Covid e Afghanistan: i temi di agosto 2021

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 30 agosto 2021

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

Durante il mese di agosto, le quotazioni dell’indice LMEX sono scese, trascinate dal rame. La quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 4233 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione di incertezza).

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Alla fine dello scorso luglio, erano due i temi sui quali si concentrava l’attenzione dei mercati: Covid e inflazione. Dopo circa un mese, l’andamento della pandemia è ancora un tema caldo, mentre la preoccupazione che era stata rivolta al rialzo dell’inflazione, adesso è rivolta alla crisi afghana.

Per quanto riguarda il Covid, quella che appare la soluzione – i vaccini – è anche, al momento, uno dei nodi irrisolti. Mentre infatti nei paesi sviluppati i vaccinati rappresentano oltre il 50% della popolazione, nei paesi in via di sviluppo la percentuale a fatica raggiunge l’1%. Tralasciando le cause alla base di tale disparità, ne vanno sottolineati gli effetti – negativi – sul commercio mondiale e sulla libera circolazione delle persone.

Com’è noto, all’origine della crisi afghana si colloca il ritiro delle truppe occidentali dal paese, che ha, di fatto, consentito il ritorno dei Talebani a Kabul. Le conseguenze sono naturalmente e innanzitutto politiche e geopolitiche, ma investono anche i mercati, sia quelli finanziari sia quelli delle commodity.

La rapidità con la quale si sono susseguiti i fatti è stata tale da lasciare spiazzato l’Occidente, che dopo l’11 settembre e negli ultimi vent’anni aveva provato a costruire un altro Afghanistan: vent’anni che in appena venti giorni sembrano essere stati cancellati.

Prevedere cosa potrà accadere anche solo nel breve periodo è impossibile, dato che, in questo momento, l’ONU appare tagliata fuori da ogni possibile intervento, per via dei diversi atteggiamenti – e interessi – degli attori internazionali coinvolti (Stati Uniti, Europa, Cina, Russia, Turchia, India, Iran, Pakistan).

Non si trova in una posizione migliore la NATO, né tanto meno gli Stati Uniti, che sembra stiano dismettendo il ruolo di “sceriffo del mondo”, ponendo le condizioni per una maggiore concorrenza per l’egemonia mondiale, che nell’immediato si tradurrà probabilmente in ulteriore incertezza.

Dopo il G7 del 24 agosto, tavolo al quale mancavano soprattutto Cina e Russia, l’attesa è per il prossimo G20, che potrebbe tenersi in settembre in seduta straordinaria. Fra i temi, ci sarà innanzitutto se riconoscere o meno i Talebani come interlocutori politici, ma non solo. C’è poi il problema terrorismo e la sua proliferazione nell’area. E ci sono già delle posizioni, come quella della Cina – la cui Via della seta passa anche dall’Afghanistan – che è intenzionata a portare avanti la propria espansione politico-commerciale in Asia. Russia e Turchia, da parte loro, hanno l’occasione di capitalizzare i vantaggi del ritiro americano, favoriti in questo dalle divisioni interne all’Unione Europea.

Sullo sfondo di queste delicate questioni geopolitiche c’è il tema delle abbondanti risorse naturali presenti in Afghanistan, tra cui metalli (come il rame) e terre rare. Si tratta di materie prime strategiche e per la cui estrazione e lavorazione il paese non ha i capitali.

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Andamento delle commodity durante il mese di agosto
Il dollaro americano si è rafforzato.
Indice generale delle commodity-CRB Index: quotazioni in ribasso.
LMEX-Metalli non ferrosi: quotazioni in ribasso.
Petrolio e gas naturale: quotazioni in ribasso.
Noli marittimi: quotazioni in rialzo e nuovi massimi pluriennali.
Metalli preziosi: prezzi in rialzo.