Prezzi delle commodity tra inflazione vischiosa e debolezza del ciclo economico

Lo scenario PricePedia è stato aggiornato con le informazioni disponibili al 5 ottobre 2023. Ancora una volta a caratterizzare lo scenario vi è l'alto livello dell'inflazione nell'Area Euro, che a settembre risulta pari al 4.3%. Nonostante essa si sia ridotta rispetto ai livelli di agosto 2023 (5.2%), tale riduzione non è bastata ad evitare un ulteriore rialzo dei tassi di interesse, da parte della Banca Centrale Europea (BCE), di 25 punti base.
Il trasferimento degli effetti della politica monetaria restrittiva all'economia reale tende a verificarsi con un certo ritardo; pertanto la debolezza della domanda mondiale potrebbe continuare anche dopo l'allentamento delle misure di contrasto all'inflazione messe in atto dalla BCE e dalle altre banche centrali.
Di seguito viene illustrato lo scenario del ciclo industriale globale^[1] elaborato da PricePedia.

Come si può notare dal grafico, rispetto al 2022 l'indice registra nel 2023 un calo del -1.4%. Nel 2024 si verifica un'inversione di rotta che, tuttavia, risulta ancora troppo debole per mostrare una crescita in termini annui. Nella media del 2024, infatti, l'indice diminuisce del -1% rispetto ai livelli medi del 2023.

La previsione dei prezzi delle commodity

La dinamica dei prezzi delle materie prime risente della debolezza della domanda mondiale di commodity, rappresentata dal ciclo industriale globale. Nel 2023 ciò tende a comportare una diminuzione dei prezzi rispetto ai picchi di massimo registrati nel 2022. Tuttavia, l'incidenza dell'inflazione sui prezzi delle commodity che si trovano più a valle delle filiere produttive tenderà a mantenere le quotazioni su livelli superiori rispetto alla media di lungo periodo. Nel grafico che segue si illustra la previsione in euro degli indici aggregati delle commodity Industriali^[2] e delle commodity energetiche.

Dopo il picco registrato nel 2022, i prezzi delle commodity energetiche nella media del 2023 sono attesi registrare una diminuzione del -23.7%. La dinamica discendente è attesa continuare anche nel 2024, quando si prevede che l'indice mostri un calo del -4.5%.
Per quanto riguarda, invece, le commodity industriali, dopo la caduta del 2023, stimata nell'ordine del -14%, nel 2024 i prezzi si mantengono stabili sui valori dell'anno precedente, mediamente superiori del +35% rispetto ai livelli del 2019.

Il caso dei coils di acciaio

Nel grafico che segue è riportata la previsione del prezzo dei coils di acciaio (HRC), in euro per tonnellata.

Il prezzo dell'HRC segue una dinamica molto simile a quella dell'indice delle commodity Industriali, registrando un calo nel 2023 pari al -20.4% rispetto al 2022. Nel corso dei due anni successivi, le quotazioni dell'HRC tendono a mantenersi al di sopra dei livelli del 2019 di oltre il +40%.
In questo caso, infatti, un ulteriore elemento che tenderà a caratterizzare il prezzo dell'HRC, e dei prodotti siderurgici come le bramme, sono le sanzioni UE alle importazioni dalla Russia di prodotti siderurgici, come analizzato nell'articolo Nuovi effetti sui prezzi HRC dovuti al divieto totale di importazioni siderurgiche dalla Russia.

1. L'indice del ciclo industriale globale è costruito depurando la dinamica effettiva della produzione industriale dal suo trend. Poiché l'offerta di commodity tende a variare in funzione della attese di crescita economica di lungo periodo, mentre la domanda di commodity è maggiormente legata agli utilizzi congiunturali effettivi, l'indice del ciclo industriale globale tende a riprodurre le condizioni di tensione tra domanda e offerta sul mercato delle commodity: quando aumenta, significa che la domanda di commodity aumenta più dell'offerta; viceversa quando diminuisce.
2. L'indice PricePedia del prezzo degli Industriali risulta dall'aggregazione degli indici relativi alle seguenti categorie merceologiche: Ferrosi, Non Ferrosi, Legno e Carta, Chimica: Specialty, Chimici Organici, Chimici Inorganici, Plastiche ed Elastomeri e Fibre Tessili.