Tensioni nel mercato globale dello zolfo e impatti sulla filiera chimica

Il basso prezzo dell'acido solforico attenua gli effetti del ciclo dello zolfo sui derivati

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Industria dell'acido solforico Cost pass-through

Nei primi quattro mesi del 2025, il prezzo doganale dello zolfo nell'UE (espresso in euro) è aumentato del 32% rispetto alla media del 2024. Questo rialzo non si limita al mercato europeo: i prezzi dello zolfo hanno registrato incrementi ancora più marcati anche nei flussi di importazione verso la Cina, evidenziando una dinamica di crescita a livello globale.
Gli operatori del settore attribuiscono questi aumenti principalmente a una maggiore domanda, soprattutto nel comparto agrochimico, e a una relativa scarsità dell’offerta. Tuttavia, queste spiegazioni appaiono parzialmente deboli, in particolare per quanto riguarda la reale crescita della domanda.
Anche se lo zolfo e il suo principale derivato, l'acido solforico, sono spesso considerati prodotti a basso valore — in quanto sottoprodotti di altri processi industriali — è utile analizzare più a fondo le dinamiche di questo mercato. Comprendere come le variazioni dei loro prezzi influenzino i costi dei derivati chimici può fornire preziose chiavi di lettura sull’evoluzione dell’intera filiera.

Indicazioni dal lato della domanda

Lo zolfo è alla base di un’articolata industria chimica che produce composti utilizzati sia in agricoltura che in numerosi settori industriali. La sua domanda complessiva è quindi il risultato di due componenti: la prima legata alla domanda di fertilizzanti in agricoltura e la seconda correlata al ciclo industriale globale.
Poiché le informazioni disponibili su questo secondo fattore concordano nel segnalare, per la prima metà del 2025, la prosecuzione della fase di debolezza già registrata nel corso dello scorso anno, ne consegue che l’ipotesi di un significativo incremento della domanda deve fondarsi su una crescita degli impieghi in agricoltura.

Sul fronte agricolo, le informazioni congiunturali disponibili sono più limitate. Tuttavia, è possibile ricavare alcune indicazioni dall’andamento dei prezzi di due altri prodotti chimici fortemente influenzati dalla domanda di fertilizzanti: il fosfato di calcio e il cloruro di potassio.
Nel grafico che segue, l’andamento del prezzo dello zolfo è confrontato con quello di questi due prodotti.

Confronto tra i prezzi dei prodotti chimici di base per fertilizzanti

Confronto tra i prezzi dei prodotti chimici di base per fertilizzanti

L’analisi dei dati presentati nel grafico evidenzia alcuni aspetti rilevanti:

  • Tutti e tre i prezzi analizzati hanno registrato, in questo secolo, due fasi di rialzi particolarmente marcati, segno di un forte squilibrio tra domanda e offerta. La prima si è verificata tra la fine del 2007 e la prima parte del 2008, quando la Cina introdusse dazi all’esportazione dei fertilizzanti — inizialmente al 35% (gennaio) e successivamente al 135% (maggio) — per garantire l’approvvigionamento interno e contenere l’inflazione alimentare. L’effetto fu una riduzione dell’offerta mondiale di fertilizzanti, con un conseguente aumento della produzione da parte di paesi terzi e una crescita della domanda degli elementi di base, tra cui lo zolfo. Anche nella seconda fase di forti aumenti, tra la seconda metà del 2021 e la prima metà del 2022, la Cina ha avuto un ruolo determinante: prima limitando nuovamente le esportazioni di fertilizzanti per proteggere la produzione agricola interna e, successivamente, riducendole ulteriormente a causa dei rigidi lockdown imposti nei primi mesi del 2022.
  • Il prezzo dello zolfo si caratterizza per una maggiore volatilità. Oltre ai due intensi cicli di rialzi del 2008 e del 2021-2022, il prezzo dello zolfo ha registrato altri cicli significativi, con aumenti annuali anche superiori al 50%.

Se fossimo di fronte a una significativa crescita della domanda nel settore agrochimico, ci si dovrebbe attendere segnali di recupero anche nei prezzi del fosfato di calcio e del cloruro di potassio. La stabilità, o addirittura la tendenza al ribasso, di questi due prezzi solleva quindi alcuni dubbi sull’ipotesi di una fase in atto di marcato aumento della domanda di fertilizzanti.

