Acciai lunghi: l’efficienza italiana sfida l’alto costo dell’energia

Analisi dei principali fattori di costo che influenzano i prezzi degli acciai lunghi

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Acciai lunghi Determinanti dei prezzi

Nell’analisi dei prezzi degli acciai, è utile raggruppare i prodotti in base a caratteristiche tecniche omogenee, che possono influenzarne il prezzo, come ad esempio: il costo della carica siderurgica, gli eventuali elementi di lega utilizzati, il tipo di lavorazione (a caldo o a freddo) e la forma.
Tra queste caratteristiche, una distinzione fondamentale riguarda gli acciai lunghi e piani, che si differenziano soprattutto per i processi produttivi e il diverso contenuto della carica siderurgica: i primi sono prodotti mediante forni elettrici a partire dal rottame, mentre i secondi sono ottenuti tramite altoforno, con costi legati ai prezzi dei minerali e del carbone da coke.
All'interno degli acciai lunghi, le categorie sono distinte in base alla forma del prodotto (barre, tubi, profilati ...) che, oltre a differenziarsi per livelli di prezzo, presentano diversi gradi di protezione commerciale dalle importazioni dai paesi extra-UE.

In questo articolo della scorsa settimana, "HRC: un mercato globalizzato e finanziarizzato a metà", sono state analizzate le ultime misure di salvaguardia introdotte dall’Unione Europea per i coils laminati a caldo. Tali misure, però, non coprono anche l'intero comparto degli acciai lunghi, il cui grado di protezione varia in base alla specifica tipologia del prodotto.

In generale, le misure di salvaguardia per gli acciai lunghi risultano meno restrittive rispetto a quelle previste per i coils laminati a caldo. Per gli acciai lunghi, pur restando invariata l’aliquota del dazio addizionale (25%) applicata in caso di superamento della soglia, i massimali per paese relativi ai contingenti tariffari residui sono sempre più elevati rispetto a quelli dei coils (pari al 13%) e variano dal 15% e al 30%, in base alla tipologia del prodotto. Inoltre, alcune categorie di acciai lunghi non sono neanche soggette al divieto di riporto dei volumi: è quindi possibile cumulare le quote di importazione esenti da dazi non utilizzate in un trimestre con quelle del trimestre successivo.
L’unico elemento che li accomuna pienamente alle misure introdotte per i coils è la riduzione, a partire dal primo luglio, del tasso di liberalizzazione dell’incremento annuale dei contingenti tariffari, dall’1% allo 0.1%.

Non vi sono invece distinzioni nella politica commerciale statunitense, che applica tariffe uniformi a tutte le tipologie di acciaio importato. Attualmente, le importazioni di acciaio negli Stati Uniti provenienti dall’Unione Europea sono soggette a dazi del 25%; tuttavia, a partire dal 9 luglio, tali tariffe potrebbero raddoppiare fino al 50%, qualora non si raggiunga un esito positivo nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e UE.

Dato che la produzione degli acciai lunghi avviene principalmente tramite forno elettrico, il loro prezzo è strettamente legato alle dinamiche dei costi dell’energia elettrica e dei rottami di acciaio.
Concentrandoci inizialmente sul costo dell’energia elettrica, a parità di altre condizioni, un aumento (diminuzione) del prezzo dell’energia tende a riflettersi in un incremento (diminuzione) del prezzo degli acciai lunghi.
Può essere quindi utile verificare se i paesi caratterizzati da costi dell’energia elettrica più contenuti siano anche i principali esportatori di acciai lunghi.
Nella tabella seguente si riportano i prezzi annuali europei dell’energia elettrica di Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Ungheria.

Prezzi finanziari europei dell'energia elettrica

2020 2021 2022 2023 2024 2025*
F-Day Ahead-Prezzo energia elettrica Spagna (OMIE), prezzo/MWh 34.0 112.2 167.5 88.4 63.2 60.2
F-Day Ahead-Prezzo energia elettrica Francia (Entsoe), prezzo/MWh 32.2 109.2 275.8 96.9 54.6 72.4
F-Day Ahead-Prezzo energia elettrica Germania (Entsoe), prezzo/MWh 36.9 96.8 235.4 95.2 74.8 95.3
F-Day Ahead-Prezzo energia elettrica Polonia (Entsoe), prezzo/MWh 46.7 87.0 166.7 111.7 88.3 100.7
F-Day Ahead-Prezzo energia elettrica Ungheria (HUPX), prezzo/MWh 39.0 114.0 271.5 106.9 101.0 115.7
F-Day Ahead-PUN Italia (GME), prezzo/MWh 38.9 125.7 304.1 127.0 108.6 121.7
* media primi quattro mesi del 2025.

