Timori sull'offerta alimentano la crescita dei non ferrosi

Lo shutdown USA accelera la crescita dei metalli preziosi

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Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie Prime

Questa settimana i prezzi finanziari delle commodity sono stati caratterizzati da un’elevata volatilità, con andamenti contrastanti tra loro.
I prezzi dell’energia hanno registrato una marcata flessione, annullando completamente i recuperi della settimana precedente. Le discese più significative hanno riguardato il prezzo del petrolio e dei suoi derivati, penalizzati dai timori di un ulteriore aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+ a novembre.
Anche i prezzi del gas naturale europeo TTF (Olanda) hanno subito ribassi settimanali, sostenuti dalla debolezza della domanda cinese, che ha favorito le operazioni di stoccaggio dell’UE in vista della stagione invernale. Nel frattempo, i flussi dalla Norvegia stanno gradualmente riprendendo dopo periodi di intense manutenzioni, mentre le temperature miti di inizio ottobre stanno posticipando l’aumento stagionale della domanda di riscaldamento domestico.
Fanno invece eccezione i prezzi del gas naturale statunitense Henry Hub, che questa settimana hanno seguito un rialzo significativo dovuto al rallentamento della produzione e all’aumento delle scorte inferiore alle attese.

Nei mercati dei metalli ferrosi si sono osservate dinamiche eterogenee tra Europa e Cina: i prezzi europei sono rimasti relativamente stabili, mentre quelli cinesi hanno registrato un calo in seguito alla pubblicazione dei dati negativi del PMI siderurgico cinese.

Nel comparto dei metalli non ferrosi si è registrata una crescita dei prezzi, causata dalle notizie provenienti dalla Cina: il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT) ha ridotto il target di crescita annuale della produzione dei 10 principali metalli non ferrosi per il 2025-2026 a una media dell’1.5% annuo. Si tratta di un cambio di strategia, dall’aumento dei volumi a una maggiore efficienza e sostenibilità, volto a contenere l’eccesso di offerta accumulato dopo anni di rapida espansione della capacità produttiva. Parallelamente, la roadmap cinese punta a incrementare i tassi di riciclo e a rafforzare il riutilizzo di batterie esauste, pannelli solari e altri materiali di scarto.
Tra i metalli che hanno guidato la dinamica rialzista spiccano soprattutto stagno, zinco e rame. L’aumento dei prezzi dello stagno è stato determinato, oltre che dalla riduzione del target di crescita annuale della produzione cinese, anche dalle recenti criticità nella sua catena di approvvigionamento, aggravate dalla drastica repressione delle attività minerarie illegali varata dal governo indonesiano. Il rame, invece, ha proseguito il rialzo della scorsa settimana, trainato dalle crescenti preoccupazioni per l’offerta dopo l’incidente mortale nella miniera Grasberg di Freeport-McMoRan in Indonesia e l’arresto di un impianto di Hudbay Minerals in Perù.

Gli aumenti più intensi si sono però registrati tra i metalli preziosi, stimolati dallo shutdown statunitense, che ha favorito l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni rifugio. Il prezzo dell’oro si è avvicinato alla soglia dei 3.900 $/oncia troy, mentre quello dell’argento ha raggiunto i 47 $/oncia troy, stabilendo per entrambi nuovi massimi storici.

Shutdown USA

Dal primo ottobre 2025, il governo degli Stati Uniti è ufficialmente entrato in shutdown, a seguito della mancata approvazione da parte del senato della legge provvisoria sui finanziamenti. La misura comporta l’interruzione immediata di tutti i servizi pubblici non essenziali, fatta eccezione per quelli strategici, come il personale sanitario in ruoli critici e i servizi di difesa nazionale, che continueranno a operare senza ricevere lo stipendio fino all’approvazione dei nuovi finanziamenti da parte del congresso. Lo shutdown ha quindi sospeso gran parte dei lavoratori pubblici e rinviato la diffusione dei dati macroeconomici degli Stati Uniti.
Il presidente Trump ha minacciato migliaia di licenziamenti per fronteggiare la crisi, provocando la reazione dei sindacati federali, che hanno già avviato delle cause legali per tutelare i lavoratori.

APPENDICE NUMERICA

ENERGIA

L’indice degli energetici PricePedia registra una nuova flessione settimanale, che annulla completamente i rialzi della scorsa settimana.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

L'heatmap degli energetici evidenzia una riduzione dei prezzi petroliferi e del gas naturale, fatta eccezione per l'Henry Hub che registra un rialzo significativo a causa del rallentamento della produzione negli Stati Uniti.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

METALLI PREZIOSI

L’indice finanziario dei metalli preziosi raggiunge nuovi picchi storici, alimentato dallo shutdown degli Stati Uniti e dalle tensioni geopolitiche.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli preziosi
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli preziosi

Dall'analisi dell'heatmap emerge una crescita generalizzata dei prezzi dei metalli preziosi.

HeatMap dei prezzi in euro dei metalli preziosi
HeatMap dei prezzi in euro dei metalli preziosi

 

FERROSI

L'indice dei metalli ferrosi del mercato europeo rimane relativamente stabile, mentre l'indice cinese subisce una flessione a causa dei dati negativi sul PMI siderurgico cinese.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

L'heatmap dei metalli ferrosi segnala una riduzione settimanale dei prezzi della vergella.

HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

L'indice dei metalli non ferrosi LME prosegue la sua dinamica crescente dei prezzi.[1]

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dall'heatmap dei non ferrosi si registra una crescita settimanale della media mobile dei prezzi di stagno, zinco e rame.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

Gli indici finanziari dei cereali e degli oli alimentari iniziano la settimana con una flessione dei prezzi, per poi recuperare parzialmente verso il fine settimana. L'indice dei tropicali presenta invece oscillazioni giornaliere opposte tra loro, che non ne alterano il livello dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI

Dall'heatmap dei cereali emerge una generale flessione settimanale dei prezzi in euro.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI

Dall’analisi dell'heatmap si segnala il calo del prezzo del cacao, attribuibile all’aumento della produzione in Costa d’Avorio e in Ghana, con il raccolto ormai imminente. Si segnalano inoltre dei rialzi per i prezzi del caffè e dello zucchero grezzo 11.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
[1] Questa settimana non si riporta la dinamica dell'indice del mercato di Shanghai (SHFE), a causa della chiusura della borsa cinese per la Golden Week.