Dallo iodio ai suoi sali: un mercato dominato da un solo elemento

Prezzi elevati e alta incidenza in massa rendono lo iodio il principale fattore di costo dei suoi sali

.

Chimici Inorganici Cost pass-through

Continuano le tensioni sul mercato mondiale dello iodio

Negli ultimi anni lo iodio ha registrato un forte aumento di scarsità sui mercati internazionali. Da ormai 3 anni un kg di iodio è scambiato a un prezzo superiore ai 60 euro/kg, rendendo questo elemento uno tra i prodotti chimici di base più cari. Nel recente ciclo dei prezzi delle materie prime, il prezzo dello iodio ha seguito una traiettoria autonoma: da un lato ha segnato una flessione nel 2021, dall'altro ha continuato la sua forte crescita nel 2022 e nel 2023. Come descritto in Iodio: gli effetti di una elevata concentrazione di offerta mondiale, le determinanti di questa dinamica sono da ricercare innanzitutto nella forte concentrazione della produzione in pochi paesi e nella difficoltà di ampliare l'offerta in linea con una domanda che continua a crescere nel tempo.

L'offerta mondiale di iodio

Esistono sostanzialmente due processi per la produzione industriale dello iodio, ed entrambi presentano limiti strutturali all'aumento dell'offerta. Il primo processo riguarda l'estrazione dello iodio dalla caliche, un minerale raro presente con concentrazioni significative solo in alcuni siti minerari del Cile. Il secondo processo è legato all'estrazione di idrocarburi, quando questa rende disponibili salamoie da cui è possibile estrarre iodio. Le scelte sui livelli di attività della produzione di iodio come sottoprodotto dell'estrazione di idrocarburi non sono guidate dal prezzo dello iodio, data la limitata quantità prodotta e la scarsa incidenza di questo elemento sui ricavi complessivi rispetto a quelli dell'idrocarburo.
Complessivamente, quindi, la produzione mondiale di iodio risulta rigida: in Cile è vincolata dalle difficoltà nel trovare nuovi giacimenti di caliche o nell'aumentare lo sfruttamento di quelli noti, mentre negli altri paesi dipende dalle decisioni in materia di estrazione di idrocarburi. L'offerta mondiale di iodio, pertanto, è poco elastica al prezzo, trasferendo sulle variazioni della domanda il peso principale del riequilibrio del mercato.

La crescita mondiale della domanda di iodio

Lo iodio è un elemento essenziale sia per i sistemi biologici sia per un'ampia gamma di processi industriali. Le sue proprietà fisico-chimiche uniche lo rendono fondamentale in numerosi settori: dai prodotti farmaceutici e sanitari all’elettronica, dalla sintesi chimica all’energia nucleare, fino alle batterie avanzate come quelle all’alluminio-iodio e litio-iodio.

Il principale utilizzo finale dello iodio a livello globale riguarda la salute umana e animale, rappresentando oltre metà della domanda mondiale. L’impiego nell’alimentazione umana è sostenuto dai programmi di iodizzazione del sale promossi dall’OMS. Negli allevamenti intensivi, lo iodio viene aggiunto ai mangimi per garantire la salute e la produttività del bestiame.
In ambito medico, lo iodio è indispensabile nella formulazione dei mezzi di contrasto utilizzati nell’imaging diagnostico. Gli agenti di contrasto iodiati sono impiegati in radiografie, TAC e angiografie, consentendo una visualizzazione più precisa di vasi sanguigni, organi e tumori. Questa componente della domanda è in continua crescita, trainata dall’invecchiamento della popolazione e dall’espansione delle tecnologie diagnostiche ad alta intensità.
Anche l’elettronica e l’ottica rappresentano un’area in forte sviluppo per l’utilizzo dello iodio. I suoi composti sono impiegati nella produzione delle pellicole polarizzanti per i display LCD, dove contribuiscono all’allineamento dei film polimerici per il controllo della trasmissione della luce. Si tratta di applicazioni strettamente legate all’elettronica di consumo, ai display automobilistici e ai pannelli fotovoltaici.

Infine, lo iodio trova impiego nel trattamento delle acque — in integrazione ai sistemi a base di cloro — , in numerose applicazioni chimiche come catalizzatore, reagente e stabilizzatore, oltre che per migliorare l’efficienza delle batterie di nuova generazione.

