Analisi dei consumi energetici per il monitoraggio dell’attività industriale

I primi dati sul consumo energetico europeo di giugno segnalano una ripresa delle attività

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Energetici Congiuntura

A maggio i consumi europei sono calati del -30% rispetto ad un anno fa, come effetto diretto delle misure di contenimento della pandemia in corso.
I consumi energetici possono essere un buon indicatore dell’intensità dell’attività industriale di un paese o di un gruppo di paesi, considerando che la maggior parte dei processi industriali richiedono l’impiego di notevoli quantità di energia, come ad esempio gli altiforni delle acciaierie. Analizzando i consumi europei, con un particolare focus sui paesi le cui economie sono considerate quelle di maggior impatto, è possibile monitorare l’evoluzione dello stato del comparto industriale, se si è avuta una ripartenza effettiva oppure se l’attività non ha ancora ripreso l’ordinario regime.

Per l’analisi sono state considerate le fasce orarie lavorative, che vanno quindi dalle 8.00 alle 18.00, e i soli giorni feriali; sono state inoltre escluse le principali festività nazionali.

In un primo luogo cofrontiamo l’andamento mensile dell’Indice di Produzione Industriale (IPI) elaborato da StudiaBo con l’aggregato dei consumi europeri indicizzato (base 100 coincidente con il 2017).

Confronto Indice produzione industriale e consumi energetici europei

Confronto Indice produzione industriale e consumi energetici europei

Si nota sicuramente la differente variabilità delle due serie: la dinamica del consumo energetico ha una maggiore volatilità rispetto alla produzione industriale, dovuta sicuramente al fatto che la produzione è assai rigida rispetto al consumo di energia: gli impianti di produzione non vengono chiusi o riaperti con la stessa tempistica della variazione nel consumo energetico. Va considerato inoltre che sul consumo energetico impattano anche molti fattori esogeni, come ad esempio le temperature, che possono conferire un certa stagionalità nel caso in cui risultino piuttosto costanti negli anni. Soffermandosi sull’ultimo periodo emerge che mentre a maggio l’IPI segnala una ripresa, l’indice dei consumi energetici prosegue nel crollo. Occorre precisare che mentre l’IPI è stimato sulla base anche di vari indicatori, come ad esempio il PMI, i consumi coincidono con quelli rilevati. La ripresa segnalata dall’IPI potrebbe duque essere registrata nel mese di giugno anche dai consumi energetici.

I dati raccolti dall’European Network of Transmission System Operators for Electricity (ENTSO-E) ci permettono inoltre di analizzare il dettaglio dei consumi dei differenti paesi europei. In questo caso sono stati considerati i paesi con le economie maggiori nell’area europea: Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito.

Confronto consumo energetico delle principali economie europee

Confronto consumo energetico delle principali economie europee

Le serie sono state indicizzate (2019 come base 100) per escludere il “fattore scala” e soffermarsi sulla dinamica. I paesi considerati hanno una dinamica quasi coincidente. Se si guarda all’ultimo periodo si nota una differenza che riguarda la dinamica dell’Italia: a maggio sembra aver invertito l’andamento e quindi aver ripreso i consumi e le attività prima degli altri paesi europei. Dunque i paesi che come l'Italia hanno subito per primi gli effetti della pandemia e del lockdown potrebbero essere anche i primi a riprendere le attività produttive.

A questo punto è possibile soffermarsi sui primi mesi del 2020 e analizzare l’impatto del virus rispetto ai consumi dell’anno precedente, così da avere una dimensione dell’impatto rispetto ai ritmi del comparto industriale nell’anno precedente. Di seguito il grafico rappresentante le variazioni tendernziali, ovvero rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente1.

Variazioni % rispetto al consumo energetico UE 2019

Variazioni % rispetto al consumo energetico UE 2019

Dal grafico emergono due evidenze: le variazioni avute ad aprile (-14%) e maggio (-30%) hanno un intensità importante, dai primi dati di giugno sembra emergere una ripresa che assume la forma di una “V”, di cui si era parlato nel precedente articolo.


(1) Per il calcolo della variazione tendenzale di giugno 2020 sono è stato considerato lo stesso numero di osservazioni inziali di giugno 2019. In altre parole, se ad oggi abbiamo 6 osservazioni disponibili relative ai primi giorni del mese corrente allora consideriamo le prime 6 osservazioni giornaliere dello stesso mese dell’anno precedente.