L'effetto sul prezzo dell'acciaio delle restrizioni UE alla Russia: il caso della vergella

L’undicesimo pacchetto di sanzioni UE ha allargato le restrizioni riguardanti l'acciaio

.

Coils Laminati a Caldo Sanzioni UE alla Russia Vergella Determinanti dei prezzi

Le prima misure restrittive contro la Russia adottate dalla UE per il conflitto con L'Ucraina risalgono al 2014.
Successivamente, il 15 marzo 2022, dopo meno di un mese dell'invasione dell'Ucraina, il Consiglio dell'Unione Europea ha apportato alcune modifiche al regolamento del 2014 ampliando le misure restrittive adottate contro la Russia. In particolare l'ampliamento ha riguardato molti prodotti siderurgici di cui sono state proibite le importazioni UE dalla Russia ( si veda il il regolamento UE del 15 marzo 2022) . Come risulta dai due grafici qui riportati, la Russia che risultava il terzo paese di provenienza delle importazioni UE nel 2021, è scesa al 6 posto nel primo semestre 2023 a causa di queste restrizioni. Per molti prodotti, le restrizioni si sono tradotte in un completo azzeramento delle importazioni.

Importazioni UE di acciaio
nel 2021nel I° semestre 2023
Importazioni UE di acciaio nel 2021 Importazioni UE di acciaio nel I sem. 2023

 

Nuovo intervento a giugno 2023

Il 23 giugno 2023 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato l’undicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia a seguito dell’invasione in Ucraina. In questo pacchetto la lista dei prodotti siderurgici di cui sono proibite le importazioni UE dalla Russia è stato ulteriormente ampliata, includendo la totalità dei prodotti siderurgici (si veda il regolamento UE). Il divieto di importazione decorrerà dal 30 settembre 2023[1]. Per rendere più stringenti i vincoli all'economia russa, gli importatori UE da paesi diversi dalla Russia dovranno verificare e dimostrare che le importazioni non incorporino prodotti siderurgici provenienti dalla Russia.

Al fine di prevedere quale potrà essere l'impatto sui prezzi dell'acciaio del recente allargamento all'intera lista di prodotti siderurgici, può essere utile un'analisi di quali sono stati gli effetti dell'allargamento della misure restrittive del marzo 2022.

Effetti delle misure restrittive del marzo 2022

Le misure restrittive del marzo 2022 hanno riguardato circa due terzi dei prodotti siderurgici delle importazioni UE dalla Russia. Tra i prodotti colpiti da restrizioni, i prodotti di gran lunga più importanti in termini di importazioni della UE sono stati i coils di acciaio non legato laminati a caldo. Seguivano, per ordine di importanza, la vergella e i tondini per cemento armato. Nelle misure di marzo 2023 non sono stati, invece, oggetto di restrizione i semiprodotti (billette, blumi e bramme) in acciaio non legato, che, in termini di volumi, rappresentano la quota maggiore delle importazioni dalla Russia.
Di seguito è approfondito il caso delle importazioni della vergella.

Il caso della vergella

Con "vergella" nell'industria siderurgica si indicano barre o fili sottili di acciaio, prodotti attraverso processi di laminazione a partire da billette o blumi. Sono utilizzate in edilizia per armature di calcestruzzo e nell'industria manifatturiera per produrre prodotti come fili, cavi, reti metalliche, chiodi, viti e molle.
Nel 2021 l'Ue ha importato dalla Russia quasi mezzo milione di tonnellate di vergella, su un totale di importazioni della UE di 9 milioni di tonnellate. Dopo il divieto di importazione del marzo 2022, le importazioni UE dalla Russia si sono azzerate. Nel grafico che segue le importazioni di vergella della UE dalla Russia sono messe a confronto con le importazioni provenienti dai principali paesi extra-UE, per verificare se il crollo delle importazioni dalla Russia sono state compensante da importazioni provenienti da altri paesi.