Limitata sostituibilità

Le proprietà uniche dello iodio rendono difficile la sua sostituzione in molte applicazioni fondamentali. Quando la sostituzione è tecnicamente possibile, essa comporta spesso compromessi in termini di prestazioni, costi, impatto ambientale o conformità normativa. Il potenziale di sostituzione tecnica dello iodio risulta quindi limitato.
Anche la sostituibilità economica è generalmente ridotta, poiché il costo dello iodio per unità di prodotto finale è spesso modesto rispetto al valore totale del processo. In molti casi, infatti, nonostante l’elevato prezzo per unità di iodio, la sua incidenza sul costo complessivo rimane contenuta, rendendone poco conveniente la sostituzione.

La scarsa sostituibilità dello iodio, sia tecnica sia economica, determina un’elasticità molto bassa della domanda rispetto alle variazioni di prezzo. Anche aumenti significativi del prezzo non riescono a ridurre in modo sostanziale i consumi, che continuano a crescere sospinti dai driver illustrati nelle sezioni precedenti.

Gli effetti sui prezzi dello iodio e dei sali derivati

La limitata elasticità dell’offerta e della domanda rispetto alle variazioni di prezzo rende il mercato mondiale dello iodio molto sensibile a qualsiasi shock in grado di modificare in modo esogeno i livelli di produzione o di consumo.

Come già indicato, le tensioni di mercato degli ultimi anni si sono tradotte, nel biennio 2022-2023, in un raddoppio del prezzo dello iodio, seguito da una fase di stabilizzazione nei due anni successivi. L’elemento che caratterizza l’industria dello iodio e dei suoi derivati è che gli aumenti del prezzo dello iodio tendono a trasferirsi quasi integralmente sui prezzi degli ioduri[1], i suoi principali prodotti derivati.
Nel grafico che segue, il confronto tra il prezzo dello iodio e il prezzo medio degli ioduri evidenza livelli quasi identici e segnala come gli incrementi del prezzo dello iodio si siano riflessi in aumenti pressoché equivalenti del prezzo medio degli ioduri.

Confronto tra prezzi dello iodio e degli iuduri
Confronto tra prezzi dello iodio e degli iuduri

Il trasferimento quasi completo dell’aumento del prezzo dello iodio per kg (o per tonnellata) in un incremento equivalente del prezzo degli ioduri dipende sia dall’elevato peso atomico dello iodio sia dal suo prezzo unitario molto più alto rispetto agli altri elementi coinvolti.
Lo iodio ha infatti un peso atomico pari a 126.9, nettamente superiore a quello dei metalli alcalini come potassio (39.1) e sodio (23.0), o a quello di un metallo come il rame (63.5). Di conseguenza, la produzione dei principali ioduri richiede quantità in peso relativamente elevate di iodio. Per esempio, per ottenere ioduro di potassio (KI), ioduro di sodio (NaI) e ioduro di rame (CuI), le percentuali in peso di iodio necessarie sono rispettivamente pari al 76.4%, 84.6% e 66.6%.
Considerando inoltre il prezzo dello iodio, molto superiore a quello del potassio, del sodio e, anche, del rame, l’incidenza del costo dell’elemento iodio sul costo complessivo della materia prima supera il 99% per lo ioduro di potassio e per lo ioduro di sodio, mentre si attesta attorno al 94% per lo ioduro di rame.
Con percentuali così elevate, è naturale che il prezzo per tonnellata degli ioduri risulti molto vicino a quello dello iodio.

Conclusioni

L’elevato peso atomico dello iodio e il suo prezzo per tonnellata, nettamente superiore rispetto a quello dei metalli con cui si combina per formare gli ioduri, si traducono in un’elevata incidenza del costo dello iodio sui costi totali delle materie prime necessarie per produrre questi sali. Tale incidenza supera generalmente il 90%, arrivando oltre il 99% per i due ioduri più importanti: ioduro di potassio e ioduro di sodio. In queste condizioni, il prezzo degli ioduri tende a mantenersi molto vicino a quello dello iodio.
Le recenti tensioni registrate sul mercato mondiale dello iodio — che nel 2023 hanno portato a prezzi mediamente doppi rispetto a quelli di inizio decennio — si sono trasferite in aumenti equivalenti dei prezzi degli ioduri. Dal punto di vista del mercato e della dinamica dei prezzi, iodio e ioduri possono quindi essere considerati un’unica merceologia. A fronte di una bassa elasticità al prezzo sia della domanda sia, soprattutto, dell’offerta, il prezzo dello iodio e degli ioduri rimane esposto a forti oscillazioni future, con rischi al rialzo più elevati rispetto a quelli al ribasso.


[1] Gli ioduri sono i sali che lo iodio forma combinandosi con metalli, in particolare con i metalli alcalini. Tra questi, i principali sono lo ioduro di potassio e lo ioduro di sodio. Nel complesso, la produzione di ioduri rappresenta una quota relativamente contenuta degli utilizzi globali dello iodio.