I mercati delle commodity alla prova del Price Cap e delle nuove sanzioni sul greggio russo

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 12 dicembre 2022

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

Dinamica settimanale

Andamento non ferrosi

Andamento dei singoli metalli non ferrosi

  • Rame: Nella scorsa settimana i prezzi del rame hanno chiuso in rialzo superando l’importante quota di 8.400 $/Ton. Spread tra spot e future è in backwardation.
  • Nichel: Nella settimana scorsa i prezzi del nichel hanno chiuso in rialzo toccando quasi la quota di 30.000 $/Ton. La volatilità continua a salire e rimane su livelli alti. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio: I prezzi dell’alluminio primario hanno chiuso in rialzo e sono andati sopra quota 2.450 $/Ton. Il tasso di volatilità è alto. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio secondario: Da un mese i prezzi ufficiali dell’alluminio secondario sono rimasti stabili a 1.855 $/Ton.
    La correlazione dei prezzi tra alluminio primario e secondario è un po' risalita. Lo spread tra spot e future continua a essere a zero.
  • Zinco: Anche il prezzo dello zinco è in crescita. La settimana scorsa sono saliti sopra quota 3.200 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
  • Piombo: Nella settimana scorsa i prezzi del piombo hanno chiuso a quota 2.207 $/Ton. Spread in contango.
  • Stagno: Continua la crescita dei prezzi dello stagno, che questa settimana ha quasi raggiunto i 25.000 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.

Commento Macroeconomico

Nella settimana scorsa sono state due le notizie che hanno catturato l’attenzione nei mercati delle Commodity.
La prima riguarda il petrolio e si riferisce al Price Cap sul greggio russo deliberato dall’Unione Europea ed entrato in vigore il 5 dicembre. Questo tetto è di 60 $/Barile.
Unitamente al Price Cap sono scattate anche le nuove sanzioni contro chi commercializza il petrolio di Mosca. Parallelamente i paesi del G7 e l’Australia hanno vietato l’assicurazione, il finanziamento o la spedizione di greggio russo in qualsiasi parte del mondo se il prezzo dovesse superare questa soglia.
L’obiettivo è tagliare le entrate di Mosca e magari costringerla a desistere dall’offensiva in Ucraina, evitando un’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia, già balzati a livelli critici.
La risposta di Putin non si è fatta attendere e ha minacciato di tagliare la produzione di petrolio. Vedremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane quale sarà la reazione dei mercati. Per ora cresce il livello d’incertezza.

La seconda notizia riguarda lo sconvolgimento delle rotte marittime, che ha invertito il trend di prezzo dei noli, tornati a salire. Mancano petroliere e perciò in navigazione si vedono imbarcazioni vecchie che non danno alcuna garanzia. Questo è un altro effetto delle sanzioni. I noli marittimi hanno superato 100 mila dollari al giorno sul mercato spot e diventa un costo aggiuntivo, soprattutto per i raffinatori del Vecchio continente, oggi costretti a rivolgersi anche a fornitori ben più lontani della Russia – gli Stati Uniti ad esempio – per sostituire i barili che non arrivano dalla Russia.
Il Dirty Tanker Index, che riflette i noli per il trasporto di greggio su 12 rotte internazionali, è quasi quadruplicato da inizio anno al Baltic Exchange. E il rally rischia di infiammarsi ulteriormente, contagiando sempre di più il segmento delle navi cisterna dedicate ai prodotti raffinati. Il 5 febbraio 2023 anche per questi in Europa scatterà il divieto di importazioni dalla Russi e i noli potrebbero salire ben oltre i livelli attuali. Ciò va vista in concomitanza di un’altra notizia che arriva dalla Cina dove l’allentamento delle norme anticovid, potrebbe far crescere la domanda di petrolio di cui è già il primo paese importatore al mondo. Infine, sul Bosforo si nota un ingorgo di navi, esasperato dalla richiesta delle autorità turche di controllare le documentazioni assicurative a tutte le navi.

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La reazione dei mercati


Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana

CRB Index: in ribasso.
GSCI Index: in ribasso.
BDI Index-Noli marittimi: in aumento.
Petrolio Brent: in ribasso.
Gas naturale TTF: in lieve aumento.
LMEX-Metalli non ferrosi: in lieve aumento.
Dollar Index: in ribasso.