Piombo: un metallo pericoloso ma indispensabile per l’industria moderna

Analisi del piombo: cosa lo rende un metallo strategico per l’Unione Europea?

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Non Ferrosi Piombo Materie Prime Critiche

Il piombo è un metallo altamente tossico per la salute umana e fortemente inquinante per l’ambiente. Nonostante la sua pericolosità, l’impatto ambientale significativo e le numerose restrizioni normative volte a limitarne l’impiego, il piombo continua a essere ampiamente utilizzato in diversi settori industriali ed è stato inserito dall’Unione Europea nella lista delle materie prime strategiche.[1]
In passato, il piombo trovava numerose applicazioni nel settore edilizio, soprattutto per la realizzazione di tubature e rivestimenti, grazie alla sua malleabilità e resistenza alla corrosione. Tuttavia, con l’introduzione di normative sempre più stringenti a tutela della salute pubblica, l’impiego del piombo in questo settore si è drasticamente ridotto e oggi riguarda soltanto applicazioni altamente specializzate, come le pareti schermate negli ambienti sanitari utilizzate per la protezione dalle radiazioni ionizzanti.
La quasi totalità del piombo prodotto, circa l’84%, è destinata alla produzione di batterie al piombo-acido, impiegate sia nei veicoli a combustione interna che in quelli elettrici. Altri impieghi minori del piombo sono per la produzione di laminati e prodotti estrusi (6%) e la produzione di munizioni (4%).

La domanda globale di piombo è prevista in crescita, trainata principalmente dal settore delle batterie al piombo-acido.
Sebbene la diffusione delle batterie agli ioni di litio possa rallentare parzialmente la crescita del piombo in ambito automotive, quest’ultimo continua a essere una scelta competitiva (rispetto al litio) grazie alla maggiore economicità, alla maggiore disponibilità e all'infrastruttura di riciclo ben consolidata.
Anche l’offerta globale di piombo è attesa in aumento soprattutto per via di un miglioramento della capacità di riciclo. Attualmente, oltre il 50% della produzione mondiale di piombo deriva da fonti secondarie, mentre in Europa i livelli di riciclo del piombo contenuto nelle batterie si avvicinano già al 100%. Tuttavia, proprio a causa di questo elevato tasso di riciclo, l’Unione Europea non potrà incrementare ulteriormente la propria offerta interna attraverso ulteriori investimenti nel riciclo. Di conseguenza, in caso di aumento della domanda, data la scarsità di risorse minerarie sul territorio europeo, l’UE sarà inevitabilmente costretta ad aumentare le proprie importazioni di piombo, esponendosi così a rischi geopolitici e di approvvigionamento.

Analisi Merceologica e dei Flussi Commerciali del Piombo

Il piombo è prevalentemente commercializzato nella forma di minerali e di piombo raffinato. A livello mondiale prevale il commercio di minerali, con circa 3.20 miliardi di kg commercializzati nel 2024, rispetto agli 1.92 miliardi di kg del piombo raffinato. In Unione Europea, invece, le quantità di minerali e di piombo raffinato importate sono quasi equivalenti tra loro, entrambe attorno al mezzo miliardo di kg.

I 6 principali Paesi leader nell’estrazione dei minerali di piombo sono: Cina, Australia, Stati Uniti, Perù, India e Russia.[2] Tra questi, nel 2024 la Cina ha rappresentato circa il 44% della produzione globale di minerali e concentrati di piombo. Il paese del dragone è, infatti, specializzato nella catena valore del piombo, dalla fase estrattiva fino alla sua raffinazione. Tuttavia, nonostante questa sua forte specializzazione, la Cina non figura tra i maggiori esportatori mondiali né di minerali di piombo né di piombo raffinato. Al contrario, è il principale importatore di minerali di piombo: la produzione nazionale viene infatti destinata quasi interamente a soddisfare l’elevata domanda interna del paese.
Nel grafico seguente si riportano i principali Paesi esportatori di piombo nel 2024, espressi in termini di quantità, distinguendo tra esportazioni di minerali e di piombo raffinato.

Principali esportatori mondiali di piombo nel 2024

Per quanto riguarda i minerali, i tre principali esportatori nel 2024 sono stati Perù, Russia e Australia. In particolare, il Perù ha mantenuto un primato indiscusso, esportando circa 880 milioni di kg di minerali di piombo, una quantità superiore alla somma delle esportazioni di Russia e Australia, rispettivamente secondo e terzo esportatore mondiale.
Tra questi tre Paesi, solo l’Australia risulta specializzata anche nelle esportazioni di piombo raffinato, classificandosi come quarto principale esportatore mondiale in questa categoria.

