Un nuovo indice per l’analisi del ciclo dei prezzi delle materie prime

StudiaBo ha elaborato l’indice dell’incertezza globale per monitorare l’incertezza legata al ciclo economico

.

Indicatori Congiunturali Congiuntura

Il seguente articolo si inserisce nella serie di articoli redatti in settimane passate per cercare di analizzare e monitorare l’andamento del ciclo economico e quindi quello dei prezzi delle materie prime. Qui, si aggiunge un nuovo strumento rispetto a quelli presentati nei precedenti articoli: l’indice dell’incertezza globale.

C'è un ampio consenso da parte degli analisti economici nel considerare l'attuale fase dell'economia mondiale particolarmente influenzata da un elevato clima di incertezza.
Questa incertezza riguarda molti aspetti, ma due, in particolare, sono oggetto di attenzione:

  1. l'incertezza sulle politiche economiche dei vari governi a livello mondiale;
  2. l'incertezza sul valore degli asset finanziari.

Il primo tipo di incertezza è misurato dal Global Economic Policy Uncertainty che è basato sulla numerosità di articoli pubblicati dalla stampa dei diversi paesi che riportano elementi di incertezza sulle politiche economiche.
Il secondo tipo di incertezza può essere misurato considerando il prezzo di alcuni asset che vengono acquistati, perchè considerati beni "rifugio" in grado di mantenere il proprio valore anche a fronte di turbolenze economiche. In questo caso abbiamo considerato l'oro e le valute "forti", espresse in termini di tasso di cambio effettivo reale.
Le serie considerate sono tra loro fortemente correlate, convalidando l'ipotesi che esse riflettano un fatto economico comune, rappresentato dal clima di incertezza che grava sulle scelte degli operatori economici.
Abbiamo "estratto" questo fatto economico comune utilizzando il metodo delle componenti principali. Il risultato ottenuto è presentato nel grafico che segue.

Incertezza globale

E' evidente dall'analisi una rottura nei livelli in corrispondenza dell'inizio della Grande Recessione del 2008. Il valore medio dell'indice è di 55 negli anni precedenti al 2008 e di 92 negli anni successivi. Negli anni successivi, inoltre l'indice di incertezza presenta forti cicli, con un massimo ad agosto 2019.

Abbiamo quindi verificato se questo indice è in grado di dar conto delle variazioni dei prezzi internazionali delle materie prime, nell'ipotesi che fasi di elevata incertezza tendano a deprimere il prezzo delle materie prime via riduzioni attese della domanda. Viceversa, fasi di limitata incertezza tendono a tradursi in aumenti dei prezzi delle commodity.

Nel grafico che segue sono riportate le variazioni rispetto alla media mobile a 12 mesi dell'indice di Incertezza Globale e dell'indice StudiaBo dei prezzi delle materie prime, esclusi i beni energetici (Indice Totale No Energetici).

Incertezza globale e prezzi commodity

Dal grafico emerge che nelle fasi di svolta del ciclo economico (2008, biennio 2015/2016, 2017 e il biennio 2018/2019) i due indici hanno avuto dinamiche speculari. All’aumentare (diminuire) dell’incertezza corrisponde una diminuzione (aumento) dei prezzi delle commodity.
La crisi del 2008 è stato il periodo in cui i due indici hanno registrato la loro fase più intensa, toccando il punto di massimo nel caso dell’indice dell’incertezza e quello di minimo per l’indice dei prezzi. Dopo il 2008 l’incertezza è calata, i prezzi sono aumentati per effetto di un rimbalzo statistico dopo il forte crollo registrato nei mesi precedenti.
Confrontando le ultime fasi di forte incertezza, rispettivamente il biennio 2015/2016 e quello 2018/2019 emerge che il primo è stato caratterizzato da una contrazione dei prezzi più forte e repentina rispetto a quella registrata in questo periodo. Ne deriva quindi che il rallentamento dei prezzi delle materie prime nel periodo della guerra commerciale non è paragonabile a quello del 2016 dovuto alla crisi finanziaria dei paesi emergenti, anche se le tensioni mostrate dal lato dell’incertezza sono relativamente prossime.
Due aspetti sono in grado di giustificare questa dinamica:

  1. una maggior capacità dell'offerta di adeguare i volumi alle diverse condizioni di domanda;
  2. livelli di domanda relativamente elevati, anche in una fase di debolezza del ciclo economico.