Determinanti dei prezzi: il caso dell'argon

Quali fattori hanno determinato l'aumento del prezzo dell'argon a inizio 2023?

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Prodotti congiunti Gas tecnici Determinanti dei prezzi

A gennaio 2023 il prezzo doganale del gas argon sul mercato UE si è avvicinato al livello di un euro al m3 (corrispondenti ad oltre 0.5 euro al Kg), con un aumento del 100% rispetto al prezzo di sei mesi prima. Nei mesi successivi, il prezzo doganale dell'argon è rimasto prossimo ad 0.75 euro al m3 fino ad aprile 2023, per poi iniziare a scendere lentamente nel corso della primavera-estate. È evidente che una qualunque analisi sulla possibile dinamica del prezzo dell'argon nei prossimi mesi non può che partire dalla individuazione dei fattori che hanno determinato l'aumento del prezzo nella seconda parte del 2022, in controtendenza con la dinamica della maggior parte delle altre commodity.

Argon: merceologia e mercato

L'argon è un gas presente nell'aria, in quantità molto minore rispetto all'azoto (che rappresenta il 78% dell'aria) e dell'ossigeno (21%). La sua proprietà più importante è di essere inerte, ossia di avere una reattività chimica molto bassa. Questa proprietà lo rende ideale per molte applicazioni industriali in cui è necessario un ambiente inerte, quali la saldatura, la produzione di alcuni acciai e metalli, per riempire le lampade ad incandescenza, nei processi nell'industria elettronica e nella ricerca scientifica.
È prodotto congiuntamente all'azoto e all'ossigeno, tramite distillazione frazionata dell'aria liquida[1].
Il più grande produttore al mondo è la Cina, seguita dagli Stati Uniti.
Il mercato mondiale, a causa dell'alta incidenza del costo del trasporto, è fortemente regionalizzato in tre aree: asiatica, europea e nord america.

La dinamica dei prezzi

Nel grafico che segue sono riportati i prezzi dell'argon nella UE (prezzi doganali dichiarati dai paesi UE) e in Cina (prezzi alle esportazioni dichiarati dalla Cina).

	Prezzi del gas argon sui mercati europei e cinese

L'analisi del prezzo sul mercato europeo evidenza come per oltre 20 anni il prezzo dell'Argon sia risultato relativamente stabile all'interno di un range compreso tra 0.15 e 0.30 euro/Kg. La crescita della fine 2022 con i massimi raggiunti nei primi mesi del 2023 sembrano quindi una anomalia per il prezzo europeo.
L'analisi del prezzo cinese ci consente di osservare che la stabilità del prezzo per un periodo molto lungo è una caratteristica del mercato UE. Sul mercato cinese, infatti, il prezzo dell'argon ha registrato una variabilità molto più forte, con un massimo nella prima parte del 2021 che ha superato i 0.6 euro/Kg (corrispondenti ad oltre 1 euro al m3). La mancanza di una qualsiasi correlazione tra il prezzo della commodity sui due mercati conferma l'esistenza di due mercati regionali fortemente distinti.

Poichè i costi variabili della produzione di argon sono rappresentati prevalentemente dal costo dell'energia, possiamo escludere che l'aumento del suo prezzo tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 sul mercato UE sia dovuto ad aumenti dei costi. I prezzi dell'energia in Europa in quel periodo sono, infatti, diminuiti di oltre il 20%.
Purtroppo non vi sono statistiche disponibile sull'offerta e le indicazioni dal lato della domanda sono molto incerte, data l'elevato numero di processi in cui viene utilizzato questo gas.
Per distinguere se l'aumento del prezzo del gas all'inizio di quest'anno è imputabile ad un'aumento non atteso della domanda oppure a una riduzione "anomala" dell'offerta, può essere di aiuto l'analisi dei prezzi dell'azoto e dell'ossigeno, dato che anch'essi sono prodotti tramite distillazione frazionata dell'aria liquida. Argon, azoto e ossigeno sono infatti, dal punto di vista dell'analisi delle dinamiche di mercato, prodotti congiunti.