Indicazioni dal lato dell'offerta

Attualmente, lo zolfo viene prodotto principalmente attraverso il recupero dell’anidride solforosa (SO₂) e dell’idrogeno solforato (H₂S), generati rispettivamente nelle prime fasi di lavorazione di molti minerali non ferrosi e nei processi di desolforazione del petrolio e del gas naturale.
La sua offerta è quindi strettamente legata alle scelte produttive dell’industria mineraria dei metalli non ferrosi e di quella petrolifera. Anche se mancano dati puntuali sull’attuale livello di attività di questi due settori a livello globale, le informazioni sull’andamento dell’economia mondiale suggeriscono che entrambe le industrie stiano attraversando una fase di debolezza produttiva.
Risulta quindi plausibile interpretare l’attuale aumento dei prezzi dello zolfo come l’effetto di una lieve contrazione dell’offerta, a fronte di una domanda che, su scala globale, continua a mantenersi su livelli normali.

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Effetti sui prezzi dello zolfo

Se le ipotesi formulate dal lato della domanda e dell’offerta di zolfo a livello mondiale sono corrette, l’attuale ciclo dei prezzi dello zolfo non è minimamente paragonabile a quelli del 2008 e del 2021-2022. Esso appare, piuttosto, simile ai mini-cicli registrati nel 2011, 2015 e 2018.

Ad aprile 2025, il prezzo doganale UE dello zolfo si è attestato a 167 euro per tonnellata, un livello superiore di oltre il 40% rispetto alla media dei prezzi del 2019. Le informazioni provenienti dal mercato cinese (dove tuttavia l’aumento dei prezzi è stato ancora più marcato rispetto all’Europa) indicano una tendenza da parte degli acquirenti a limitare le scorte piuttosto che ad aumentarle, ritenendo i livelli di prezzo difficilmente sostenibili non solo nel medio, ma anche nel breve termine.

In questo contesto, è probabile che nei prossimi mesi si registri una diminuzione dei prezzi doganali UE dello zolfo. Nello scenario PricePedia di maggio 2025, si prevede che i prezzi scendano sotto i 150 euro/tonnellata nel secondo semestre del 2025, per poi stabilizzarsi tra i 130 e i 140 euro/tonnellata nei mesi successivi.

Effetti sui prezzi dei derivati

Per quantificare come l’attuale aumento del prezzo dello zolfo possa tradursi in incrementi dei prezzi dei suoi derivati, è utile fare riferimento alla mappa che segue. Essa illustra le relazioni di filiera tra lo zolfo e i suoi derivati, evidenziando il ruolo centrale svolto dall’acido solforico nei diversi processi industriali. I valori numerici riportati nella mappa indicano l’elasticità del prezzo dei composti rispetto alle variazioni del prezzo dell’acido solforico, consentendo di valutare in che misura queste variazioni influenzino i prezzi dei prodotti derivati.

Mappa dell'industria dello zolfo

 

L’elasticità che lega le variazioni del prezzo dell’acido solforico al prezzo dello zolfo è moderata, pari a 0.47. Questo valore è coerente con il peso che il prezzo dello zolfo ha nei costi complessivi di produzione dell’acido solforico e con la quantità di zolfo (inferiore a 0.4 kg) necessaria per produrre un chilogrammo di acido solforico. Escludendo l’elevata elasticità che collega il prezzo dell’acido solforico a quello del solfato di ammonio (pari a 0.76), in tutti gli altri casi l’elasticità risulta molto bassa, in alcuni casi prossima allo zero. Queste basse elasticità sono coerenti con la scarsa incidenza che il prezzo dell’acido solforico ha mediamente nella struttura dei costi, con l’unica eccezione rappresentata proprio dal solfato di ammonio.

In sintesi

Negli ultimi mesi, il prezzo dello zolfo ha registrato una significativa crescita che ha coinvolto l’intero mercato mondiale, incluso quello europeo. Questi aumenti si configurano come una fase di rialzo tipica dei cicli di breve durata che caratterizzano il mercato globale dello zolfo.
Il livello di prezzo già raggiunto (167 euro/tonnellata) e l’esperienza storica suggeriscono una probabile fase di riduzione nei prossimi mesi, con un ritorno nella fascia 130-140 euro/tonnellata nel corso del 2026.
Lo zolfo e il suo principale derivato, l’acido solforico, esercitano effetti molto limitati sui prezzi dei prodotti derivati, a causa del ridotto peso che il costo dell’acido solforico ha nei processi produttivi. È quindi probabile che gli effetti di questo breve ciclo di aumento del prezzo dello zolfo passino quasi inosservati nelle decisioni d’acquisto delle imprese che utilizzano i numerosi composti chimici in cui l’acido solforico è impiegato.