Prezzo del petrolio: verso la soglia critica dei 90$?

Pubblicato il rapporto dell’EIA in cui si registra il calo delle scorte petrolifere

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La scorsa settimana il prezzo del petrolio ha registrato nuovi livelli record. Venerdì 22 ottobre il Brent ha chiuso a 85.5 dollari al barile (+0.7$), il WTI a 82.1 dollari al barile (+0.3$) mentre l’Oman/Dubai a 83.8 dollari al barile (+1.5$).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Il prezzo del petrolio ha chiuso la scorsa settimana con gli ennesimi aumenti, influenzati dalla pubblicazione del rapporto settimanale dell’EIA in cui è emersa una riduzione delle scorte pari a -9.8 milioni di barili. Al 20 di ottobre, quindi, l’attuale disponibilità di scorte petrolifere è passata da 1238.7 milioni a 1228.9 milioni. Se la tendenza al ribasso continuerà allo stesso ritmo anche nelle prossime settimane, le preoccupazioni risulteranno sempre più crescenti nell’ipotesi di una profonda crisi dei serbatoi.

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L’aumento dei prezzi del petrolio, a cui ormai si assiste da diversi mesi, ci dà un’indicazione di come la pressione sull'OpecPlus, per ampliare l’offerta del greggio, continuerà a crescere. Già Stati Uniti, India e Giappone stanno spingendo sul gruppo affinché aumenti la produzione di petrolio in modo più aggressivo. Tuttavia l'OpecPlus sembra essere restio alla richiesta: i motivi sono da rinvenire principalmente nelle preoccupazioni per il bilancio petrolifero del prossimo anno, data la notevole crescita dell'offerta dei paesi non appartenenti al gruppo Opec prevista nel 2022, e dal timore che, superata questa fase critica degli energetici, si possa verificare una situazione opposta: eccesso di offerta rispetto alla domanda stabile.
L’incertezza dell'OpecPlus su un aumento della disponibilità di petrolio nel breve termine, suggerisce quindi che i prezzi rimarranno ben sostenuti ancora per qualche mese.