È terminata la fase rialzista delle materie prime?

Nelle recenti dinamiche alcuni comparti merceologici segnalano un rallentamento

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Ferrosi Alimentari Non Ferrosi Congiuntura

Negli ultimi mesi si è assistito ad un storico rialzo dei prezzi delle materie prime. A guidare la fase di tensioni c’è stata la ripresa della domanda dalla fine dello scorso anno, intensificatasi nei primi mesi del 2021, alla quale si aggiungono le aspettative per un pieno recupero e un’uscita dalla pandemia nei prossimi mesi. A questa situazione ha contribuito anche la carenza dell’offerta: a causa della forte incertezza sui mercati, i produttori non sono riusciti a elaborare piani di lungo periodo per cui molti di essi non riescono a produrre a pieno regime.

Tra le materie prime a registrare la crescita più significativa c’è stato il rame quotato al London Metal Exchange, che ha fatto registrare il suo record storico, pari a 10725 dollari alla tonnellata, nei primi giorni di maggio. Attualmente il prezzo del rame si trova su un trend fortemente rialzista da aprile 2020 e nell’arco di un anno è cresciuto in dollari dell' 80% circa - si tratta di un aumento storico. La spinta più forte è stata registrata lo scorso mese, la crescita è stata infatti così intensa che ha portato il valore sui massimi storici.
Tra i non ferrosi anche l’alluminio primario al London Metal Exchange ha registrato una dinamica simile a quella del rame, registrando il massimo nei primi giorni di maggio, toccando quota 2565 dollari alla tonnellata. Anche dal lato dei ferrosi, i tondini quotati lo Shanghai Future Exchange hanno toccato il massimo, pari a 930 dollari alla tonnellata.

I forti aumenti non hanno però solo caratterizzato i comparti industriali, la stessa forte dinamica rialzista ha riguardato anche la filiera degli alimentari, come il mais e i semi di soia quotati al Chicago Mercantile Exchange. Entrambi segnano una forte fase di crescita da agosto 2020 che si è intensificata nei mesi recenti: nei primi giorni di maggio hanno toccato punte rispettivamente di 773 e 1621 dollari per bushel, valori prossimi ai massimi registrati nel 2012. Per il prezzo della soia si tratta di un aumento storico, paragonabile a quello della fase rialzista della fine del 2007: tra settembre e febbraio 2008 è aumentato del +46%. Nelle recenti dinamiche e nello stesso arco temporale il prezzo della soia è aumentato del +40% per poi crescere negli ultimi due mesi del +4%. Anche per il prezzo del mais si tratta di una crescita storica, tra settembre e aprile è infatti cresciuto del +63% la più repentina è stata quella tra giugno 2010 e febbraio 2011 (+99%).

Da questa analisi emerge quindi un trend generale rialzista per alcune delle principali materie prime. Ad accomunare il comparto metallurgico ed alimentare, oltre alla dinamica di crescita, vi è la fase di calo delle perdite giornaliere che i prezzi stanno registrando negli ultimi giorni. Il grafico che segue riporta la dinamica in dollari dei prezzi delle materie prime sopra citate (fonte: DailyDataLab).

Andamento giornaliero dei metalli
Andamento prezzo del petrolio
Andamento giornaliero degli alimentari
Andamento prezzo del petrolio

Dal grafico emerge che il prezzo del mais è quello che ha perso maggiormente, nell’arco di tre giorni è diminuito del -13%, a fronte di un calo del -4% da parte dei semi di soia .
Per quanto riguarda il comparto metallurgico, l’alluminio e i tondini hanno registrato la caduta più forte (-6%) seguiti dalla rame (-5%).

La dinamica ribassista è ancora di brevissimo periodo per certificare una caduta in termini congiunturali. Essa riesce però ad evidenziare che è in corso un rallentamento rispetto alla crescita storica e generalizzata dei prezzi delle materie prime. Il segnale che ne risulta è dunque che alcuni comparti merceologici hanno iniziato a rallentare rispetto ai record da poco raggiunti.