I metalli rallentano a ritmi meno intensi rispetto alle settimane scorse

Lo spostamento dell’epicentro del virus e l'aumento dell'import cinese di rame hanno contenuto l’effetto del virus sulla quotazione dei metalli

.

Ferrosi LME Non Ferrosi Determinanti dei prezzi

In un articolo precedente erano stati analizzati gli effetti diretti del COVID-19 sulle quotazioni dei principali non ferrosi. In particolare, al London Metal Exchange si erano registrate perdite importanti per tutto il comparto dei non ferrosi ad eccezione del cobalto. L’articolo si concludeva con l’auspicio di un rientro celere dalla situazione di emergenza della Cina per un recupero altrettanto rapido della domanda internazionale di commodity e quindi dei prezzi.
La situazione attuale delle quotazioni ci permette di dire che l’impatto del virus sui prezzi è stato contenuto, almeno in parte. Di seguito le serie storiche (dati giornalieri in dollari) delle principali quotazioni di non ferrosi e ferrosi.

Grafico 1: Quotazione LME di Rame, Alluminio, Stagno e Zinco

Quotazione LME di Rame, Alluminio, Stagno e Zinco

Si nota che dopo il crollo tra la secondo metà di gennaio e l’inizio di febbraio le quotazioni di rame, alluminio e stagno si sono stabilizzate, quella dello zinco ha invece continuato la flessione. Si segnala inoltre un lieve rimbalzo tra i primi giorni di marzo e gli scorsi giorni.

Grafico 2: Quotazione CME dei Coils (HRC) e SHFE dei Tondini

Quotazione CME dei Coils (HRC) e SHFE dei Tondini

Osservando la dinamica dei principali benchmark dei metalli ferrosi, ovvero i coil laminati a caldo del Chicago Mercantile Exchange (CME) e i tondini in acciaio dello Shanghai Futures Exchange (SHFE), emerge che, mentre la dinamica del coil non sembra aver accusato la debolezza della domanda1, quella dei tondini si. Quest’ultima, così come verificatosi sul mercato dei non ferrosi, ha perso valore tra metà gennaio e inizio febbraio per poi stabilizzarsi con un lieve rimbalzo tra gli ultimi giorni di febbraio e i primi di marzo.

Le ultime evoluzioni delle dinamiche dei metalli sono motivate dalla speranza nella rapida ripresa della domanda cinese (ed internazionale), giustificata da due fattori. Il primo fattore riguarda il contrasto efficace alla diffusione del virus in Cina con il conseguente spostamento dell’epicentro in altre aree del globo (Europa ad oggi). Così come già detto nello scorso articolo, occorre considerare che la Cina è il principale acquirente di metalli ferrosi e non.
I due grafici che seguono forniscono una rappresentazione chiara del fenomeno.

Grafico 3: Numero dei nuovi contagi giornalieri in Cina
Grafico 4: Numero dei nuovi contagi giornalieri nel mondo (esclusa la Cina)

Il primo grafico rappresenta il numero di nuovi casi giornalieri registrati in Cina. La campana composta dalle barre permette di affermare che c’è stato un contenimento importante del virus. Il secondo grafico rappresenta invece i nuovi casi giornalieri registrati in tutto il mondo ad eccezione della Cina. La curva esponenziale formata dalle barre conferma che il fenomeno è in espansione. Ciò sancisce la presenza di uno o più nuovi epicentri di diffusione del virus.

Il secondo motivo che giustifica la speranza di ripresa della domanda riguarda la crescita delle scorte cinesi di rame. Secondo quanto riportato nell’articolo di Reuters “China January-February copper imports rise on restocking; virus sinks aluminum exports”, Pechino ha aumentato del 7,2% le importazioni di rame greggio rispetto ai primi due mesi dell’anno scorso, passando infatti da circa 789 mila a 846 mila tonnellate. I dati confermano dunque che la Cina ha continuato ad importare rame anche nel momento di blocco della produzione. Il blocco ha anche coinvolto la produzione di alluminio cinese - la Cina è il primo produttore mondiale di alluminio -, creando una contrazione temporanea dell’offerta sui mercati internazionali: le esportazioni di alluminio hanno fatto registrare una variazione tendeziale del -25%. Fortunatamente le attività stanno riprendendo anche se a ritmi piuttosto ridotti.

Il crollo dei prezzi per ora è stato scongiurato dalle nuove speranze rispetto alla ripresa della domanda cinese. Le speranze sono giustificate dai dati suoi nuovi contagi in Cina e dall’aumento di materie acquistate e destinate ad alimentare le linee produttive. Sempre i dati sui contagi, mondiali questa volta, confermano che il virus non è stato ancora arginato e ciò implica che il rischio di crollo dei prezzi è ancora presente.


(1) Si consideri che il mercato dell'acciaio è un mercato fortmente regionalizzato, come già discusso in un precedente articolo.