L’approccio macroeconomico all'analisi dei mercati delle commodity: il legame con l’economia globale
Driver della domanda e cicli dei prezzi
Pubblicato da Pasquale Marzano. .
Alimentari Analisi economica Strumenti e MetodologieL'approccio macroeconomico all'analisi dei mercati delle commodity pone l'attenzione sulla relazione tra l'andamento dell'economia e la domanda delle commodity, con relativi effetti sui prezzi. Rispetto agli altri approcci di analisi, illustrati nell'articolo Quattro lenti per leggere i mercati delle commodity, esso è orientato a una visione aggregata e di lungo periodo, in cui si palesano chiaramente gli effetti che la dinamica dell'economia globale ha sulla domanda e sui prezzi delle commodity.
L'approccio macroeconomico studia, infatti, la domanda (e in parte l’offerta) delle commodity come funzione di grandi trasformazioni economiche e sociali: crescita della popolazione, aumento del reddito pro capite, industrializzazione, urbanizzazione e progresso tecnologico.
Le commodity vengono spesso analizzate per famiglie merceologiche (energia, metalli, prodotti agricoli), e i prezzi vengono interpretati in chiave ciclica, distinguendo tra cicli brevi (fluttuazioni stagionali o speculative), cicli medi (es. cicli di investimento) e cicli lunghi (legati a transizioni strutturali globali).
Uno dei principali riferimenti istituzionali dell'approccio macroeconomico nell'analisi dei mercati delle commodity è il World Bank Group. In particolare, i report e gli studi condotti da John Baffes e Peter Nagle rappresentano un contributo sistematico alla comprensione dei legami tra crescita economica e domanda di materie prime.
Nel recente rapporto Commodity Markets: Evolution, Challenges, and Policies (2022), gli autori analizzano l’evoluzione dei mercati e delle politiche per tre grandi famiglie di commodity: energia, metalli e prodotti agricoli.
Lo studio si concentra sull’aumento strutturale dei volumi consumati a livello globale e sui principali fattori sottostanti, in particolare la crescita della popolazione e del reddito pro capite. Viene evidenziato come la relazione tra crescita economica e domanda di commodity non sia uniforme, ma dipenda in modo significativo dallo stadio di sviluppo economico dei diversi paesi. Nei paesi emergenti, ad esempio, la domanda tende a crescere più rapidamente in presenza di industrializzazione e urbanizzazione.
All’interno di ciascuna famiglia di commodity, la composizione della domanda è mutata profondamente nel tempo, influenzata dall’innovazione tecnologica, che ha da un lato ampliato gli impieghi di alcuni materiali (es. terre rare, litio), e dall’altro facilitato la sostituzione tra input produttivi (es. gas naturale al posto del carbone).
Lo studio sottolinea, inoltre, la forte eterogeneità dei mercati: i meccanismi di formazione dei prezzi e le determinanti dell’offerta possono variare considerevolmente tra settori, a seconda della struttura produttiva, della scalabilità tecnologica e della concentrazione geografica delle risorse.
Un caso di studio: i beni agricoli
L'eterogeneità dei mercati delle commodity comporta che le determinanti sopra citate tendono ad avere effetti diversi a seconda dei prodotti considerati.
Considerando i beni agricoli, ciò che emerge dal report del World Bank Group è che nel caso di grano e riso, beni alimentari di prima necessità, la crescita della loro domanda è storicamente dettata dalla crescita della popolazione mondiale e non "risponde" a variazioni del reddito pro-capite. Nella teoria economica ciò si traduce in un'elasticità al reddito pari a zero.
Nel caso di altri beni, come gli oli alimentari, invece, l'aumento della domanda è legata alla crescita del reddito pro-capite (elasticità al reddito pari o superiore all'unità). Tale relazione può essere spiegata dalle seguenti valutazioni:
- al crescere del reddito, cresce il consumo di cibi processati e si frequentano maggiormente ristoranti e fast-food e ciò è collegato ad un utilizzo più intensivo di oli alimentari;
- per ragioni di salute si tende a privilegiare l'utilizzo di oli alimentari al posto di grassi animali per cucinare;
- utilizzo degli oli alimentari per produrre biocarburanti.
Nel grafico che segue viene riportata la crescita complessiva dal 1960 al 2020, della popolazione, del reddito e del consumo di beni alimentari, misurati in termini percentuali (fonte WorldBank Group).
Domanda di beni agricoli a confronto con popolazione e reddito

I cereali sono caratterizzati da una crescita molto simile a quella della popolazione mondiale. Fa eccezione il mais, la cui domanda è cresciuta a tassi più elevati per il suo impiego anche nei biocarburanti. Per quanto riguarda gli oli alimentari, il loro consumo mostra un tasso di crescita superiore sia rispetto a tutti gli altri beni alimentari sia rispetto alla crescita del reddito.
Se dal lato della domanda fattori come la crescita della popolazione e del reddito hanno avuto un effetto determinante, dal lato dell'offerta la crescita ha più che compensato l'aumento della domanda grazie a fattori come l'innovazione tecnologica. Essa è stata infatti sostenuta dalla Green Revolution, che ha portato ad un aumento della resa delle coltivazioni.
Un altro fattore che ha creato i presupposti per un aumento dell'offerta a livello globale è stato l'abbassamento del costo del trasporto che ha contribuito ad alimentare, inoltre, il commercio mondiale di commodity e lo sfruttamento da parte dei diversi paesi dei vantaggi comparati.
L'effetto sui prezzi reali (depurati cioè dalla dinamica dell'inflazione) è osservabile nei grafici riportati di seguito (fonte WorldBank Group).
Prezzi reali in dollari dei beni agricoli, 1900-2020

I prezzi reali di tutte le commodity agricole illustrate sono caratterizzate da un trend di lungo periodo decrescente. Esso è molto più accentuato nel caso dei cereali (grano, riso e mais).
In sintesi
L'approccio macroeconomico permette di cogliere l'intensità degli effetti delle determinanti macroeconomiche, quali la crescita del reddito e della popolazione globali, l'innovazione tecnologica ecc., sui prezzi delle commodity nel lungo periodo.
Il World Bank Group predilige tale approccio, distinguendo gli effetti sui prezzi sulla base delle diverse famiglie merceologiche (energia, metalli e beni agricoli).