Cosa pensa il Doctor Copper dell’attuale fase economica?

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 19 luglio 2021

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), è stato registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato 7 metalli su 7. In evidenza il rialzo dello stagno, seguito da quello dell’alluminio primario. La quotazione dell’indice LMEX è salita a quota 4183.5 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione di incertezza).

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Tra le materie prime, quelle che meritano la maggiore attenzione degli analisti sono i metalli non ferrosi e, tra questi, l’interesse maggiore è per il rame. Infatti, per via delle sue molteplici applicazioni in numerosi settori (costruzioni, automotive, ICT), il metallo rosso è considerato una commodity importantissima per lo sviluppo economico, tanto da poter essere visto come un termometro dell’economia e un anticipatore dei trend. Per questo motivo, spesso, economisti e analisti lo chiamano “Doctor Copper”.

I prezzi del rame sono stati tra i primi a scendere dopo la dichiarazione dello stato di pandemia lanciato dall’OMS. E sono stati anche i primi a ripartire all’inizio della primavera 2020, sull’onda delle notizie su una possibile riduzione dei contagi grazie alle temperature estive più alte. A marzo 2020, dopo aver toccato il minimo pluriennale a quota 4371 $/ton, il rame avviò un trend rialzista, che ha toccato il massimo assoluto il 5 maggio 2021, a quota 10747 $. In seguito il prezzo è sceso fino a 9011 $/ton (21 giugno) e, nell’intraday, era sceso anche sotto quota 9000 $.

I prezzi del metallo rosso hanno sempre rispecchiato le aspettative economiche su base globale. Se il ribasso era dovuto alle aspettative di un possibile crollo della domanda (che c’è stato), l’avvio della fase rialzista si è legato al rimbalzo della produzione industriale, che è effettivamente avvenuto, trainato dalla Cina.

Doctor Copper, da vero leader indicator, guarda con attenzione alle aspettative economiche, soprattutto dei Paesi leader e che maggiormente concorrono alla formazione del PIL globale e quindi nell’ordine: Cina, America, Europa occidentale.

In questo momento, la ripresa dell’economia globale è dovuta in gran parte alla Cina, che nel 2020 è stato l’unico Paese a registrare una crescita positiva (seppure in forte calo rispetto al passato) e che nel 2021 è quello che sta correndo di più. Gli ultimi dati economici della Cina, diffusi nei giorni scorsi, danno un quadro di stabilizzazione dell’economia nel corso del secondo trimestre. Il PIL è aumentato del 7.9% sul trimestre precedente (quando si era registrato il 18.3%), con i consumi interni in leggera frenata. L’incremento reale è dell’1.3%.

Il governo di Pechino, timoroso per il forte aumento dell’inflazione sia interna sia a livello globale, ha iniziato a ridurre le sue misure di stimolo all’economia, a partire dalla politica monetaria, che è diventata meno accomodante, soprattutto per quanto concerne i prestiti a imprese e famiglie. In generale, nonostante la frenata, gli indicatori reali restano positivi. Il PIL nella prima metà dell’anno ha raggiunto i 53.2 trilioni di yuan (8.2 trilioni di dollari), con un aumento annuo del 12.7%. La produzione industriale è aumentata dello 0.5% su base mensile e dell’8.3% sull’anno – a maggio era aumentata dell’8.8% annuo. Nel primo semestre la produzione industriale è cresciuta del 15.9% sull’anno. La produzione estrattiva nel primo semestre è aumentata del 6.2% e quella manifatturiera del 17.1%.

Che la crescita cinese sia reale è dimostrato dal fatto che a inizio settimana le dogane hanno segnalato una bilancia commerciale in espansione. Il commercio estero del Paese è aumentato del 27.1% su base annua, a 18.07 trilioni di yuan (2.79 trilioni di dollari) nei primi sei mesi – un record storico. La bilancia commerciale segna un aumento del 22.8% anche rispetto al livello pre-epidemia (2019), grazie a una forte domanda globale che spinge l’export di prodotti cinesi. La piazza più favorevole, ancora una volta è il Nord America, mentre deludono Giappone, Corea, Germania, Sud America – economie fortemente penalizzate dalla pandemia.

I trend di lungo e medio termine dei prezzi del rame sono rialzisti. Quello di breve termine si muove in un range laterale piuttosto compresso tra 9600 e 9000 $/ton. Dunque, cosa pensa il Doctor Copper e quali sono le sue aspettative?

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L’economia globale, trainata da Cina e Stati Uniti, continuerà a crescere anche nel secondo semestre 2021 e nel 2022, seppure con minore vigore. L’inflazione fa un po’ paura, così come creano incertezza i rapporti tra le tre principali aree economiche (Cina, Stati Uniti e Unione Europea), con USA e UE intente a frenare l’espansionismo economico della Cina. Inoltre, il forte rialzo dei prezzi delle commodity (innescato da una diminuzione dell’offerta e dalle tante criticità nella supply chain) sta comprimendo i margini aziendali – ciò può diventare un freno agli investimenti. L’andamento dei prezzi del rame nell’ultimo mese, in qualche modo, sta anticipando una possibile riduzione dei prezzi delle materie prime, rispetto ai massimi raggiunti nei mesi scorsi, contando su un adeguamento dell’offerta e una riduzione delle maggiori criticità nella supply chain.

Sui sette metalli non ferrosi quotati all’LME, quattro vedono la Cina contemporaneamente come primo produttore e primo consumatore a livello mondiale: alluminio, zinco, piombo, stagno. Questi metalli stanno risentendo pesantemente dell’offerta, che non riesce a stare dietro alla domanda, e perciò hanno quotazioni che stazionano in prossimità dei massimi. Lo stagno, in particolare, ha fatto segnare nei giorni scorsi il massimo assoluto, superando quota 34000 $/ton. La Cina ha dichiarato di voler immettere sul mercato una parte delle sue riserve di metalli non ferrosi per calmierare i prezzi – vedremo se l’offerta aumenterà.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime (scorsa settimana)
Il dollaro americano è salito.
CRB Index: quotazioni in rialzo.
Metalli non ferrosi: quotazioni in rialzo.
Petrolio e gas naturale: quotazioni in ribasso.
Noli marittimi: quotazioni in ribasso.
Metalli preziosi: quotazioni in rialzo.