Prezzo del gas in Italia: aumento del premio PSV-TTF

Rischio Qatar e ritardi nell'accumulo scorte alimentano la speculazione

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Gas Naturale Determinanti dei prezzi

Negli ultimi mesi, il mercato all'ingrosso del gas scambiato al Punto di Scambio Virtuale (PSV) italiano è stato caratterizzato dalla presenza di un significativo premio positivo (superiore a 3 euro/KWh) rispetto al prezzo del gas scambiato al TTF, il punto di scambio fisico olandese.
Nel grafico che segue è riportato il confronto tra il prezzo italiano PSV nel mercato del giorno prima e l'indice di prezzo del gas naturale del mercato olandese TTF (Title Transfer Facility), calcolato e pubblicato dall’European Energy Exchange (EEX), insieme al prezzo finanziario quotato all'Intercontinental Exchange (ICE) relativo ai contratti di consegna gas per il mese successivo.
Come risulta chiaramente dal grafico, a fronte di una sostanziale uguaglianza tra le due rilevazioni del prezzo scambiato al TTF, il prezzo scambiato al PSV risulta sistematicamente più elevato.

Confronto tra prezzo del gas scambiato al PSV italiano e TTF olandese
Confronto tra prezzo del gas scambiato al PSV italiano e TTF olandese

In questo articolo analizzeremo le possibili cause di questo premio e, soprattutto, valuteremo se possa essere considerato un elemento strutturale del mercato italiano, limitato a un determinato range, oppure se siano in atto modificazioni che potrebbero indicare una tendenza alla sua crescita.

Possibili determinanti del premio PSV-TTF

Le cause di questo premio possono essere ricondotte ai seguenti fattori:

  • maggiori costi logistici per il trasporto del gas sulla rete italiana;
  • rischi più elevati legati alle fonti di approvvigionamento del gas italiano;
  • necessità di approvvigionarsi sul mercato mondiale del gas liquefatto, competendo con la domanda dei Paesi asiatici;
  • maggiore domanda di gas in Italia per il riempimento dei siti di stoccaggio.

Tutti questi fattori hanno un certo peso, ma nessuno di essi presenta segnali che indichino un peggioramento in atto.

La minore efficienza di trasporto della rete italiana rispetto a quella del Nord Europa è un elemento noto agli operatori del settore, ma al momento non vi sono indicazioni di un suo peggioramento.
Le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dell’Italia provengono per quasi il 50% dal Qatar. In caso di un blocco dello Stretto di Hormuz, le forniture italiane potrebbero risultare più colpite rispetto alla media degli altri Paesi europei. Se questo rischio di approvvigionamento fosse percepito come rilevante dai mercati, avrebbe dovuto tradursi in un premio più alto sul prezzo del gas al PSV durante la guerra dei 12 giorni (13-25 giugno) tra Israele e Iran. Tuttavia, nella media di quei 12 giorni, il premio si è attestato a 3.2, solo leggermente superiore al livello medio dei primi cinque mesi dell’anno.

Dopo essere stato per molti mesi inferiore al prezzo del TTF, il prezzo del GNL rilevato al Japan/Korea Marker (JKM) da Platts e quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME) ha registrato, da metà giugno, un premio che ha superato anche i 5 dollari/MWh rispetto al prezzo TTF. Ciò significa che acquistare gas sul mercato mondiale del GNL è diventato più costoso rispetto al prezzo europeo, sostenendo il prezzo del gas scambiato in Italia, dove il GNL rappresenta mediamente un terzo delle importazioni totali di gas. Storicamente, tuttavia, i differenziali tra i prezzi JKM e TTF sono stati temporanei e i mercati li hanno sempre riassorbiti in periodi relativamente brevi. È probabile che anche l’attuale differenziale venga riassorbito nel prossimo futuro, azzerando il maggiore costo di approvvigionamento sul mercato del GNL.

L’ultimo fattore che può spiegare l’aumento del differenziale tra i prezzi PSV-TTF è la presenza di una maggiore domanda di gas sul mercato italiano legata a ritardi nel riempimento delle scorte. In effetti, se si confronta il grado di riempimento delle scorte nei siti italiani al 10 luglio con le quote alla medesima data del 2023 e del 2022, il ritardo nei programmi di riempimento risulta significativo. Tuttavia, come emerge dal grafico riportato, il 2023 e il 2022 sono stati anni eccezionali. Se il confronto viene esteso su un periodo più lungo l’attuale quota di riempimento risulta in linea con la media storica.

Percentuale di riempimento delle scorte di gas in Italia e in Europa al 10 luglio di ciascun anno
Percentuale di riempimento delle scorte di gas in Italia e in Europa

Il grafico mostra anche il grado di riempimento relativo alla media europea. Da questo punto di vista, l’Italia si conferma significativamente avanti nel processo di stoccaggio. Se dunque la domanda italiana risultasse stagionalmente elevata a causa dei ritardi nei piani di stoccaggio, lo stesso dovrebbe valere – ancor di più – per la media europea. Questo rende poco plausibile la tesi secondo cui il differenziale di prezzo PSV-TTF sia dovuto a una maggiore domanda per scorte sul mercato italiano rispetto al resto d’Europa.

In sintesi

Nessuno dei fattori analizzati in questo articolo sembra giustificare un progressivo aumento del premio del prezzo del gas al PSV italiano rispetto al prezzo al TTF olandese. Gli aumenti del premio registrati nella seconda metà di giugno e nei primi giorni di luglio appaiono dunque determinati da azioni speculative, basate più sul “sentiment” di mercato che su fatti concreti. A conferma di questa analisi, il 10 luglio il premio tra i due prezzi è tornato vicino a 2 euro/MWh, allineandosi ai livelli medi osservati negli ultimi due anni.