Effetto Russia sul prezzo del pellet

Crollo delle importazioni dalla Russia e gas più costoso alla base dei prezzi più alti

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Legno Determinanti dei prezzi

Tra le fonti di calore, il legno ha sempre rivestito un ruolo importante, anche se il suo potere calorifero è relativamente limitato e il suo utilizzo meno pratico rispetto, ad esempio, a quello dei combustibili fossili. Un derivato del legno che si avvicina per praticità ai derivati fossili è il pellet, che per alcuni versi può essere considerato, negli usi domestici, un sostituto del gas.

Dopo aver registrato aumenti molto limitati tra il 2009 e la fine del 2021, passando da 130 a 160 euro per tonnellata, il prezzo doganale[1] del pellet è più che raddoppiato tra la fine del 2021 e la fine del 2022, per poi assestarsi su valori prossimo a 250 euro per tonnellata nel corso del 2023.
E' utile domandarsi se nel prossimo futuro, il prezzo del pellet tornerà verso i livelli precedenti allo shock del 2022, con una riduzione significativa rispetto ai prezzi attuali, oppure se il nuovo livello deve essere considerato "acquisito", rendendo improbabili in futuro prezzi del pellet significativamente inferiori a 250 euro/ton.

Una risposta a questa domanda può essere data, analizzando le possibili determinanti del prezzo del pellet, attraverso tre diversi effetti:

  • un effetto offerta tale da creare uno squilibrio tra domanda e offerta sul mercato UE;
  • un effetto costi, via prezzo del legno utilizzato come materia prima;
  • un effetto incrociato di sostituzione, con il prezzo del gas.

[1] Il prezzo doganale coincide sostanzialmente con un prezzo alla produzione, prima dei costi di trasporto e di distribuzione, al netto dell'IVA

Effetto offerta

Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e delle conseguenti sanzioni della UE al commercio con la Russia, il 15% del pellet importato dai 27 paesi UE era di provenienza russa.
Già dai primi mesi dell'invasione, le importazioni UE di pellet dalla Russia hanno iniziato a diminuire fino ad annullarsi completamente nell'autunno del 2022.
Come evidenzia il grafico qui riportato, parallelamente alla riduzione delle importazioni dalla Russia sono aumentate quelle dagli Stati Uniti, ma non in modo tale da compensare interamente le minori importazioni dalla Russia. A fronte di 3.1 milioni di tonnellate di importazioni totali UE nell'ultimo trimestre 2021, nell'ultimo trimestre 2023 queste sono risultate di 2.6, con una riduzione di oltre mezzo milione di tonnellate. Questi dati sembrano indicare senza molti dubbi un effetto di riduzione dell'offerta negli ultimi due anni sul mercato europeo del pellet.

Importazioni UE di pellet da Russia e Stati Uniti

 

Effetto costi

Il pellet può essere prodotto con diverse essenze di legno, che presentano un buon rapporto tra potere calorifero e prezzo. Più alto è questo rapporto e maggiore è la convenienza ad utilizzare l'essenza quale materia prima per la produzione del pellet. Le essenze che presentano un buon rapporto tra potere calorifero e prezzo sono le conifere, il faggio e la betulla. In Europa si utilizzano prevalentemente legno di abete e pino, data la maggior disponibilità di questo legname.
Un indicatore dei costi del legno per la produzione di pellet può essere rappresentato dal prezzo del legno di conifere in placche. Il pellet è prodotto anche utilizzando scarti di lavorazione, mentre il legno di conifera in placche ha molti usi diversi dalla produzione di pellet. Tuttavia, il legno di conifere in placche può essere considerato un benchmark per il prezzo delle diverse materie prime legnose utilizzate per produrre pellet.
Nel grafico che segue è messo, quindi, a confronto il prezzo del pellet con il prezzo del legno di conifere in placche.

Prezzo del pellet e del legno di conifera in placche (euro/tonnellate)

Prezzo del pellet e del legno di conifera in placche

Entrambi i prezzi presentano una rottura di livello nei primi mesi del 2022. Nei risultati di regressione riportati in Appendice, il prezzo del legno di conifera in placche risulta la determinante principale del prezzo del pellet, con una elasticità di lungo periodo pari a 0.7. Ciò significa che un aumento del 10% del prezzo del legno di conifere in placche tende a tradursi in un aumento del 7% del prezzo dei pellet.

Effetto incrociato di sostituzione con il prezzo del gas

In molti casi il pellet può essere considerato un sostituto del riscaldamento domestico a gas. Questa sostituibilità determina un effetto incrociato di sostituzione nei rispettivi prezzi. Se aumenta il prezzo dell'uno, la domanda tende spostarsi dal primo al secondo causando un aumento del prezzo anche del bene sostituto. Allo stesso modo, quando un prezzo dei due diminuisce, lo spostamento della domanda verso il prezzo in diminuzione determina una riduzione anche del secondo prezzo.
Nella stima riportata in appendice, l'elasticità di lungo periodo del prezzo del pellet alle variazioni del prezzo del gas è pari a 0.1. Poichè il prezzo del gas è risultato nel 2023 più alto del prezzo medio del gas del decennio precedente del 90%, questo ha prodotto un effetto sul prezzo del pellet pari ad un maggior prezzo del 9%.

Conclusioni

A fronte di un prezzo che prima dello shock del 2022 non aveva mai superato i 160 euro alla tonnellata, nel 2023 il prezzo del pellet si è stabilizzato su un livello prossimo a 250 euro/tonnellata.
Tre fattori concorrono a determinare questo maggior livello dei prezzi:

  • la riduzione dell'offerta sul mercato europeo, dovuta all'azzeramento delle importazioni dalla Russia, solo parzialmente compensate dalle maggiori importazioni dagli Stati Uniti;
  • il maggior prezzo del legno di conifera in placche;
  • un prezzo del gas naturale ancora superiore del 90% rispetto al prezzo medio del gas dello scorso decennio.

La probabilità che questi fattori perdurino nel tempo è elevata. Pertanto, i nuovi livelli del prezzo del pellet possono essere ritenuti acquisiti.


Appendice: una stima econometrica

Per studiare la relazione tra il prezzo del pellet e le due variabili esplicative date dal prezzo del gas naturale e dal prezzo del legno di conifere in placche, è stata utilizzata la specificazione dinamica di Engle e Granger, con due equazioni, una per il breve periodo e una per il lungo.
I risultati dell'equazione di breve periodo sono molto buoni, con coefficienti altamente significativi, un effetto d'impatto pari a 0.4 e un coefficiente di correzione dell'errore di -0.5.
Di seguito sono riportati i risultati dell'equazione di lungo periodo, che permettono di analizzare maggiormente la componente economica del modello stimato. Le variabili sono espresse in logaritmi, consentendo di interpretare come elasticità i coefficienti stimati.

Risultati di stima dell'equazione di lungo periodo del prezzo del pellet

Risultati di stima del modello del prezzo del pellet

 

I risultati di questa equazione sono statisticamente molto buoni. La probabilità che il valore dei coefficienti sia nullo (P-value) è zero; la percentuale (R2) di variazioni dei prezzi del pellet spiegati dalle variazioni dei regressori supera il 90%.
Anche dal punto di vista dell'attendibilità economica i risultati sono molto buoni, con elasticità del prezzo del pellet alle variazioni dei prezzi del gas naturale e del legno in placche rispettivamente pari a 0.12 e 0.71.