Stop al recupero del petrolio, per ora

L’incertezza sui mercati è elevata e il prezzo del petrolio affonda

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La scorsa settimana il prezzo del petrolio ha segnato un affondo, tornando sui livelli di giugno. L’impennata dei casi da Covid-19 e il ritorno a misure volte a contenere il contagio incupiscono le aspettative dei mercati, che temono un nuovo rallentamento della domanda, al quale si somma l’incertezza per l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, previste per il 3 novembre.

Il recupero del greggio, quindi, si arresta per il momento: da due settimane le quotazioni stanno perdendo punti, ma negli ultimi sette giorni la caduta è stata molto rapida, con una riduzione di valore pari a circa il 10%. Il Brent chiude la settimana a 37.5 dollari al barile, il WTI a 35.8 e l’Oman/Dubai a 37.3; le quotazioni sono quindi al di sotto della soglia critica dei quaranta dollari al barile.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Guardando al mese appena concluso, notiamo come ottobre si sia caratterizzato per un lieve rallentamento per il prezzo del petrolio, rispetto ai recuperi dei mesi estivi. Il Brent si è stabilizzato sui livelli mensili di settembre, che già segnalavano una caduta, in dollari, rispetto ad agosto.
Per quanto riguarda la domanda globale, un indicatore utile al suo monitoraggio è la produzione industriale, che ad ottobre ha continuato a crescere, ma con tassi di variazioni più cauti, come riportato in un articolo della scorsa settimana.

Il prossimo report dell’Energy Information Administration, previsto per il 10 novembre, risulterà utile al fine di analizzare la previsione per il prossimo futuro sulla domanda e sull’offerta di petrolio.
Con buona probabilità, per l’offerta si prevederà una leggera crescita nel IV trimestre 2020 rispetto al periodo precedente, almeno per i paesi dell’OPEC+, e specialmente per la Libia, come già accennato nel precedente articolo. Ancora più importante sarà la previsione sulla domanda, che risulterà largamente influenzata dall’esito delle elezioni statunitensi e dall’andamento della pandemia nel mondo. Dato il recente rapido aumento dei contagi nel mondo nel mese di ottobre, è probabile che l'EIA possa prevedere uno scenario di calo dei consumi di petrolio.
Le prossime settimane risulteranno quindi fondamentali per fare luce sull’andamento della domanda globale, e sulle prospettive per i consumi di petrolio.