Il barile sull’orlo della soglia critica

Incertezza e timori per un ulteriore rallentamento della domanda spingono il petrolio a nuovi ribassi

.

Energetici Petrolio Analisi settimanale Petrolio

Torna a calare il prezzo del petrolio: nel corso della scorsa settimana, i benchmark hanno registrato contrazioni superiori al dollaro. Venerdì il Brent ha chiuso a quota 41.8 dollari al barile (-1.2$), il WTI a 40 (-1$) e l’Oman/Dubai a 41.2 (-1.1$). In un precario equilibrio, le quotazioni chiudono quindi sopra la soglia critica di 40 dollari al barile, anche se all’apertura odierna dei mercati il WTI è già scivolato sotto i quaranta dollari al barile. L’annuncio di un nuove restrizioni, di lockdown parziali in Europa e di un’impennata dei contagi negli USA fanno presagire lo spettro di un ulteriore rallentamento della domanda globale, e quindi di una riduzione dei consumi energetici.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Attualmente dal lato della domanda si sta verificando una polarizzazione, che vede da un lato la Cina e dall’altro l’Europa e gli USA. In Asia la domanda di energetici è robusta e prossima ai livelli prepandemici: secondo le stime dell’EIA, il consumo del terzo trimestre 2020 della Cina dovrebbe risultare soltanto leggermente inferiore a quello dello stesso periodo del 2019 (-1%). Dall'altro lato, invece, per Europa e USA la domanda risulta in forte diminuzione e i livelli di consumo nettamente inferiori a quelli dello scorso anno, come emerge dal seguente grafico.

Grafico 2: Andamento dei consumi 2020 di petrolio
Andamento dei consumi 2020 di petrolio

Il grafico mostra la profonda flessione dei consumi di petrolio in Occidente, a fronte della chiara dinamica di ripresa di quelli asiatici: in totale in Europa e negli USA il calo dei consumi nel 2020 si è attestato attorno all'ordine di grandezza del -40%, mentre la caduta dei consumi cinesi si è limitata al -18%.

Guardando ai fattori che, dal lato dell’offerta, incidono sul prezzo del petrolio, troviamo la Libia che sta continuando ad aumentare la produzione: ciò potrebbe pesare significativamente sugli sforzi dell’OPEC+, benchè il paese non partecipi alle politiche restrittive. Attualmente l’organizzazione sta applicando tagli pari a 7.7 milioni di barili al giorno; a gennaio però, secondo gli accordi, avrà luogo un allentamento dei tagli per un ammontare pari a 2 milioni di barili al giorno, passando quindi a tagli quotidiani di 5.7 milioni di barili. Alle correnti condizioni della domanda, una riduzione dei tagli produttivi non sarebbe sostenibile.

Pesa infine sul prezzo del petrolio anche l’incertezza sull’esito delle prossime elezioni americane.