Mercati finanziari in attesa dell’entrata in vigore dei dazi USA
Assenza di una direzione chiara nei mercati delle commodity
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeAll’inizio della settimana, gli Stati Uniti hanno inviato comunicazioni ufficiali ai partner commerciali con cui non hanno ancora raggiunto un accordo, confermando tariffe analoghe a quelle annunciate il 2 aprile. Diversamente da allora, quando i mercati avevano reagito con un brusco calo, questa volta le Borse sono rimaste stabili, anche grazie alla decisione di prorogare le trattative fino a fine luglio. I Paesi coinvolti hanno così ancora qualche settimana per negoziare ed evitare l’entrata in vigore dei dazi, che secondo quanto dichiarato dal presidente diventeranno operativi dal 1° agosto senza ulteriori rinvii.
L'andamento dei mercati finanziari di questa settimana, invece, è stato influenzato dall’annuncio dei nuovi dazi statunitensi sulle importazioni di rame al 50%. A seguito dell'annuncio, i prezzi del rame al CME sono saliti di oltre il 13% nella sola giornata di martedì, mentre quelli al LME e allo SHFE hanno registrato variazioni giornaliere prossime allo 0%. Gli operatori finanziari, infatti, non si attendevano tariffe così elevate sul rame, soprattutto considerando che il Dipartimento del Commercio USA non ha ancora pubblicato alcuna valutazione sull’indagine avviata a febbraio, volta a determinare se le importazioni di rame rappresentino una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Questo ha comportato un aumento della domanda del rame CME in vista dell’imminente introduzione dei dazi, con le scorte nel magazzino Comex che hanno già superato complessivamente quelle accumulate al London Metal Exchange (LME) e allo Shanghai Futures Exchange (SHFE). Nonostante tale rialzo, la crescita dei prezzi non risulta comunque proporzionata all’aumento dei dazi annunciato da Trump. Il mercato sembra quindi parzialmente titubante sull’effettiva entrata in vigore di un dazio di tale entità, scontando, ad oggi, una crescita dei prezzi di "solo" il 13%.
Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
Questa settimana i mercati finanziari delle commodity hanno seguito andamenti divergenti tra loro.
Il petrolio, nonostante il nuovo taglio dell’offerta deciso dall’OPEC+, ha aperto la settimana in rialzo, sostenuto sia dalla domanda stagionale che dall’aumento dei rischi logistici. Lunedì, infatti, i ribelli Houthi hanno rivendicato nuovi attacchi contro navi in transito nel Mar Rosso, al largo dello Yemen, riaccendendo le preoccupazioni per la sicurezza delle rotte marittime. Successivamente, i prezzi del greggio sono tornati a scendere a seguito dell’escalation tra Stati Uniti e Brasile, importante produttore ed esportatore di greggio, con la minaccia da parte di Trump di imporre dazi fino al 50% sulle importazioni statunitensi dal Brasile.
Nel complesso, le prospettive fondamentali del mercato petrolifero continuano a esercitare una pressione ribassista sui prezzi. Secondo lo Short-Term Energy Outlook (STEO) dell’Energy Information Administration (EIA), la crescita futura dell’offerta globale di petrolio supererà quella della domanda, trainata soprattutto dall’aumento della produzione nei paesi non OPEC come Stati Uniti, Brasile, Canada e Guinea.
Per il 2025, l’EIA prevede un prezzo medio del Brent pari a 69 $/barile, in calo rispetto al 2024 ma leggermente superiore alle stime precedenti, principalmente per effetto delle recenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente tra Israele e Iran. Nel 2026, invece, è atteso un ulteriore ribasso fino a 58 $/barile, legato all’aumento del surplus di offerta sul mercato globale.
I prezzi del gas naturale europeo TTF Olanda hanno seguito una dinamica settimanale rialzista, spinti da una domanda più forte del previsto sia in Europa che in Cina, causata dalle elevate temperature.
Il clima caldo cinese potrebbe intensificare la competizione per le forniture di GNL con l’Europa, in un momento in cui l’UE sta ancora incrementando le proprie scorte in vista del prossimo inverno. Le alte temperature, infatti, stanno spingendo verso l’alto la domanda di gas naturale destinato alla produzione di energia elettrica, necessaria ad alimentare condizionatori e sistemi di raffreddamento.
Nel settore dei metalli ferrosi si registrano alcune oscillazioni settimanali, con i prezzi europei in lieve calo e quelli cinesi in aumento. Per quanto riguarda i metalli non ferrosi, si segnala un ribasso complessivo delle quotazioni al London Metal Exchange (LME) e allo Shanghai Futures Exchange (SHFE), con la flessione più marcata per il prezzo del rame. Attualmente, infatti, gli operatori finanziari stanno privilegiando l’acquisto del rame quotato al CME, piuttosto che quello trattato sulle borse di Londra e Shanghai, in previsione delle nuove tariffe annunciate in settimana dal presidente Trump. Tra i metalli in controtendenza si segnala, invece, un recupero dei prezzi di molibdeno e zinco.
Nel comparto degli alimentari si rilevano flessioni settimanali tra le commodity tropicali e, soprattutto, tra i cereali.
Le prospettive di raccolti più abbondanti hanno favorito il ribasso dei prezzi dei cereali, attenuando così i rialzi della settimana precedente legati ai timori per la siccità.
Tra i tropicali, si segnala che lo spread tra i prezzi del caffè, accentuatosi la scorsa settimana, è tornato a ridursi grazie a cali più intensi per il robusta rispetto all’arabica.
Verbali FED
Nei verbali diffusi questa settimana emerge una Fed ancora prudente e divisa sul futuro dei tassi.
Un paio di membri del FOMC hanno segnalato l’opportunità di un taglio dei tassi di interesse già a luglio, ritenendo che l’attuale livello sia ormai leggermente restrittivo. La maggioranza del comitato, però, preferisce aspettare dati più convincenti, soprattutto per capire l’effetto dei nuovi dazi sulle dinamiche inflazionistiche. Dai verbali emerge la volontà di non escludere del tutto un allentamento entro fine anno, ma senza la fretta di un intervento immediato. Lo scenario che prende forma è quello di un possibile taglio dei tassi in autunno, se i dati confermeranno un rallentamento dell’inflazione e dell’economia.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
A seguito di un inizio settimana rialzista, l'indice PricePedia dei prezzi dell'energia registra una tendenza all'aumento, in linea con la dinamica dei prezzi del petrolio.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia

