Attività industriale europea, un indicatore per monitorarla

L’andamento dei consumi di energia elettrica in Europa aiuta a far luce sulle dinamiche dell’industria

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L’Europa si trova a dover fronteggiare la seconda ondata di Covid19. L’impennata dei contagi si fa intensa in molti paesi del continente, tanto che molti di essi hanno imposto nuove restrizioni: dalle più severe, come il lockdown in Irlanda, ad altre meno stringenti, che riguardano limitazioni ad alcune attività economiche e sociali.

I mesi primaverili hanno messo a dura prova molti paesi, sia a livello sanitario che economico.
I lockdown generalizzati hanno causato una profonda flessione dell’attività economica, dalla quale l’Europa nei mesi estivi è sembrata lentamente riprendersi grazie alle riaperture delle attività industriali. L’indice di produzione industriale europeo racconta questo lento recupero: i livelli 2020 risultano ancora inferiori a quelli del 2019, con tassi di variazione tendenziale tuttora in territorio negativo, benché inseriti in una chiara dinamica di ripresa.
Il grafico di seguito riporta il tasso di variazione tendenziale dell’indice di produzione industriale europeo; il dato di agosto e settembre è stimato sul base del PMI (Purchasing Managers Index). Il dato di ottobre del PMI non è attualmente disponibile.

Andamento della produzione industriale europea
Andamento della produzione industriale europea

Un indicatore che però potrebbe fornire un’indicazione sull’andamento dell’attività industriale europea in tempo quasi reale è il consumo di energia elettrica, come discusso in un precedente articolo. Secondo recente letteratura economica, il consumo di energia elettrica in orario lavorativo potrebbe infatti costituire un indicatore indiretto dei livelli di attività industriale del paese.
Il grafico che segue riporta il tasso di variazione tendenziale dell’indice dei consumi elettrici europei nel 2020. L’indice è stato costruito utilizzando come peso la quota di consumi di ciascun paese europeo: maggior peso hanno la Germania (circa il 35%), Gran Bretagna (10%), Francia e Olanda (8%) e Italia (6%). Questi paesi compongono circa il 60% dei consumi elettrici europei, e presentano livelli elevati di sviluppo industriale.

Andamento dei consumi elettrici europei
Andamento dei consumi elettrici europei

Il grafico mostra che il livello dei consumi nel 2020 è ancora inferiore rispetto a quello del 2019. Nel mese di ottobre i consumi europei, calcolati con i giorni disponibili fino alla data odierna, risultano stabili rispetto a quelli dell’anno precedente (-0.6%). A contribuire a questa stabilità c’è la stazionarietà dei consumi tedeschi (-0.5%), un parziale riassorbimento dei consumi italiani (-1.3%) e olandesi (-2.3%), ma sopratutto l’aumento significativo dei consumi francesi e britannici (+5%), che si attestano sopra a quelli del 2019, nonostante la Francia e il Regno Unito siano tra i paesi più colpiti dalla seconda ondata dell’epidemia (Fonte dei consumi: DailyDataLab).

Dalle informazioni attualmente disponibili si ricava quindi che il ritorno alle restrizioni e l’aumento dei contagi non sembrano, per ora, aver impattato sull’andamento sui consumi elettrici. Anche i consumi dell’Irlanda, in lockdown, non hanno registrato ad ottobre una flessione rispetto al 2019, bensì un incremento del 2% (fonte: DailyDataLab).
In conclusione, dato che l’andamento dei consumi elettrici può essere considerato un buon indicatore dell’intensità dell’attività industriale, se ne deriva che quella europea non stia registrando, per il momento, un ulteriore rallentamento rispetto alla fase di flessione già in corso.