Campanelli di allarme da Cina ed Europa

Metalli non ferrosi LME - Commento del 17 dicembre 2018

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Performance dei singoli metalli (future 3 mesi $)
Da inizio anno Performance a 1 anno
Ultima settimana Performance a 1 settimana

 

Nella settimana scorsa c’è stato un leggero ribasso dei prezzi che ha interessato 5 metalli su 6. In evidenza il rialzo dello stagno. La chiusura LMEX è scesa fino a toccare quota 2860$. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto si trova ora in zona neutra. Buona la correlazione con i prezzi del petrolio e anche col cambio euro-dollaro. Come si nota la performance da inizio anno è negativa per tutti i metalli e stimiamo che risulterà tale anche al 31 dicembre prossimo. I prezzi si mantengono al di sotto del prezzo medio e vicini ai minimi da inizio anno. Queste sono situazioni positive per i buyers

ANALISI E PROSPETTIVE

I metalli non ferrosi quotati all’LME hanno archiviato una settimana di ribassi con l’unica eccezione dello stagno. Cosa è successo? Due osservazioni importanti.
Da una parte ci sono notizie macroeconomiche non proprio positive e dall’altra le correlazioni con gli altri mercati.

Notizie Macroeconomiche

Per quanto riguarda la parte macro il mercato non ha preso bene gli ultimi dati cinesi che mostrano una crescita economica su base annua vicina al 5,4%, al di sotto delle attese, accompagnata da un calo delle vendite al dettaglio. Segno che la guerra commerciale con gli USA e la guerra all’inquinamento nelle sue zone più industrializzate stanno avendo effetti ribassisti sul PIL del dragone.
Neanche dall’Europa sono arrivate news confortanti. La BCE ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’eurozona ed ha confermato la fine del Q.E. pur confermando che i tassi d’interesse attuali resteranno fermi fino al luglio 2019. Inoltre il Presidente Draghi ha dichiarato che reinvestirà gli utili derivanti dagli acquisti dei titoli dal 2015 ad oggi pari a 2.600 miliardi di euro. In sostanza la BCE non vende i titoli in portafoglio ma li reinveste. Una buona notizia apprezzata dai mercati così come hanno apprezzato la trattativa tra UE e Italia per evitare la procedura d’infrazione al nostro paese impegnato a ridurre il rapporto deficit/Pil dal 2.4 al 2%. Per la Commissione ancora sembra non bastare ma il clima è più disteso e se ne sta accorgendo anche lo spread tra BTP e Bund sceso a 260 punti. Vedremo fino a che punto sono disposte ad arrivare le due parti alla luce del fatto nuovo che la Francia va verso uno sforamento del 3% del rapporto deficit/PIL dopo le concessioni fatte ai protestanti dei gilet gialli.
Resta l’incognita Brexit nonostante la premier inglese Teresa May sia riuscita per ora ad evitare la sfiducia che l’avrebbe costretta alle dimissioni gettando la Gran Bretagna e non solo, nel caos. Presto o tardi il Parlamento inglese dovrà votare l’accordo e non è affatto detto che lo approverà. Per ora la sterlina scende.

Correlazione tra i prezzi

Per la parte relativa alle correlazioni tra prezzi dei metalli ed altri mercati, dobbiamo segnalare sia il rialzo del dollaro sia la retromarcia dei prezzi del petrolio dopo il rimbalzo registrato all’indomani dell’accordo OPEC per la riduzione dell’output di greggio. Il mercato petrolifero ha fatto bene i conti e ha capito che i tagli annunciati non bastano ad eliminare la stima di surplus per tutto il 1° semestre del 2019. Quindi un duraturo rialzo dei prezzi del greggio passa da diverse condizioni:

  • tutti i membri Opec devono rispettare gli impegni presi e se necessario aumentare i tagli nel 2019.
  • ci deve essere una riduzione dell’output anche dei paesi non Opec a cominciare dagli USA
  • la domanda di petrolio deve tornare a salire. Cosa un po’ difficile visti i venti di recessione globale.

Ricordiamo che la correlazione tra prezzi dei metalli e dollaro indica che se la valuta americana si apprezza i prezzi scendono e viceversa. Idem per la correlazione col petrolio. Se i prezzi del greggio salgono i prezzi dei metalli salgono e viceversa.