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Dinamiche dei prezzi dei prodotti congiunti

Due o più prodotti sono congiunti se sono prodotti contemporaneamente utilizzando lo stesso processo produttivo e gli stessi input di produzione. L'esempio più classico è la benzina che viene prodotta congiuntamente al gasolio ed altri oli combustibili, nelle raffinerie di petrolio.
La necessità di produrre contemporaneamente tutti i prodotti congiunti, in una proporzione tra loro fissa, determina variazioni di prezzo omogenee quanto il mercato si deve aggiustare a variazioni dell'offerta. Una diminuzione (o aumento) dell'offerta produce un variazione di aumento (o diminuzione) dei prezzi di tutte le commodity prodotte congiuntamente. Viceversa, se è la domanda di uno o più beni a modificarsi, allora la variazione dei prezzi tenderà ad avere segni opposti. Si supponga infatti che aumento la domanda di uno dei beni congiunti. Il prezzo di questo bene inizierà a salire fino a che il suo maggior livello non porterà i produttori ad aumentarne l'offerta. Ma l'aumento dell'offerta del bene maggiormente richiesto determinerà una maggior offerta anche per gli altri prodotti congiunti, la cui domanda non è aumentata, con conseguente diminuzione dei loro prezzi.

I prezzi di argon, azoto e ossigeno nella UE e in Cina

I due grafici che seguono mettono a confronto il prezzo dei tre gas prodotti dalla distillazione frazionata dell'aria liquida sul mercato UE e sul mercato Cinese

Prezzi dei gas prodotti da distillazione dell'aria

Prezzo di azoto, ossigeno e argon sul mercato UE Prezzo di azoto, ossigeno e argon sul mercato cinese

 

Il primo fatto che emerge dal confronto dei due grafici è la forte differenza dei livelli di prezzo esistente sui due mercati per l’azoto e l’ossigeno. A fonte di un livello di prezzo dell’argon simile sui due mercati, il prezzo dell’azoto e dell’ossigeno è molto superiore in Cina rispetto al prezzo nella UE. Questo segnala come, a parità di domanda di argon sui due mercati, la domanda di ossigeno e azoto sul mercato cinese è molto maggiore rispetto a quella espressa dal mercato europeo. Dato il vincolo di produzione congiunta, il prezzo dei tre gas deve quindi aggiustarsi per consentire l’equilibrio tra domanda e offerta per ciascuno di essi.

Dall’analisi della dinamica dei prezzi in Cina emerge chiaramente come i prezzi dei tre gas si siano mossi negli ultimi anni in modo disgiunto. In particolare all’inizio del 2021 si è registrata una vera e propria esplosione del prezzo dell’azoto, seguito solo parzialmente dal prezzo dell’ossigeno. Viceversa, il prezzo dell’argon è rimasto stabile fino alla fine del 2021, quando ha registrato a sua volta un forte aumento. Contemporanemente è crollato il prezzo dell’azoto. Nella parte centrale del 2022, azoto e argon sono ritornati ad invertire le proprie dinamica, con un forte crescita del prezzo del primo e una riduzione del prezzo del secondo. Alla fine del 2022, i prezzi dei tre gas sono rientrati nei livelli di “normalità”.
È ragionevole ipotizzare che queste dinamiche siano state determinate da variazioni diverse della domande dei tre gas, sostenute in modo diverso dalla ripresa dei livelli di attività post-pandemia.

Sul mercato UE, invece, la dinamica dei tre prezzi appare più allineata con una fase di aumento che coinvolge tutte e tre i prezzi tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno. A questa fase di aumento è seguita nella parte centrale del 2023 un significativa diminuzione che tuttavia, per ora, ha coinvolto solo il prezzo dell’ossigeno e dell’argon.
Anche se non mancano elementi di incertezza, queste dinamiche portano ad ipotizzare un effetto sul prezzo dei tre gas nella UE dovuto ad una riduzione inattesa dell’offerta, probabilmente causata dalla fermata temporanea di qualche impianto.
Se questa ipotesi è corretta, nei prossimi mesi, i prezzi di tutti e tre i gas dovrebbero ritornare verso livelli più “normali”, anche se questa “normalità” rifletterà costi più elevati, dovuti all'inflazione e ai prezzi dell'energia mediamente più elevati rispetto agli anni precedenti la pandemia.

Conclusioni

Il gas argon è prodotto congiuntamente all'azoto e all'ossigeno. Questo vincolo dal lato dell'offerta condiziona la formazione del prezzo dei tre gas, dato dall'incrocio delle curve di domanda e di offerta. L'analisi delle dinamiche dei prezzi sul mercato cinese suggerisce che le forti variazioni registrate negli ultimi tre anni siano state determinate da dinamiche diverse della domanda. Viceversa, gli aumenti avvenuti tra la fine nel 2022 e l'inizio del 2023 sul mercato UE portano a ricercare la loro principale determinante in una inattesa riduzione dell'offerta, dovuta a fattori temporanei. Se questa ipotesi è corretta, allora anche sul mercato europeo i prezzi dei tre gas dovrebbero ritornare sul livelli più vicini a quelli che avevano caratterizzato lo scorso decenio.


[1] Questo processo sfrutta il diverso grado di ebollizione dei tre gas per separarli.