Prospettive 2021: la Cina osservato speciale

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 16 novembre 2020

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), è stato registrato un rialzo dei prezzi che ha interessato 4 metalli su 6. In evidenza il rialzo del piombo, seguito da quello del nichel. Le quotazioni dell’indice LMEX sono salite a quota 3160 $ sui massimi annuali. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è vicino alla zona ipercomprato, il che lascia presagire uno storno dei prezzi nel breve termine. La chiusura settimanale è sopra le medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione rialzista). L’indice ha recuperato tutto il valore perso a causa della pandemia e ha segnato i nuovi massimi pluriennali.

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Si preannuncia un 2021 ancora all’insegna della pandemia e delle difficoltà. Ciononostante, dalla ricerca farmaceutica arriva qualche segnale di ottimismo. Infatti, negli ultimi giorni si sono susseguite notizie sull’imminente disponibilità di un vaccino, anzi, di più vaccini, che potrebbero entrare in commercio ed essere somministrati a partire dal prossimo gennaio.

A livello economico, invece, la situazione è tuttora incerta. Se pure è vero che nel 2021 l’economia globale dovrebbe registrare un rimbalzo – anche se con forti differenze tra le varie aree economiche –, alcuni problemi richiederanno anni per essere risolti. Uno di questi è la disoccupazione, cresciuta praticamente ovunque. Sono numerose le aziende che hanno chiuso e non riapriranno più, mentre altre, trovando nello smart working una soluzione per continuare a produrre, hanno, involontariamente, creato le condizioni per una riorganizzazione delle città che avrà effetti negativi su settori come ristorazione e trasporti.

Tornando a livello macro, le “disuguaglianze” sono destinate a crescere anche fra le grandi economie mondiali, con una Cina sempre più forte che vede avvicinarsi l’obiettivo di essere la prima potenza mondiale entro la fine del prossimo decennio.

In questo senso va inquadrato l’accordo Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), chiuso la settimana scorsa al termine del vertice ASEAN, dopo otto anni di negoziati, sottoscritto da 14 economie dell’Asia-Pacifico, fra le quali Cina, Giappone, Corea del Sud e Australia. Paesi ricchi, tra l’altro, di materie prime importanti, a cominciare dai metalli non ferrosi, con la Cina che ne è diventata anche il primo consumatore mondiale. L’accordo punta a ridurre progressivamente i dazi e a facilitare investimenti e scambi tra i Paesi membri (creando regole d’origine comuni). Il risultato sarà il rafforzamento delle catene di approvvigionamento regionali, sotto regia cinese – aspetto sul quale Pechino, unica grande economia a salvarsi dalla recessione nell’anno del Covid, punta sempre di più, per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime
In rialzo le quotazioni del CRB Index (prezzi delle materie prime in generale) e quelle dell’LMEX (prezzi dei metalli non ferrosi). I prezzi del rame, dell’alluminio, del nichel e dello zinco hanno già ampiamente ripreso e superato i valori pre-Covid e ora marciano diritti verso massimi pluriennali, come se la pandemia fosse già finita. Questi rialzi sorprendenti non riflettono il vero andamento dell’economia in generale e dei settori più interessati, quanto, al massimo, le aspettative di crescita per il prossimo futuro. Ciò non esclude quindi che, in questo scorcio di 2020 e nel 2021, la volatilità sarà ancora elevata.
Infine, si segnalano tutte in ribasso le quotazioni dei preziosi. Fra gli energetici, in rialzo il gas naturale, mentre ha chiuso in ribasso il petrolio. Tra le valute, in rialzo il dollaro e in ribasso l’euro.