L'impatto delle distensioni commerciali sui prezzi finanziari delle commodity

Mercato del petrolio si stabilizza, ma persistono tensioni sui prezzi dei derivati

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Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie Prime

Dopo i rialzi della scorsa settimana, sostenuti dagli annunci delle nuove sanzioni contro le compagnie petrolifere russe, i prezzi finanziari del petrolio hanno interrotto la loro crescita stabilizzandosi attorno ai 65 $/barile. Il rallentamento è stato determinato dalle notizie secondo cui l’OPEC+ sarebbe pronta ad approvare un nuovo aumento dell’offerta nella riunione prevista nel weekend.
I timori di un ulteriore incremento della produzione hanno favorito il ribasso del greggio a inizio settimana, con un parziale recupero solo in seguito al calo delle scorte statunitensi.
Per i distillati persiste invece la crescita dei prezzi, sostenuta dai timori legati alle sanzioni contro la Russia. Le principali preoccupazioni riguardano il gasolio, sia per il possibile calo delle esportazioni russe sia per il rischio che le raffinerie indiane riducano la produzione qualora interrompessero gli acquisti di petrolio russo.

Nel mercato dei metalli preziosi si è accentuata la presa dei profitti iniziata la scorsa settimana, favorita dall’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. I prezzi di oro, argento, palladio e platino hanno, infatti, registrato una flessione di oltre il 3% nella sola giornata di lunedì.

Le distensioni commerciali hanno influenzato anche la dinamica dei prezzi di alcuni metalli industriali, sostenendo la ripresa dei metalli ferrosi in Cina, con rialzi più marcati per i minerali di ferro quotati al Dalian Commodity Exchange (DCE). Il mercato europeo ha invece seguito una flessione settimanale dei prezzi a causa del ribasso più accentuato verso il fine settimana.

Tra i metalli non ferrosi si segnala un aumento dei prezzi del rame LME, che hanno raggiunto nuovi massimi storici superando la soglia degli 11 mila $/tonnellata. L’esito positivo dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina ha attenuato i timori sulla domanda cinese, in un contesto di offerta ancora limitata a causa delle continue interruzioni produttive.
Nel complesso, l’andamento dei metalli non ferrosi è rimasto prevalentemente laterale sul mercato del London Metal Exchange (LME), mentre sul mercato di Shanghai (SHFE) si è registrato un lieve rialzo dei metalli di base.

Nel settore delle commodity alimentari si segnala un rialzo dei prezzi dei cereali, una flessione dei tropicali e una relativa stabilità degli oli alimentari.
Tra i cereali, le variazioni più marcate hanno riguardato i prezzi finanziari della soia, sia dei semi che della farina.
A seguito dei recenti sviluppi positivi nei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, Pechino ha annunciato la ripresa degli acquisti di soia statunitense, con importazioni pari a 12 milioni di tonnellate entro gennaio e almeno 25 milioni di tonnellate all’anno nei prossimi tre anni. Questi volumi sono coerenti con i livelli precedenti alla guerra commerciale: la Cina è infatti il principale mercato di destinazione della soia americana. Nel 2024, ha importato 25 milioni di tonnellate di fave di soia dagli Stati Uniti, oltre cinque volte il volume importato dal Messico, secondo maggiore acquirente.
Nel comparto dei tropicali si segnala una riduzione dei prezzi di caffè, cacao e zucchero, con il calo più marcato riguardante quest’ultimo, dovuto all’aumento della produzione di canna da zucchero nella regione Centro-Sud del Brasile.

Politiche monetarie

Questa settimana si sono svolte le riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea.
La FED ha optato per un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, come ampiamente previsto dagli analisti. Tuttavia, il presidente Powell ha sottolineato che ulteriori riduzioni non sono affatto scontate, citando l’incertezza economica e la scarsità di dati disponibili a causa dello shutdown governativo.

Sul fronte europeo, la BCE ha mantenuto i tassi invariati, sottolineando che l’inflazione resta vicina al target del 2 % e che il quadro macroeconomico si mantiene resiliente nonostante le tensioni globali. La presidente Lagarde ha inoltre ribadito che le future decisioni rimarranno interamente dipendenti dai dati e saranno prese riunione per riunione, senza impegni predefiniti sulle traiettorie dei tassi.

APPENDICE NUMERICA

ENERGIA

Al netto delle oscillazioni, questa settimana l'indice finanziario PricePedia degli energetici presenta una flessione dei prezzi.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

Dall'analisi dell'heatmap degli energetici emerge una relativa stabilità dei prezzi settimanali del petrolio, a fronte di un aumento di quelli dei suoi derivati come benzina e gasolio.
Per il gas naturale, i prezzi europei del TTF Olanda hanno registrato variazioni settimanali contenute, mentre quelli dell'Henry Hub USA hanno proseguito il recente trend rialzista.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

METALLI PREZIOSI

L’indice finanziario dei metalli preziosi segue una flessione legata all'allentamento delle tensioni commerciali, per poi riprendersi solo parzialmente nel fine settimana.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli preziosi
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli preziosi

L'heatmap dei metalli preziosi rileva una flessione settimanale della media mobile a 3 giorni dei prezzi dell'oro.

HeatMap dei prezzi in euro dei metalli preziosi
HeatMap dei prezzi in euro dei metalli preziosi

 

FERROSI

I due indici finanziari dei metalli ferrosi segnalano un recupero dei prezzi sul mercato cinese e una sostanziale stabilità su quello europeo.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

L'heatmap dei metalli ferrosi evidenzia la crescita dei prezzi dei minerali di ferro DCE e dei tondini di acciaio.

HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

Questa settimana l'indice finanziario dei metalli non ferrosi LME è stato caratterizzato da oscillazioni di prezzo contrastanti, mentre quello dei metalli non ferrosi quotati a Shanghai ha subito un lieve rialzo.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dall’heatmap dei metalli non ferrosi emerge un aumento dei prezzi del rame e una flessione di quelli dello zinco LME.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

I tre indici finanziari degli alimentari registrano dinamiche settimanali differenti tra loro: i cereali proseguono il rialzo, i tropicali segnano una flessione e gli oli rimangono stabili.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI

Faccia eccezione per l'avena, dall'heatmap dei cereali si evince un rialzo generalizzato dei prezzi, specialmente per quelli della soia.
La flessione del prezzo dell'avena è attribuibile principalmente all'aumento dell'offerta mondiale, con un ruolo importante svolto dalla maggiore produzione UE, aumentata in questa campagna del 31.4% rispetto alla campagna del 2023/2024 e prevista ulteriormente in crescita del 15.9% per la prossima campagna 2025/2026.[1]

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI

L'heatmap dei tropicali si tinge di verde segnalando un calo generalizzato dei prezzi.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI

Dall'heatmap degli oli alimentari si evidenzia un aumento dei prezzi dell'olio canola e una flessione di quelli dell'olio di colza.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
[1] Fonte: Report Cereals market situation