L' incontro Italia-Cina e la politica accomodante della FED

Metalli non ferrosi LME - Commento del 25 marzo 2019

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Performance dei singoli metalli (future 3 mesi $)
Da inizio anno Performance a 1 anno
Ultima settimana Performance a 1 settimana

 

Nella scorsa settimana c’è stato uno storno generale dei prezzi che ha interessato tutti i metalli anche se la chiusura settimanale è stata negativa solo per 2 metalli su 6. In evidenza il ribasso del piombo e il rialzo dello stagno. La chiusura LMEX è scesa fino a toccare quota 2990 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto si trova in zona neutra ma in ribasso. Buona la correlazione col cambio del dollaro (che è si è leggermente apprezzato su tutte le principali valute). La correlazione tra metalli e petrolio resta nella norma, ma il rialzo del prezzo del petrolio non sta contagiando allo stesso modo i singoli metalli come si è visto anche nell’ultima settimana.

COMMENTO MACROECONOMICO

Nella scorsa settimana, si è svolto l’atteso bilaterale tra Italia e Cina. Molti gli accordi istituzionali e commerciali firmati, che coinvolgono aziende di entrambi gli Stati in molti settori. In più, la nostra Cassa Depositi e Prestiti, emetterà bond in yuan per gli investitori cinesi a sostegno delle piccole medie imprese italiane. Ci vorrà tempo per capire se l’interscambio commerciale crescerà e soprattutto se sarà a favore dell’Italia che oggi è al 5° posto tra i partners commerciali europei per un controvalore di 42 miliardi di euro contro i 200 della Germania e gli 80 della Francia. Ci vorrà altresì un po’ di tempo per capire quanta penetrazione cinese ci sarà in settori strategici come quelli delle telecomunicazioni, della logistica e della robotica.
Dall’Italia a Bruxelles. Il Presidente cinese incontrerà nei prossimi giorni alcuni leader europei tra cui quelli tedesco, francese e il Presidente della Commissione Europea, Junker con i quali saranno affrontati temi spinosi già accennati nel report precedente (telecomunicazioni e concorrenza in primis). A tutti sta a cuore fare affari con Pechino e a Pechino sta a cuore fare affari con tutti. L’importante è farlo con pari diritti e senza imposizioni di sorta da parte del gigante cinese specie sulla cessione di know-how.
Per restare in Europa segnaliamo il nuovo stop dell’industria tedesca rappresentato dall’indice PMI che si è attestato intorno ai 44,7 punti, questi valori non si vedevano dal 2011-2012. Giù anche il PMI della Francia che scende sotto i 50 punti.

Altro tema di cui si è parlato la settimana scorsa in Europa riguarda ancora la Brexit. Il 1° ministro inglese ha ottenuto un rinvio fino al 22 maggio in caso di approvazione da parte del parlamento, altrimenti la proroga scadrà il 12 aprile.

Al di là dell’atlantico, il FOMC, il vertice della banca centrale americana - FED- dopo due giorni di riunione ha sostanzialmente detto che per tutto il 2019 non vi sarà alcun aumento dei tassi d’interesse che quindi resteranno al livello attuale (2,25-2,50%). Se ne riparlerà nel 2020. Questo perché, pur in presenza di un mercato del lavoro solido, si ravvisa un indebolimento di consumi ed investimenti, con l’inflazione che ha ripreso a scendere. La FED per il 2019, ha rivisto al ribasso il tasso di crescita economica e il tasso dell’inflazione.

Guerra commerciale USA-Cina. Come per Brexit, nuove e contrastanti notizie sono all'ordine del giorno. A giorni alterni ci sono news che dicono che si è molto vicini ad un accordo e altre che invece dicono che l’accordo è lontano. A nostro modesto avviso sia Brexit, sia la guerra dei dazi sino-americana, sono due temi dei quali si parlerà per lungo tempo con le ricadute negative sui mercati che tutti possono immaginare e che già si stanno vedendo. Noi pensiamo che in entrambi i casi c’è in ballo molto di più di quello che si vuole far credere. Basti pensare a come gli Stati Uniti (e anche la UE) stanno cercando di ostacolare la diffusione nel mondo della tecnologia 5G per le telecomunicazioni. Allo stesso modo l’Unione Europea sta cercando d’imporre alla Gran Bretagna la sua idea sui vantaggi di essere dentro l’Europa politica. Insomma, si sta cercando di ridisegnare la geografia economica e politica delle grandi potenze. Storicamente la potenza in ascesa ha sempre rappresentato una minaccia per la potenza dominante e perciò la guerra è inevitabile con le armi o con altri mezzi (come ad esempio i dazi).

La reazione dei mercati

Sul fronte valutario, il dato tedesco ha indebolito l’euro tornato sotto quota 1,13 contro dollaro che a sua volta ha risentito delle dichiarazioni della FED. Per quanto riguarda i metalli non ferrosi, è stata una settimana di storni generalizzati rispetto ai valori della settimana precedente. Continuano a salire i prezzi del petrolio mentre scendono quelli del gas naturale. Nel comparto dei preziosi c’è invece un rialzo delle quotazioni con platino e palladio in evidenza. Il palladio continua a macinare nuovi record.