Mercati in frenata. Tassi d’interesse in rialzo e indici PMI in discesa

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 26 giugno 2023

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LME Non Ferrosi Macroeconomia Analisi settimanale LME

Dinamica settimanale

Andamento non ferrosi

Andamento dei singoli metalli non ferrosi

  • Rame: Stabile il prezzo del rame sceso la scorsa settimana poco sotto i 8.500 $/Ton. Spread tra spot e future è in contango.
  • Nichel: In discesa il prezzo del nichel, che settimana scorsa ha raggiunto la soglia dei 20.885 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio: In discesa anche il prezzo dell’alluminio primario, posizionatosi la scorsa settimana a quota 2.132 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio secondario: Ancora stabile il prezzo dell’alluminio secondario a 1.948 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Zinco: Scende il prezzo dello zinco, che venerdì ha chiuso poco sopra i 2.300 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Piombo: Stabile il prezzo del piombo che venerdì ha chiuso a quota 2.190 $/Ton. Spread in contango.
  • Stagno: Stabile anche il prezzo dello stagno, che venerdì ha chiuso poco sotto i 28.200 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.

Commento Macroeconomico

Settimana turbolenta per i mercati, a causa di alcuni aspetti:

  • dentro e fuori l’Europa diverse Banche Centrali hanno aumentato i tassi d’interesse per combattere l’inflazione. Ha cominciato la Banca d’Inghilterra con aumento di 50 punti base, poi quella svizzera con 25 p.b, quella norvegese, quella turca che ha portato il costo del denaro dall’8.5 al 15% con l’inflazione che sfiora il 40%. Come già è successo con le altre banche centrali importanti come la FED e la BCE, la BOJ e la BOC, i rialzi dei tassi continueranno nei prossimi mesi;
  • in Europa e in America deludono i dati relativi agli indici PMI per il settore manifatturiero. Quello tedesco è sceso a 50.8, il minimo da 4 mesi. Giù anche quello francese e quello USA . La discesa dell’indice informa quindi di un possibile rallentamento del settore manifatturiero;
  • la Cina non ha varato gli stimoli per far ripartire l’economia che fa fatica a prendere slancio a causa del settore immobiliare e dell’export in rallentamento. Inoltre, con l’arrivo della festa nazionale, i mercati sono rimasti chiusi;
  • il dollaro è tornato a salire;
  • nel fine settimana è arrivata la notizia inaspettata che il capo dei mercenari usati da Putin nella guerra in Ucraina si è ribellato e ha compiuto atti di terrorismo in Russia. Vedremo quale sarà nei prossimi giorni la reazione sui mercati finanziari e delle commodity. Per ora questa notizia ha fatto salire il tasso d’incertezza sui destini della guerra in Ucraina e sulla tempistica del cessate il fuoco o della fine.

Conclusioni

Inflazione alta e politiche monetarie restrittive portano i settori manifatturieri in frenata. Lo spettro della recessione persiste in diverse aree a cominciare da USA e Unione Europea mentre sui mercati finanziari e su quelli delle commodity continua il saliscendi delle quotazioni. L’incertezza continua a regnare sovrana e la volatilità dei prezzi si mantiene alta. Le stime sono per un proseguimento di questa realtà anche nei prossimi mesi.

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La reazione dei mercati


Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana

CRB Index: in calo.
GSCI Index: in calo.
BDI Index-Noli marittimi: in aumento.
Petrolio Brent: in calo.
Gas naturale TTF: in lieve calo.
LMEX-Metalli non ferrosi: in calo.
Dollar Index: in aumento.