Il prezzo del petrolio segna il record degli ultimi 9 mesi

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La ripresa delle quotazioni del barile continua ad un ritmo serrato: nelle ultime due settimane i livelli sono risultati prossimi a quelli di febbraio 2020, ricevendo una forte spinta negli ultimi giorni.
La scorsa settimana il prezzo del petrolio ha chiuso in netto rialzo rispetto alla chiusura di due settimane fa: il Brent ha chiuso a 52.3 dollari al barile (+2.3$), il WTI a 49.1 (+2.5$) e l’Oman/Dubai a 51.3 (+2.4$). L’incremento più forte si è verificato venerdì, quando il greggio è cresciuto nei valori giornalieri di circa 0.80$, a seguito dell’approvazione del vaccino Moderna da parte della Food and Drug Administration statunitense.
In Europa è attesa nella giornata di oggi l’approvazione del vaccino Pfizer-BioNTech da parte dell’European Medicine Agency; se dovesse dare esito positivo, la prossima settimana verranno distribuite le prime dose del vaccino in Europa, per poi partire con la campagna vaccinale massiva a gennaio.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Nonostante in Occidente la pandemia non si arresti, e si preannunci il ritorno a regimi di lockdown severi per le festività natalizie, ad oggi il prezzo del petrolio risulta in costante crescita, muovendosi sull’onda delle notizie del vaccino. Il prezzo del greggio risulta quindi spinto al rialzo dall’ondata di ottimismo per una possibile uscita dalla pandemia nel corso del 2021.
Gli investitori si attendono che nel corso del 2021 in Occidente ci sarà una ripresa sostenuta della domanda di carburante, come sta accadendo in Cina ed in India, la cui domanda di energetici sta crescendo velocemente (fonte: PricePedia). Quest'insieme di fattori ha fatto segnare al petrolio il record degli ultimi 9 mesi; i rialzi sono stati così intensi che la scorsa settimana la backwardation si è confermata.

Il petrolio nel 2020

Il prezzo del Brent chiude quindi l’anno con una media mensile pari a 50 dollari al barile, decretando questo valore come nuova soglia critica. Ciononostante, l’Energy Information Administration prevede che, nel 2021, il prezzo del Brent scenderà nuovamente al di sotto dei 50 dollari (48.5 dollari al barile); il WTI, invece, si assesterà sui 45.7 dollari. Nel corso dell’anno la previsione per il 2021 è stata rivista più volte, e quest’ultima risulta la versione più ottimistica.
Da febbraio 2020, quando il Covid-19 ha iniziato a diffondersi in tutto mondo provocando drammatici effetti sull’assetto economico, il prezzo del petrolio ha perso in tre mesi circa 30 dollari. Il rientro sui livelli prepandemici è ancora un percorso in costruzione e in sette mesi, da maggio ad oggi, il Brent è riuscito a guadagnare approssimativamente quanto perso in primavera.
Nel corso dell’anno l’OPEC+ ha aggiustato l’offerta per controbilanciare i drammatici effetti del crollo della domanda. Grazie ai tagli produttivi si è arginato il pericolo di ulteriori significative cadute, ma è solo con il parziale recupero della domanda in estate, e ora con le aspettative di uscita dalla pandemia, che il prezzo del petrolio è tornato a crescere.