Il primato nelle esportazioni di piombo raffinato spetta all’India, seguita da Corea del Sud e Belgio, due Paesi che si distinguono per la forte specializzazione nella lavorazione del piombo. Pur non essendo tra i principali estrattori di minerali, Corea del Sud e Belgio hanno consolidato il loro ruolo grazie all’ottima capacità di raffinazione e trasformazione, partendo dalle materie prime importate. Questi due Paesi si collocano, infatti, rispettivamente al secondo e al quarto posto tra i maggiori importatori mondiali di minerali di piombo.

Analisi delle importazioni europee

Nel grafico seguente sono riportati i principali fornitori UE di minerali di piombo e piombo raffinato nel 2024.

Principali fornitori UE di piombo nel 2024

Nessuno dei tre principali Paesi fornitori di minerali di piombo dell’Unione Europea figura anche tra i primi tre esportatori mondiali (si veda il grafico precedente). Tra questi, soltanto gli Stati Uniti ricoprono un ruolo effettivamente rilevante a livello globale: sono infatti il quarto maggiore esportatore mondiale, il terzo principale produttore di minerali di piombo e il sesto Paese per consistenza delle riserve stimate.[2]
Per quanto riguarda il mercato del piombo raffinato, i principali fornitori dell’Unione Europea sono Belgio, Regno Unito e Germania. Dove sia il Belgio che la Germania sono fortemente dipendenti dalle importazioni di minerali di piombo, posizionandosi rispettivamente al quarto e al terzo posto tra i maggiori importatori mondiali.

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Analisi dei prezzi del piombo

Il grafico seguente confronta le dinamiche dei prezzi dei minerali di piombo e del piombo raffinato in tre aree geografiche di rilievo mondiale: Unione Europea, Stati Uniti e Cina.

Prezzi doganali dei minerali di piomboPrezzi doganali del piombo raffinato
Prezzi doganali dei minerali di piombo Prezzi doganali del piombo raffinato

Dall’analisi delle serie storiche emerge che sia i prezzi dei minerali sia, soprattutto, quelli del piombo raffinato tendono a seguire andamenti simili nelle diverse regioni mondiali.
L’elevata convergenza dei prezzi del piombo raffinato è in parte attribuibile alle quotazioni finanziarie internazionali, che, impattando sui rispettivi prezzi fisici, tendono a uniformare le dinamiche dei vari mercati fisici.
Nel grafico seguente è riportato il confronto tra il prezzo CIF europeo del piombo raffinato e i rispettivi prezzi finanziari quotati al London Metal Exchange (LME).
Dal confronto emerge chiaramente come l’andamento dei prezzi fisici risulti fortemente correlato alle dinamiche dei prezzi finanziari LME, con un coefficiente di correlazione che risulta essere pari a 0.95 su un massimo di 1.

Confronto tra i prezzi fisici e i prezzi finanziari del piombo raffinato

In sintesi

Nonostante il piombo sia un metallo nocivo e altamente inquinante, continua a rivestire un ruolo cruciale nell’industria moderna grazie al suo impiego nelle batterie al piombo-acido, una soluzione nettamente più economica rispetto a quelle agli ioni di litio.
In Europa il tasso di riciclo del piombo contenuto nelle batterie è già prossimo al 100%, il che significa che, in assenza di nuove risorse minerarie interne, la produzione ha già raggiunto il suo limite massimo. Di conseguenza, qualora la domanda dovesse crescere ulteriormente, l’Unione Europea, non disponendo di riserve significative di piombo sul proprio territorio, sarebbe costretta a soddisfare il fabbisogno aggiuntivo esclusivamente tramite maggiori importazioni dai paesi terzi. Ciò la renderebbe più vulnerabile ai rischi geopolitici e a potenziali problemi di approvvigionamento.
Dall’analisi dei prezzi del piombo nelle principali aree geografiche è emerso che sia i prezzi dei minerali, sia, soprattutto, quelli del piombo raffinato tendono a seguire andamenti simili in UE, USA e Cina. In particolare, i prezzi del piombo raffinato risultano fortemente correlati alle quotazioni finanziarie sui mercati internazionali, che contribuiscono ad allineare le dinamiche dei mercati fisici delle diverse regioni.


[1]Per l'analisi della UE sul piombo, si veda EU FACTSHEETS LEAD
[2] Fonte: U.S. Geological Survey (USGS): Mineral Commodity Summaries 2025.