Importazioni UE di vergella

 
I dati riportati nel grafico sono inequivocabili. Nessuno dei principali competitori extra-UE ha beneficiato del crollo delle esportazioni russe. Anzi tutti sono risultati tendenzialmente in calo nella seconda parte del 2022 e nella prima parte del 2023. Questi dati suggeriscono una debolezza congiunturale della domanda UE che ha portato ad una riduzione delle importazione dai paesi extra-UE e reso ininfluente sul mercato UE il divieto delle importazioni dalla Russia. Alla stessa conclusione si arriva se si analizza la dinamica dei prezzi sul mercato UE, riportato nel grafico che segue.

Indici di prezzo internazionale della vergella
Indici di prezzo internazionale della vergella

Al fine di avere una misura di confronto, nel grafico è riportato anche l'indice di prezzo del contratto future ad un mese quotato al Shanghai Futures Exchange (SHFE). I due indici hanno dinamiche molto simili tranne in alcuni particolari periodi:

  • all'inizio del 2021, quando il prezzo sul mercati cinese ha registrato un improvviso aumento, sotto la spinta di una domanda in forte crescita;
  • la forte crescita del prezzo della vergella UE, all'indomani del vincolo alle importazioni dalla Russia, determinata da fattori di breve periodo, come dimostra la successiva netta riduzione.

Dall'analisi del grafico è difficile valutare quale sia stato l'effetto finale sul prezzo della vergella sul mercato UE dovuto all'azzeramento delle importazioni dalla Russia. A questo fine può essere utile il confronto tra i tassi di variazione dei prezzi della vergella ad agosto 2023 nei confronti del prezzo di gennaio 2020 (precedente alla turbolenza indotta dalla pandemia e dalla successiva ripresa) e di gennaio 2022 (precedente all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e successive sanzioni).

Tassi di variazione dei prezzi della vergella
Mercati agosto-2023 rispetto a:
gen-2020 gen-2022
Europa+39%-22%
Cina-2%-21%

Ad agosto 2023 il prezzo della vergella in Europa risulta aumentato del 40% rispetto al prezzo pre-pandemia, a fronte di una sostanziale stabilità del prezzo in Cina. Questo sembrerebbe segnalare una carenza relativa d’offerta sul mercato UE. Questa carenza relativa non sembra però dovuta al venire meno delle importazioni dalla Russia dopo le sanzioni di marzo 2022, dato che, in entrambi i mercati si registra, nei mesi successivi alle sanzioni, una riduzione prossima al -20%. Le condizioni di mercato della vergella nella UE sembrano avere avuto modificazioni diverse rispetto a quelle avvenute sul mercato cinese, ma non sembrano essere dipese dal vincolo delle importazioni UE dalla Russia.
L’assenza di effetti sul prezzo della vergella dovuto ai vincoli delle importazioni UE è, infine, il risultato dell’analisi descritta in Prezzo della vergella: analisi della relazione tra prezzi, costi di produzione e benchmark finanziario, in cui le dinamiche del prezzo della vergella sono spiegate dalla dinamiche dei costi e dai benchmark finanziari.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!
Visualizza le ultime newsletter PricePedia

Conclusioni

Alla fine della prossima settimana scatterà il divieto per gli importatori comunitari di acquistare e importare qualsiasi prodotto siderurgico dalla Russia. Il dubbio che questo vincolo possa tradursi in un aumento dei prezzi dell’acciaio sul mercato UE è fondato. L’analisi del caso della vergella, tuttavia, segnala che i possibili effetti sui prezzi europei non saranno generalizzati. Molti prodotti saranno immuni da questi effetti. Altri, invece, potrebbero risultare in qualche modo influenzati. Per superare queste incertezze sono però necessarie analisi più specifiche riguardanti i singoli prodotti.


[1] Rispetto alla scadenza del 30 settembre, tre prodotti sono trattati in modo diverso: per il codice NC 7207 11 (semiprodotti di acciaio non legato, a sezione semi-quadrata: billette e blumi) il divieto decorre dal dal 1° aprile 2024; per i codici 7207 12 10 ( semiprodotti di acciaio non legato a sezione rettangolare: bramme) e 7224 90 (Semilavorati in acciai legati non inossidabili) il divieto si applica a decorrere dal 1° ottobre 2024.