Effetto delle scorte sui prezzi delle materie prime

I casi di Zinco, Piombo, Alluminio e Rame

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Non Ferrosi Determinanti dei prezzi

La crisi energetica, che sta colpendo le economie di alcuni Paesi, ha provocato un rialzo record dei prezzi delle materie prime energetiche e di quelle che, per la loro produzione, impiegano molta energia.
Tra le materie prime che più stanno risentendo di questa crisi vi è la famiglia dei metalli non ferrosi.
Le quotazioni dei metalli al London Metal Exchange hanno raggiunto nelle ultime settimane livelli massimi dal 2014. Lo Zinco ha toccato la soglia di 3815 $/Ton, con una variazione rispetto al mese precedente del +22.6% , l’Alluminio di 3176$/Ton e una variazione di +11.6% , il Rame di 10652 $/Ton e un rispettivo rialzo del +16.5%. Il Piombo, unico metallo ancora al di sotto del picco massimo raggiunto nel 2018, è stato quotato pa 2400 $/Ton con una variazione rispetto al mese precedente di +11.8%.


Se si osservano i dati degli ultimi giorni, è possibile notare un forte aumento della distanza tra le quotazioni spot e future per tutti e quattro i beni considerati. Questa situazione viene definita backwardation, situazione in cui il prezzo del contratto per consegne a dicembre 2023 ("Future # 2Dec") è minore di quello con scadenza a breve ("Spot"). Ciò significa che gli operatori su questi mercati non ritengono sostenibile nel tempo gli attuali prezzi e prevedono una loro riduzione nel prossimo futuro. In questa situazione può essere utile un'analisi dell'evoluzione storica delle scorte presso i depositi del LME per verificare se siamo in presenza di livelli molto bassi di scorte, che possono segnalare un inizio di disponibilità limitata del materiale.

Nei grafici che seguono sono riportati i livelli di scorte registrati giornalmente dall'inizio del 2020.


Tutte le quattro serie segnalano una riduzione significativa delle scorte nell'ultimo mese. Solo però Alluminio e Piombo presentano livelli di scorte storicamente bassi.

Conclusioni

Lo scorte presso i magazzini del LME sono naturalmente solo una parte delle scorte presenti nel sistema economico mondiale, ma sono quelle maggiormente oggetto dell'attenzione degli operatori finanziari. Sulla base di questi dati, se da un lato si può affermare che per Alluminio e Piombo siamo in una situazione di scorte LME particolarmente basse, non altrettanto si può dire per Rame e Zinco. Quindi, le ragioni per i recenti forti aumenti del prezzo di Rame, e soprattutto Zinco, non sembrano essere stati guidati da timori di scorte contenute al LME. Più rilevanti sono stati i segnali provenienti dalle imprese produttrici, che hanno dichiarato di pianificare stop produttivi a fronte di prezzi dell'energia elettrica particolarmente elevati.

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