Dal 2024 stop al transito di gas russo in Ucraina: a rischio la fornitura energetica di importanti paesi dell’UE

Andamento settimanale delle commodity energetiche

.

Energetici Carbone Gas Naturale Petrolio Analisi settimanale energetici

A cura di:



Gas Naturale

Alla chiusura di venerdì 23 giugno sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:

  • TTF Olanda 32.5 €/MWh (-2.5 €/MWh)
  • HenryHub USA 8.6 €/MWh (+0.3 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 32.4 €/MWh (-2.8 €/MWh)
  • JKM Asia 37.1 €/MWh (+2.3 €/MWh)
  • PSV Italia 36.7 €/MWh (-6 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Dopo un inizio di mese condizionato da forti rialzi, la scorsa settimana è stata caratterizzata da un andamento piuttosto stabile dei prezzi del comparto Gas & Power, con pochi cambi di direzione ed un generale equilibrio tra domanda ed offerta.
Venerdì il contratto TTF di luglio ha infatti chiuso la sessione a 32.5 €/MWh, in leggero calo rispetto alle quotazioni della settimana precedente.
Torna l’allarme sulle forniture di gas dalla Russia: a dicembre 2024 andrà infatti a scadenza il contratto per il transito in Ucraina. Gazprom aveva firmato tale accordo nel lontano 2019, ben prima dello scoppio del conflitto, con la mediazione della Commissione europea, il cui obiettivo all’epoca era quello di appianare ogni disputa che potesse ostacolare i rifornimenti da Mosca. Le possibilità che le due parti negozino un nuovo contratto sono scarse. Ciò significa che il flusso di gas si interromperà, ponendo fine alle entrate dell’Ucraina derivanti dalle tariffe di transito e alla fornitura di gas a Paesi come l’Austria e la Slovacchia, fortemente dipendenti dal gas di Mosca. Il gas trasportato attraverso l’Ucraina fornisce infatti circa la metà del gas dell’Austria, secondo gli ultimi dati di maggio, citati dal Financial Times mentre la Slovacchia dipende da questo gasdotto per il 95% delle sue importazioni di gas.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!
Visualizza le ultime newsletter PricePedia

Petrolio

Venerdì il Brent è stato quotato a 73.8 $ al barile, registrando una flessione rispetto alla settimana precedente di -2.8 $, il WTI ha chiuso a 69.2 $ al barile, registrando una variazione di -2.6 $ rispetto alla scorsa settimana, e infine l’Oman/Dubai arrivato a toccare i 74.9 $ al barile, con una variazione di -0.3 $.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Sembrano rientrate le preoccupazioni manifestate dai partecipanti al mercato dopo la ribellione di questo weekend in Russia, i cui effetti sull'evoluzione della guerra in Ucraina e sui mercati delle materie prime non sono ancora chiare.
L’apertura dei principali benchmark petroliferi è stata infatti in leggero rialzo, anche se le quotazioni non hanno mostrato strappi particolari.
L'aumento delle importazioni indiane di petrolio russo ha raggiunto nel mese di maggio il livello record di circa 1.95 milioni di barili al giorno (bpd). Il petrolio russo ha rappresentato circa il 40% delle importazioni di greggio del Paese a maggio, riducendo di conseguenza le importazioni dall'Iraq ai minimi dal 2020 e dall'Arabia Saudita ai valori minimi da settembre 2021. I raffinatori indiani hanno incrementato notevolmente le loro forniture di petrolio russo da quando l'Occidente ha imposto le sanzioni a Mosca in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. Le sue importazioni dalla Russia dovrebbero rimanere elevate anche nei prossimi mesi, poiché il prezzo di sbarco rimane molto più competitivo del greggio del Medio Oriente. Ad aprile, infatti, il prezzo di sbarco di una tonnellata di petrolio dalla Russia era di circa 500 dollari, mentre quello dall'Iraq costava 570 dollari e dall'Arabia Saudita era di 637.40 dollari, secondo i dati del governo.

Carbone Termico

Infine, venerdì il carbone termico spot Europa è stato quotato a 105.3 €/Ton, stabile rispetto alla settimana precedente, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 115.3 €/Ton, registrando una lieve flessione pari a -1.8 €/Ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Gli importatori tedeschi di carbone sono pronti garantire le forniture fino al completamento delle nuove centrali a gas, colmando il vuoto lasciato dall’abbandono definitivo del nucleare del paese. Sebbene il sistema elettrico della più grande economia europea stia compiendo la transizione verso un'energia più pulita, il carbone lo ha aiutato a evitare carenze energetiche lo scorso inverno, quando la Russia ha interrotto la maggior parte delle esportazioni di gas.
Gli operatori e i regolatori affermano che, nonostante le elevate scorte di gas europee e i prezzi in calo, ulteriori tagli all'offerta russa, un inverno freddo e un aumento degli acquisti asiatici di GNL potrebbero di nuovo lasciare l'Europa a corto di gas.
Il presidente dell'associazione degli importatori di carbone VDKi ha dichiarato che se ci sarà un'altra carenza di gas nel prossimo inverno, le scorte di carbon fossile accumulate in questi mesi andranno a colmare questo gap. Le importazioni di carbone fossile in Germania lo scorso anno sono state pari a 44,4 milioni di tonnellate, in crescita dell'8% rispetto all'anno precedente.


1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 23 giugno 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.