Dall’analisi della tabella emergono significative discrepanze tra i prezzi dell’energia elettrica nei diversi paesi europei. Ad esempio, dal 2022 , la media dei prezzi italiani si è attestata a 165 euro/MWh, pari a quasi il doppio dei prezzi dell'energia della Spagna.
Considerando la maggiore convenienza degli acquisti di energia elettrica in Spagna, Francia e Germania, può essere interessante verificare se questi tre paesi esportino maggiori quantità di acciai lunghi rispetto a quelli con costi energetici più elevati, come Italia, Ungheria e Polonia.
Il grafico seguente mostra le esportazioni di acciai lunghi di Spagna, Francia, Germania, Italia, Ungheria e Polonia.

Esportazioni europee di acciai lunghi in milioni di kg

Dal grafico si evidenzia che, tra i sei paesi considerati, l’Italia è il principale esportatore di acciai lunghi, nonostante l'elevato costo dell'energia elettrica. Nel 2024, le esportazioni italiane hanno raggiunto 4.3 milioni di tonnellate, un volume più che doppio rispetto alla somma delle esportazioni di Spagna e Francia, i due paesi con l'energia elettrica a prezzi minori.
Nell’Unione Europea, l’Italia, insieme alla Germania, è leader sia nella produzione che nell’esportazione di acciai lunghi, grazie alla capillare presenza di acciaierie elettriche e a una consolidata specializzazione nella filiera del riciclo del rottame. L’industria siderurgica italiana riesce, infatti, a compensare lo svantaggio energetico anche attraverso l’elevata efficienza nella raccolta e trasformazione dei rottami ferrosi, risultando competitiva sui mercati degli acciai lunghi.

Per verificare questa ipotesi, abbiamo stimato l’elasticità dei prezzi degli acciai lunghi rispetto alle variazioni dei prezzi dei rottami e dell’energia elettrica. Se, infatti, l’elasticità dei prezzi rispetto ai rottami risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella dell’energia, allora è plausibile che un vantaggio, anche modesto, dal lato dei rottami possa compensare un elevato svantaggio dal lato dei costi dell'energia.

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Elasticità dei Prezzi degli Acciai Lunghi

Specificazione del modello

Per analizzare l'elasticità dei prezzi degli acciai lunghi europei alle variazioni dei prezzi dei rottami e dell'energia elettrica, è stata effettuata una regressione dell’indice europeo degli acciai lunghi rispetto ai prezzi dei rottami e dell’energia elettrica.
Come proxy del prezzo dei rottami è stato utilizzato il benchmark finanziario dei rottami di acciaio Turchia LME, mentre per il prezzo dell’energia elettrica è stata impiegata la PCA (Analisi delle Componenti Principali)[1] estratta dai prezzi elettrici europei disponibili nella sezione Daily Data Prices del sito di PricePedia.
A tutte le variabili del modello si è, inoltre, effettuata una trasformata logaritmica, al fine di interpretare i risultati di stima in termini di elasticità.

Risultati di stima

Dall’analisi della stima di lungo periodo, effettuata tramite il modello econometrico di Engle e Granger, è emerso una elasticità del prezzo dell'indice PricePedia degli acciai lunghi al prezzo dei rottami pari a 0.57. Questo implica che, a partirà di altre condizioni (ceteris paribus), ad un aumento (calo) del 10% dei prezzi dei rottami di acciaio corrisponde, in media, a una crescita (riduzione) del prezzo medio degli acciai lunghi del 5.7%.
L’elasticità del prezzo degli acciai lunghi europei rispetto al prezzo dell’energia elettrica è invece pari a 0.17: una variazione del 10% nei costi energetici si riflette quindi in una variazione di appena l’1.7% nel prezzo degli acciai lunghi.

Conclusioni

La produzione di acciai lunghi avviene principalmente tramite forni elettrici ad arco, in cui i rottami sono utilizzati come principale input produttivi. Di conseguenza, il prezzo degli acciai lunghi dipende sia dall’andamento dei prezzi dei rottami che da quello dell’energia elettrica. Tra queste due componenti, tuttavia, il costo dei rottami emerge come la principale determinante della competitività nel mercato degli acciai lunghi. Un esempio emblematico è rappresentato dall’Italia, che, nonostante abbia uno prezzo dell’energia generalmente superiore a quello dei principali concorrenti, ha saputo mantenere le proprie quote di domanda mondiale, a fronte, invece, di un netto calo di quelle tedesche. Questa performance è possibile grazie alla presenza in Italia di un tessuto industriale altamente specializzato nella siderurgica elettrica e da una consolidata capacità di raccolta e riciclo dei rottami ferrosi.
Il ruolo centrale dei rottami è confermato anche dalle stime sulla elasticità dei prezzi degli acciai lunghi: l’impatto del prezzo dei rottami sui prezzi degli acciai lunghi risulta, infatti, più che triplo rispetto a quello dell’energia elettrica.


[1] Per un approfondimento sulla PCA si rimanda all’articolo: La flessione dei prezzi degli acciai dolci segnalata dall'analisi della componente principale.