Nuovi effetti sui prezzi HRC dovuti al divieto totale di importazioni siderurgiche dalla Russia

Con il divieto di importazioni di bramme, l'industria siderurgica europea risulterà completamente slegata da quella russa

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Coils Laminati a Caldo Sanzioni UE alla Russia HRC Determinanti dei prezzi

Il 30 settembre 2023 è entrato in vigore l'undicesimo pacchetto di sanzioni della UE contro la Russia per il proseguimento della sua guerra illegale contro l'Ucraina.
Questo pacchetto contiene molti tipi di sanzioni. Tra queste, quella che potrebbe avere i maggior effetti sui prezzi delle commodity nel mercato UE, riguarda l'inasprimento delle restrizioni sulle importazioni di prodotti siderurgici. Il nuovo provvedimento include sia l'estensione dei prodotti soggetti alla proibizione di importazione dirette, sia l'obbligo degli importatori UE di dimostrare che le commodity importate da paesi diversi dalla Russia non sono state prodotte utilizzando input provenienti dalla Russia.

La minor offerta dei prodotti siderurgici di importazione, diretta o indiretta, dalla Russia determinerà una modificazione dell'equilibrio tra domanda e offerta sul mercato UE con l'effetto di sostenere, ceteris paribus, un aumento dei prezzi. Nell'articolo Gli effetti sul prezzo dei coils dovuti al divieto delle importazioni dalla Russia è riportata un'analisi che quantifica in un aumento del 13% del prezzo dei coils di acciaio non legato lavorati a caldo (HRC), dovuto al divieto di importare questi beni dalla Russia entrato in vigore il 22 marzo 2022.

Può essere utile provare a definire, sulla base delle informazioni disponibili, quale potrebbe essere l'effetto della nuova ulteriore restrizione sul prezzo dei prodotti siderurgici europei.
Nel primo semestre del 2023, l'UE ha importato 2 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici dalla Russia e 16 milioni di tonnellate da altri paesi terzi. Le importazioni provenienti dalla Russia ricadono interamente all'interno delle sanzioni dell'undicesimo pacchetto. Viceversa solo una parte delle importazioni provenienti dagli altri paesi risulterà influenzata dal pacchetto.

Effetto dovuto al controllo delle importazioni da paesi terzi

Per valutare i possibile effetti dei vincoli alle importazioni di prodotti siderurgici da paesi diversi dalla Russia ma che incorporano input russi, bisogna prendere in esame i paesi diversi dalla UE verso cui esporta la Russia. Sono infatti le importazioni da questi paese che potrebbero utilizzare input provenienti dalla Russia.
Le esportazioni russe di prodotti siderurgici sono destinate prevalentemente a tre paesi: Kazakistan, Cina e India. Le importazioni UE di prodotti siderurgici da questi tre paesi non arrivano a 10 milioni di tonnellate e rappresentano una quota relativamente piccola delle loro esportazioni siderurgiche. E' ragionevole ipotizzare che, per almeno due paesi (Cina e India), le produzioni siderurgiche che utilizzano input russi siano venduti o sul mercato interno o esportati verso mercato diversi dalla UE, destinando alla UE solo prodotti esenti da input russi.
Dal punto di vista dei volumi, queste sanzioni potrebbero tradursi in una diminuzione di qualche centinaia di migliaia di tonnellate, dato che il totale delle importazioni UE dal Kazakistan non arriva al mezzo milione.
Qualche altro effetto si potrà avere in termini di costi di tipo amministrativo, dovuti all'apprendimento e produzione della documentazione necessaria per attestare l'assenza di input russi.
Nel complesso l'effetto di questo divieto sui prezzi siderurgici europei dovrebbe risultare trascurabile.

Effetto dovuto al divieto di importazioni dalla Russia

Come già indicato, l'UE continua ad importare dalla Russia prodotti siderurgici pari a 4 milioni di tonnellate annue. Se si analizzano i volumi del primo semestre 2023, i prodotti siderurgici importati riguardano ormai solo pochi codici, come risulta dalla tabella qui riportata.

Importazioni UE di prodotti siderurgici nel primo semestre 2023

ProdottoImportazioni I° semestre 2023Decorrenza divieto
migliaia tonnellate
Billette di acciaio non legato11 aprile 2024
Blumi di acciaio non legato731 aprile 2024
Bramme di acciaio non legato18901 ottobre 2024
Blumi di acciaio legato diverso da inossidabile01 ottobre 2024
Bramme di acciaio legato diverso da inossidabile251 ottobre 2024

Tra questi, solo le bramme di acciaio non legato hanno volumi significativi, tanto da poter ipotizzare qualche effetto sul mercato. Nel grafico che segue sono riportate le informazioni riguardanti le importazioni UE di bramme.

Importazioni UE di bramme in acciaio non legato

Importazioni UE di bramme nel 2022 Importazioni UE di bramme dalla Russia2

 
Nel grafico a sinistra sono riportate le importazioni UE di bramme nel 2022 per paese di provenienza. Le importazioni dalla Russia rappresentano la quasi totalità delle importazioni da paesi extra-UE e oltre la metà del totale delle importazioni comunitarie. Il grafico a destra riporta la dinamica delle importazioni trimestrali dalla Russia nel corso degli ultimi 23 anni. Esse hanno registrato una continua crescita nel corso di questo secolo.
Nel complesso, è evidente il ruolo di primo piano giocato dalla Russia nell'offerta di bramme sul mercato europeo.
Questo materiale serve principalmente per produrre coils laminati a caldo (HRC). Quindi le minori importazioni di bramme dalla Russia potrebbe tradursi in un riduzione dell'offerta di coils sul mercato europeo di quasi 4 milioni di tonnellate all'anno.

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Se si considera che, la riduzione tra la seconda metà del 2022 e la prima metà del 2023, di circa 2 milioni di tonnellate di HRC importati dalla UE di provenienza russa hanno prodotto un effetto di aumento del prezzo HRC del 13%, il venire meno di un'offerta di bramme pari al doppio difficilmente risulterà neutrale sul mercato UE. La Commissione UE è consapevole di questo possibile effetto tanto da rimandare ad ottobre 2024 l'applicazione del divieto, con l'auspicio che nei prossimi 12 mesi le forze competitive interne all'industria siderurgica europea determinino cambiamenti tali da ridurre i possibili effetti sui prezzi HRC, previsti tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025.

Conclusioni

La progressiva rottura dei legami esistenti tra siderurgia europea e siderurgia russa ha dei costi in termini di maggiori prezzi dei prodotti siderurgici sul mercato UE. Il divieto di importare HRC dalla Russia, entrato in vigore a marzo 2022, ha avuto un effetto sui loro prezzi sul mercato EU, aumentandoli, tra la seconda metà del 2022 e la prima metà del 2023, del 13%. Questi effetti potrebbero essere riassorbiti nel prossimo futuro, sotto la spinta delle forze competitive che operano sul mercato. Parallelamente, però, è probabile che anche i più recenti vincoli UE alle importazioni di bramme si traducano, alla fine del 2024, in un nuovo sostegno ai prezzi HRC sul mercato UE.
Nell'insieme, una stima ragionevole dell'impatto sul livello dei prezzi HRC europei, dovuto alle sanzioni UE alla siderurgia russa, è di un loro aumento tra il 10% e il 15%, dalla primavera 2022 al 2025 inoltrato.