Italia-Cina: la nuova strada della seta. Più rischi o più opportunità?

Metalli non ferrosi LME - Commento del 19 marzo 2019

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Performance dei singoli metalli (future 3 mesi $)
Da inizio anno Performance a 1 anno
Ultima settimana Performance a 1 settimana

 

Nella scorsa settimana c’è stato un rialzo dei prezzi che ha interessato 3 metalli su 6. In evidenza il rialzo dello zinco. La chiusura LMEX è salita fino a toccare quota 3020 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto si trova in zona neutra. Buona la correlazione col cambio del dollaro (che è si è deprezzato su tutte le principali valute). La correlazione tra metalli e petrolio resta nella norma, ma il rialzo del prezzo del petrolio non sta contagiando allo stesso modo i singoli metalli come si è visto anche nell’ultima settimana. Ricordiamo che i driver principali per interpretare il trend dei prezzi dei metalli, e più in generale delle materie prime, al di là dei singoli “fondamentali” sono:

  • Produzione manifatturiera mondiale
  • Produzione manifatturiera cinese
  • Andamento del prezzo del petrolio
  • Andamento del dollaro

COMMENTO MACROECONOMICO

Il prossimo 21 marzo arriva in Italia il presidente cinese XI Jinping. In questa occasione saranno firmati degli accordi commerciali per incrementare l’import-export tra i due paesi. Come risaputo, la Cina è un partner strategico per tutto il mondo. Lo sanno bene gli USA con la quale hanno iniziato una guerra commerciale con l’obiettivo di riequilibrare la bilancia commerciale e frenare l’espansionismo cinese. L’Europa (che vede la Germania ai primi posti per interscambio con la Cina per un controvalore di circa 200 miliardi di dollari) è preoccupata per lo shopping che le aziende cinesi stanno facendo in settori strategici (vedi i porti del Pireo in Grecia). Anche in questo caso il saldo commerciale è negativo. Per quanto riguarda l’Italia, l’import-export ha un controvalore decisamente più basso ma non per questo meno importante per il nostro paese. Non va però dimenticato lo shopping cinese di molte aziende italiane nella moda, nel calcio e in altri settori.
In questi giorni in Italia si parla molto della “nuova strada della seta”, il progetto logistico cinese che mira a rendere più veloce e più economico il viaggio delle merci da e per la Cina. Su questo punto rientrano tra l’altro, gli accordi che l’Italia firmerà relativamente ai porti di Trieste, Genova e forse Palermo. Gli altri punti che verranno trattati sono:

  • Maggiore accesso dei prodotti italiani nei mercati cinesi.
  • Forniture e collaborazioni nel settore delle telecomunicazioni e la rete super veloce 5G della cinese Huawei, sospettata di essere un sistema che può essere utilizzato per azioni di spionaggio.
  • Estensione, da parte dell’Italia, della golden power dai settori strategici anche a quelli che riguardano appalti ed infrastrutture.

Quindi, anche se con la massima attenzione, questo nuovo capitolo che si apre nei rapporti tra Italia e Cina può rappresentare un’ottima occasione per aumentare il nostro export verso l’importantissimo mercato cinese che nell’arco di un ventennio è diventato in generale il 2° al mondo dopo quello americano, e su alcuni settori addirittura il primo.
Al di là dell’incontro in Italia dei prossimi giorni, la Cina è uno dei player più importanti nei comparti delle materie prime, a cominciare da quello dei metalli. La Cina è diventato il più grande consumatore di metalli oltre che il primo produttore di acciaio. Ne deriva quindi che l’economia cinese va monitorata costantemente, se la domanda di metalli scende i prezzi ne risentono in negativo e viceversa. Per il 2019 l’economia cinese è prevista in rallentamento ma per ora il comparto dei metalli non ferrosi non ne sta risentendo visto che da inizio 2019 la performance dei prezzi è positiva per tutti. Sugli altri mercati, da segnalare in rialzo i prezzi del petrolio ed in calo quelli del gas naturale. In ribasso il dollaro. Da inizio anno la correlazione tra i prezzi del petrolio e i prezzi dei metalli in generale continua a restare positiva anche se non è uguale per tutti. Buona invece la correlazione col dollaro che resta nella norma.