Il prezzo del caffè fa un passo indietro

Arabica e robusta tornano in fase calante, sulla scia del calo dei consumi

.

Alimentari Determinanti dei prezzi

A maggio l’International Coffee Organization (ICO) ha lanciato un’indagine presso i propri membri, i principali paesi esportatori di caffè, con l’obiettivo di comprendere gli effetti che l'epidemia di Covid-19 sta esercitando sulla filiera del caffè. Il risultato è chiaro: un forte impatto negativo sul settore in conseguenza del calo dei consumi e delle esportazioni, nonchè dello sconvolgimento della catena di approvvigionamento.

Secondo l’indagine, da quando l’epidemia è stata dichiarata pandemia (marzo 2020) i prezzi del caffè risultano volatili, a causa del forte impatto negativo dell'emergenza sanitaria sulla catena di approvvigionamento. Nel grafico che segue sono riportate le quotazioni del caffè arabica e robusta all’Intercontinental Exchange (ICE) in dollari per tonnellata.

Quotazioni del caffè arabica e robusta all’Intercontinental Exchange
Quotazioni del caffè arabica e robusta all’Intercontinental Exchange

La quotazione del caffè arabica all’ICE evidenzia questa volatilità nel primo semestre 2020. In linea generale, il calo dei consumi ha riportato il prezzo sul trend negativo che, originatosi nel 2016, sembrava essersi interrotto a fine 2019, grazie ad una serie di variazioni positive registrate dal prezzo del caffè arabica.
Nel primo semestre 2020 la quotazione ha perso circa il 25% in dollari, passando da 2841 a 2127 dollari alla tonnellata a giugno 2020, perdendo quanto recuperato tra ottobre e dicembre 2019. La diminuzione ha riportato i prezzi vicino ai livelli del 2019.

La quotazione del caffè robusta all’ICE non risulta altrettanto volatile, ma in termini di dinamica le serie presentano alcuni elementi in comune. Anche se con minore intensità, sul concludersi del 2019 la quotazione aveva registrato delle variazioni positive, poi subito interrotte. Da gennaio 2020, infatti, il prezzo del caffè robusta sta registrando una serie di variazioni negative. Nel primo semestre il caffè robusta ha perso circa il 15%; ad aprile si è verificata la variazione più forte (-5%), che ha portato il prezzo a toccare il minimo dal 2006, pari a 1160 dollari alla tonnellata. Attualmente i prezzi rimangono stabili su questi valori di minimo.
E' comunque necessario precisare che i prezzi si trovavano già su livelli molto bassi: dall'avvio del trend negativo (2017), il valore si è dimezzato e il 2019 è stato finora l’anno più critico, passando ad un livello medio annuo di 1387 dollari alla tonnellata, dai 1690 registrati l'anno precedente.

In conclusione, il prezzo del caffè sembra essere rientrato in una fase calante principalmente a seguito del calo dei consumi e delle esportazioni. Secondo i dati dell’ICO, le esportazioni risultano infatti in calo. A maggio i flussi in uscita di caffè si sono ridotti del 14.6%: nello specifico quelli dell’arabica si sono ridotti del 19.7%, mentre quelli della varietà robusta del 5.2%. Tra i principali produttori, il Brasile ha risentito maggiormente del calo, con una riduzione delle esportazioni del 23.4% nel mese di maggio; seguono Honduras (-20%), Colombia (-13.1%) e Vietnam (-8.7%).