Prezzo del petrolio in rialzo, sostenuto dalla crisi venezuelana e da incidenti di produzione

L’offerta di petrolio sta risentendo di un incidente al giacimento di Safaniya e della crisi venezuelana.

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Il prezzo del petrolio ha chiuso la settimana in netto aumento, superando i 65 $ e 55 $ al barile, rispettivamente per il Brent e per il WTI. Nell’arco di sette giorni, il recupero è stato di circa 3 dollari a barile per entrambi i prezzi.
Rimangono inalterate le valutazioni sulla debolezza del prezzo del petrolio indotta dal rallentamento in atto dell’economia mondiale. A queste valutazioni si sono però contrapposti, nei giorni scorsi, notizie e fatti negativi dal lato dell’offerta: prospettive di riduzioni dell’offerta venezuelana e un incidente nel giacimento petrolifero offshore di Safaniya in Arabia Saudita.

Prezzo giornaliero del petrolio sui mercati finanziari
Brent Prezzo giornaliero del petrolio Brent
WTI Prezzo giornaliero del petrolio WTI

 

La crisi venezuelana potrà avere ripercussioni sulla fornitura alle raffinerie del Golfo degli Stati Uniti.

Alla fine del 2015 il Venezuela produceva 2.4 milioni di barili di petrolio al giorno. A causa dell’obsolescenza delle infrastrutture petrolifere e della grave crisi economica e sociale che sta attraversando il paese, nel mese di gennaio 2019 la produzione venezuelana si è ridotta a poco più di 1.2 milioni di barili. Alla crisi produttiva si sono aggiunti gli effetti dei limiti imposti dagli Stati Uniti alle importazioni di petrolio dal paese, per indebolire la posizione del presidente Nicolas Maduro e sostenere un cambiamento del governo del paese. Contro le sanzioni americane il Venezuela ha trovato appoggio nell’India, che ha dichiarato di voler raddoppiare le importazioni dal Venezuela, e della Russia, che ha offerto un appoggio tecnologico.
Questo appoggio tecnologico sarà reso, però, difficile dalle nuove sanzioni americane alla Russia. Mercoledì 13 febbraio, un gruppo di senatori bipartisan ha presentato una proposta di legge (Defending American Security from Kremlin Aggression Act) per aumentare la pressione economica, politica e diplomatica sulla Federazione Russa, a causa della sua interferenza nei processi democratici e le recenti azioni in Siria e in Ucraina. L’elemento fondamentalmente nuovo è il divieto di investimenti in progetti stranieri di società russe in campo energetico.
Queste notizie portano a prospettare un' ulteriore riduzione dell’offerta del petrolio venezuelano sui mercati occidentali. Inoltre l’International Energy Agency (IEA) segnala come una minore offerta di petrolio alle raffinerie americane potrebbe portare ulteriori turbolenze. Il petrolio venezuelano è infatti pesante e ad alto contenuto di zolfo e molte raffinerie del Golfo degli Stati Uniti sono configurate per raffinare solo questa qualità di petrolio.

A causa di un incidente, Safaniya interrompe parzialmente la produzione

Nei giorni scorsi è trapelata la notizia che alcune settimane fa l’ancora di una nave ha tranciato il cavo elettrico principale del giacimento petrolifero off-shore di Safaniya, in Arabia Saudita, interrompendone parzialmente la produzione. Questo giacimento ha una capacità produttiva di oltre 1 milione di barili al giorno di greggio pesante. L'incidente ha portato l'Arabia Saudita a ridurre ulteriormente la sua produzione, dopo la diminuzione di quasi un milione di barili al giorno già attuata nell’ambito degli accordi OPEC di riduzione dell’offerta di petrolio.