Dalla heatmap degli energetici si evidenzia il rialzo dei prezzi del gas naturale TTF Olanda e, al contempo, la flessione dei prezzi italiani al Punto di Scambio Virtuale (PSV).
Sebbene il TTF rappresenti il principale benchmark per i prezzi europei, il livello di riempimento degli stoccaggi di gas risulta attualmente disomogeneo tra i diversi Paesi: in Italia, ad esempio, le scorte hanno già superato il 70% della capacità massima, mentre in Germania e nei Paesi Bassi si attestano intorno al 50%. Si tratta di percentuali inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando i livelli di riempimento erano pari all’80% in Germania e a oltre il 70% nei Paesi Bassi.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro

MATERIE PLASTICHE
L’indice finanziario cinese delle materie plastiche e degli elastomeri, al netto di alcune oscillazioni, chiude la settimana su livelli di prezzo sostanzialmente invariati rispetto alla precedente.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

FERROSI
Si amplia il divario tra l’andamento dei prezzi dei metalli ferrosi in Europa e in Cina: l’indice europeo prosegue nella fase di calo, mentre quello cinese, al netto delle oscillazioni, registra un netto rialzo.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dall’analisi dell’heatmap emerge un aumento dei prezzi dei minerali di ferro in Cina e una crescita dei prezzi dei tondini d’acciaio quotati a Shanghai.
Sul fronte delle riduzioni, si segnala il calo dei prezzi europei dei coils laminati a caldo.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro

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NON FERROSI INDUSTRIALI
I due indici finanziari dei metalli non ferrosi presentano entrambi una dinamica di riduzione dei prezzi.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dalla heatmap dei metalli non ferrosi si segnala una flessione settimanale dei prezzi del rame, mentre sul fronte dei rialzi si registrano aumenti per il molibdeno e lo zinco.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro

ALIMENTARI
A fronte della stabilità dei prezzi degli oli alimentari, si rileva una discesa dei prezzi dell'indice delle commodity tropicali e, soprattutto, dell'indice dei cereali.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI
L'heatmap dei cereali evidenzia una riduzione generale dei prezzi, specialmente per mais e semi di soia.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI
Dalla heatmap dei tropicali si segnala una forte discesa dei prezzi del caffè robusta e un lieve aumento dei prezzi dello zucchero.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
