Uno scenario di previsione per i prezzi delle materie prime

Nel primo semestre 2020 i prezzi delle materie prime in dollari registreranno una variazione tendenziale, rispetto al corrispondente periodo del 2019, del -5%

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Indicatori Congiunturali Congiuntura

Il 2019 si è concluso con un clima di aspettative positive per il ciclo economico: la guerra commerciale ha trovato una tregua e le due parti hanno firmato, a gennaio 2020, un accordo con il quale sanciscono una collaborazione. Questo clima positivo è stato spezzato però dai timori per il rallentamento dell’economia cinese in conseguenza allo scoppio del corona virus. La Cina preoccupa perché il più grande importatore di materie prime al mondo e il suo peso sul PIL mondiale è pari al 19%. Per cercare di arginare il più possibile gli effetti negativi sull’economia globale dovuti al corona virus, il presidente Xi Jiping ha dichiarato che il paese è disposto a intervenire con delle misure straordinarie.

Se prima l’esplosione del virus sembrava essere concentrata solo in Asia, la globalizzazione ha fatto sì che questo virus si manifestasse a livello globale. Arrivando anche in Italia e facendo classificare il nostro paese come terzo al mondo per numero di contagiati.

Il virus è esploso circa a metà gennaio, per cui gli effetti sui prezzi del materie prime si potrebbero già manifestare da questo mese e portarsi avanti per alcuni mesi.
In questo articolo si è stimato il possibile andamento dell’indice dei Prezzi delle Commodity, esclusi gli energetici, per il primo semestre 2020. Lo scenario include una caduta dei prezzi delle materie prime fino ad aprile, per poi assistere ad un lieve recupero in tarda primavera.
Le determinanti prese in considerazione che spiegano questa dinamica sono:

  1. il Manufacturing Purchase Managers’ Index mondiale;
  2. il tasso di cambio effettivo del dollaro;
  3. l'Indice di Incertezza globale StudiaBo.

Tutte queste determinanti sono state presentate in precedenti articoli (Un nuovo indice per l’analisi del ciclo dei prezzi delle materie prime, Segnali di ripresa dei prezzi delle commodity?).

Il modello econometrico al quale si è ricorso è il modello a correzione dell’errore (ECM), controllando che le variabili fossero cointegrate (procedura Engle-Grager). L’analisi mostra, come atteso, una relazione direttamente proporzionale tra l’indice totale No energetici e il PMI: ad un aumento (diminuzione) del PMI corrisponde una variazione dello stesso segno sull’indice di prezzo; viceversa l’indice di incertezza globale e il tasso di cambio effettivo hanno una relazione inversa con l’indice di prezzo. Tutte e tre le variabili hanno effetti strutturali di medio-lungo periodo, concorrendo a determinare il livello dei prezzi. Nel breve periodo, invece, solo il tasso di cambio effettivo del dollaro e l’indice di incertezza globale producono effetti sull’indice dei prezzi.

Le conclusioni finora presentate sono una sintesi di analisi già condotte precedentemente. La parte innovativa qui rispetto alle precedenti analisi è: la previsione.
Il punto di partenza della previsione sono le aspettative dei virologi sul possibile andamento del corona virus. Ci si attende che il picco del corona virus sia ad aprile e che nei mesi successivi si possa tornare ad un clima pre-corona virus.

L’analisi nel dettaglio

Prima di commentare i risultati dell’indice dei prezzi delle materie prime, si descrivono le sue variabili esplicative:

  1. il tasso di cambio effettivo del dollaro a febbraio si è apprezzato: essendo la moneta rifugio per eccellenza, questa ha riflesso il forte clima d’incertezza aumentando del +1.2%. Ci si attende che il suo apprezzamento continui nei prossimi mesi, almeno fin tanto che l’incertezza rimarrà elevata;
  2. l’indice di incertezza globale StudiaBo registra un aumento nei prossimi mesi per poi tornare su livelli più bassi;
  3. a febbraio il PMI mondiale si attesta su un livello intorno a 48, trovandosi al di sotto del valore soglia (50) e segnalando quindi una fase di contrazione. L’indice europeo, che compone quello mondiale, ancora non sembra aver incorporato l’effetto dell’incertezza italiana: è stabile rispetto al mese precedente. L’indice mondiale sconta però il forte impatto del PMI cinese, che si trova sui minimi storici (pari a 45.5). Data la situazione del rallentamento del ciclo produttivo, è probabile che l’indice si manterrà al di sotto del valore di 50 anche per i prossimi mesi.

Date queste dinamiche, il grafico che segue riporta l’indice dei prezzi delle materie prime con la previsione fino a giugno 2020. I valori sono riportati in dollari, in indice con anno base 2017.
L’indice dei prezzi delle materie prime mostra una flessione fino ad aprile 2020 per poi mostrare un recupero tra maggio e giugno.

Previsione indice no energetici

Il prossimo mese è atteso registrare la variazione negativa congiunturale più intensa, pari a -2.2%. Ad aprile si prevede il raggiungimento del punto di minimo, pari a 94.2, ma la variazione congiunturale attesa risulta meno intensa rispetto al mese precedente. Le variazioni tornano con il segno positivo a partire da maggio per poi confermare questa dinamica anche a giugno, per attestarsi su un valore pari a 97.1.
Nel complesso del primo semestre 2020, i prezzi in dollari della materie prime risulteranno inferiori del -5% rispetto alla media del primo semestre 2019.