Analisi degli indici della chimica inorganica

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Chimici Inorganici Determinanti dei prezzi

Nell’articolo della scorsa settimana “Decisa frenata dei prezzi delle commodity” sono state analizzate le variazioni sia congiunturali che tendenziali delle famiglie merceologiche presenti in PricePedia. Tra le famiglie che hanno registrato la più alta variazione congiunturale, ossia la maggiore variazione rispetto ad aprile 2022, vi è il comparto dei chimici inorganici (+6.5%). Il grafico che segue mostra l’andamento dell’indice della famiglia, che evidenzia il forte incremento subito a partire dalla prima metà del 2021.

Grafico 1: Indice Chimica Inorganica

 

Come esaminato nell’articolo “Prezzi della chimica inorganica di base: tra speculazioni e grande incertezza”, i recenti e forti aumenti dei prezzi dei prodotti di base della chimica inorganica trovano determinanti nell'aumento dei prezzi dei metalli e dell'energia elettrica, che hanno fortemente influenzato i costi di produzione di molti composti chimici.
Queste determinanti giustificano aumenti tendenziali (rispetto al corrispondente mese del 2021) dei prezzi di base della chimica inorganica nell'ordine del 60%.
Le industrie in cui sembrano essere maggiormente presenti tali azioni sono quella dell'acido solforico e dei solfati e quella dei composti cloro-alcalini.
Per tale motivo è utile approfondire l’analisi e considerare gruppi di sotto-famiglie della chimica inorganica. Per ciascuna sotto-famiglia è stato creato un indice aggregato di prezzo (base 2020=100) pesato per i valori di import della UE27.

Composti Cloro-Alcalini

Il grafico che segue rappresenta l’indice dei composti cloro-alcalini. Tra i prodotti considerati nella costruzione dell’indice vi sono il carbonato di sodio, i carbonati di litio, il nitrato di potassio e il cloruro di potassio.

Grafico 1: Indice Composti Cloro-Alcalini

 

Come mostra l’indice, i composti cloro-alcalini hanno subito dall’inizio della scorsa estate un incremento esponenziale, raggiungendo livelli mai prima sperimentati. Infatti, su base tendenziale, ovvero rispetto a maggio 2021, l’indice segna un +96.2%, mentre su base congiunturale un +13.6%. A causa dello stretto legame con la componente energetica, per via del processo di elettrolisi, i composti cloro-alcalini sono la sotto-famiglia che ha registrato il maggior incremento su base mensile del comparto dei chimici inorganici.

Composti dell’Azoto

Il grafico successivo invece rappresenta l’indice dei composti dell’azoto. Tra i prodotti considerati nella costruzione dell’indice vi sono l’ammoniaca (acquosa), il fosfato di diammonio e il nitrato di ammonio.

Grafico 1: Indice Composti dell’Azoto

 

Al pari della sottofamiglia precedentemente analizzata, anche i composti dell’azoto sono strettamente legati non solo alla componente elettrica, ma anche a quella termica, data l’elevata quantità di energia necessaria durante la produzione.
Data questa forte dipendenza, non sorprende infatti che l’indice dei composti dell’azoto abbia registrato il maggior incremento su base annuale (oltre il 110%) tra tutti gli indici della famiglia dei chimici inorganici e che abbia raggiunto nel maggio 2022 un livello di 333, ovvero un livello più alto del 233% rispetto alla media dei prezzi del 2020.

Acido Solforico e dei Solfati

L’indice dell’acido solforico e dei solfati è rappresentato nella figura successiva. L’indice è stato costruito considerando i prezzi dell’acido solforico, solfati di nichel, solfati di rame, solfato di ammonio, solfuri di fosforo e zolfo.

Grafico 1: Indice Acido Solforico e dei Solfati

 

Anche per l’indice di cui sopra, l’incremento subito è stato esponenziale con origine già al termine del 2020 (+140% nel periodo dicembre 2020-maggio 2022). L’aumento rilevato dall’indice della sotto-famiglia è principalmente spiegato dagli aumenti registrati dai metalli e non metalli: dalla reazione dell'acido solforico con questi ultimi si ricavano una molteplicità di solfati e per tale motivo gli aumenti si sono poi riversati su tutta la filiera produttiva.
In particolare, da gennaio 2022 l’indice ha registrato un aumento di oltre il 33%, attestandosi a maggio su di un livello di 244 (fatto 100 la media 2020).

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Composti Metallici

Il grafico successivo rappresenta, invece, l’indice dei composti metallici, che aggrega un insieme di prodotti quali il cloruro di alluminio, il cloruro di stagno, gli ossidi di piombo, di titanio e gli ossidi e idrossidi di cobalto, di molibdeno e di rame.

Grafico 1: Indice Composti Metallici

 

L’indice a maggio 2022 ha raggiunto il livello più alto di sempre. Già nel giugno 2012 e nel novembre 2018 si erano registrati incrementi di prezzo estremamente elevati, con punte fino a quel momento record. In generale l’indice dei composti metallici registra, però, rispetto agli indici sopra riportati, l’incremento meno intenso: rispetto a dicembre 2020 l’aumento è stato, infatti, del 30%.