Transizione energetica e domanda mondiale di metalli

Qual è l'impatto sui prezzi dei metalli dovuto alla pianificata transizione energetica

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Rame Non Ferrosi Determinanti dei prezzi

Da ormai diversi mesi, i prezzi delle materie prime hanno intrapreso un percorso al rialzo, registrando livelli storicamente elevati. Ciò ha indotto molti analisti a parlare di un nuovo superciclo delle materie prime.
In un ciclo ordinario, i prezzi aumentano quando aumenta la domanda: i produttori di materie prime quindi incrementano la produzione fino a quando l'offerta riesce a soddisfare e superare la domanda, tale per cui si assisterà poi a una diminuzione di prezzo. Quando invece si parla di superciclo, l'offerta per un periodo prolungato non riesce a soddisfare la domanda, così che i prezzi continuano costantemente ad aumentare.
Tra i protagonisti di questo superciclo, vi sono i metalli non ferrosi principalmente proiettati nel percorso di transizione energetica.
L’obiettivo della transizione energetica è infatti quello di eliminare gradualmente l’utilizzo dei combustibili fossili e migliorare l’efficienza energetica, utilizzando sempre più fonti “pulite”.
Il grafico che segue mostra l’andamento dell’indice dei metalli non ferrosi, che nell’aprile 2022 ha toccato il livello record di 174, registrando una variazione del +80% rispetto a giugno 2020.

Indice non ferrosi

 

Con lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la diffusione delle auto elettriche crescerà la domanda di metalli indispensabili alla realizzazione delle diverse tecnologie verdi, dalle pale eoliche ai pannelli fotovoltaici, passando per le batterie e gli altri componenti di impianti e infrastrutture green.
Per lo sviluppo delle rinnovabili, della mobilità green e dello stoccaggio dell’energia saranno determinanti il rame, lo zinco, il litio e il cobalto.
Quindi il consumo di questi metalli aumenterà fortemente. Secondo uno studio, un parco eolico offshore1 richiede 17 volte più metalli (compreso il rame) di una centrale a gas della stessa capacità, un parco eolico onshore otto volte di più e un parco fotovoltaico nove volte di più.
Il rame poi è un componente chiave nella transizione energetica: mentre una centrale a gas naturale ha bisogno di una tonnellata di rame per produrre un MW di elettricità, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ne serve il doppio per produrre la stessa quantità di energia con l’eolico e tre volte tanto per i pannelli fotovoltaici.
Lo stesso vale per i veicoli elettrici, che richiedono una quantità di rame da tre a quattro volte superiore rispetto ai veicoli a combustione interna.
Gli altri metalli qui considerati (litio, cobalto e nichel) sono coinvolti nella produzione e nello stoccaggio di energia. Il loro consumo è analogamente destinato a crescere con lo sviluppo delle energie rinnovabili e dei veicoli elettrici, con la produzione di batterie a litio.
Rame, nichel, cobalto e litio sono quindi direttamente coinvolti nella transizione energetica. Nel paper “Energy Transition Metal” del 2021, il Fondo Monetario Internazionale quantifica l'impatto della transizione energetica sui prezzi di questi metalli .

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Fonte: IMF

 

Nello scenario a “Emissioni Zero”, identificato dalla curva rossa, il boom della domanda di questi metalli potrebbe portare ad un prezzo nel 2030 di 11 mila $/Ton per il rame, 40 mila $/Ton per il nickel, 220 mila $/Ton per il cobalto e 16 mila $/Ton per il litio. Questi valori sono espressi a prezzi costanti del 2020, quindi il prezzo effettivo risulterà incrementato dell’inflazione USA, stimabile nel decennio in oltre il 25%.
I prezzi di cui sopra sono nettamente superiori a quelli che attualmente sono quotati. L’ipotesi però di uno scenario “Emissioni Zero” è poco probabile, anche se questa deve essere presa in considerazione.
L’ipotesi alternativa riportata nel grafico (linee blue) considera uno scenario in cui le attuali politiche energetiche non risulteranno significativamente modificate. In questo scenario “immobilista”, il prezzo del rame risulterebbe nel 2030 prossimo a 7 mila $/Ton, il nichel a 19 mila, il cobalto a 100 mila e il litio a 7 mila dollari. Per rame e nichel, questi prezzi sono inferiori a quelli impliciti negli attuali contratti future dei due metalli.

Conclusioni

I mercati finanziari sembrano prezzare i valori futuri di rame e nichel considerando uno scenario intermedio tra quello “immobilista” e quello ottimista di “Emissioni Zero”. Ciò comporta che i mercati finanziari stanno scommettendo su un cambiamento delle attuali politiche energetiche dei principali paesi industrializzati, finalizzate ad avvicinarsi allo scenario “Emissioni Zero”, non però tali da raggiungere questo traguardo nel 2030.
È evidente che ritardi o accelerazioni nella modifica di queste politiche si tradurranno in una diminuzione o aumento dei prezzi di lungo periodo impliciti nei contratti future dei metalli maggiormente coinvolti nella transizioni energetica.

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1. In ingegneria energetica, con il termine eolico offshore ci si riferisce all'utilizzo di parchi eolici costruiti sull'acqua.