una dinamica dei prezzi in riduzione nel corso della settimana.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi

Dalla heatmap di seguito riportata è possibile osservare le singole variazioni di prezzo settimanale dei metalli non ferrosi.
L'unica variazioni settimanale positiva riguarda il prezzo dell'argento. Viceversa le principali variazioni negative riguardano i prezzi del nichel (-4%) e del rame (-2%).

HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi

 

ALIMENTARI

Il grafico che segue riporta gli indici PricePedia dei prezzi finanziari espressi in dollari dei prodotti alimentari suddivisi in 3 categorie: cereali, tropicali ed oli.
L'indice dei cereali ha registrato un'oscillazione verso l'alto all'inizio della settimana, per poi segnare variazioni negative negli ultimi giorni della settimana; l'indice dei tropicali ha registrato un ribasso iniziale per poi stabilizzarsi verso il fine settimana; l'indice degli oli ha seguito un costante andamento ribassista per tutta la settimana.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia degli alimentari
CEREALI

La heatmap che segue riporta una overview dell’andamento dei prezzi in euro dei cereali.
Osservando la heatmap si può notare il forte calo dei prezzi spot e future dell'avena, che hanno registrato delle variazioni settimanali delle medie mobili a tre giorni prossime alle due cifre.
L'unico prezzo che ha evitato una variazione negativa è quello del mais. Nel caso del mais, l'intonazione generale negativa è stata compensata dalle dichiarazioni emesse dalla CONAB (agenzia agricola Brasiliana), che ha previsto che la produzione di mais brasiliana diminuirà del 9,1% su base annua a 119,8 milioni di tonnellate. L’agenzia ha affermato che i prezzi dei cereali non offrono abbastanza redditività e ciò comporterà una riduzione della superficie coltivata di mais per il raccolto 2023/24.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi dei cereali

ALIMENTARI TROPICALI

Dalla heatmap di seguito riportata si può notare che questa settimana si è interrotto il rally del mercato dei tropicali.
Il prezzo che ha registrato la maggior variazione negativa della media mobile a tre giorni è quello del cacao con una variazione del prezzo spot del -5%.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali
OLI

Dall'ultima heatmap riportata si puo notare la generalizzata variazione negativa della media mobile settimanale a tre giorni dei prezzi degli oli vegetali considerati.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali