La de-escalation in Medio Oriente attenua la volatilità dei mercati delle commodity
Commodity più stabili, ma persistono tensioni sui mercati alimentari
Pubblicato da Luca Sazzini. .
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La fine della guerra dei 12 giorni in Medio Oriente ha favorito una maggiore stabilità dei prezzi finanziari delle commodity, specialmente nel comparto energetico, rispetto alle forti oscillazioni registrate nel mese di giugno.
Questa settimana, infatti, il prezzo del petrolio è rimasto relativamente stabile, con l’eccezione di un rialzo di circa il 3% registrato nella giornata di mercoledì. Questo aumento sembra essere legato a un allentamento delle tensioni percepito dai mercati, in seguito agli annunci del presidente Trump relativi al nuovo accordo commerciale con il Vietnam.
Secondo quanto dichiarato, il dazio aggiuntivo sulle importazioni statunitensi dal Vietnam sarà pari al 20%, una percentuale significativamente inferiore rispetto alla proposta iniziale del 46%. Parallelamente, è stata introdotta una tariffa del 40% sui beni di paesi terzi che transitano attraverso il Vietnam, per contrastare possibili triangolazioni. Inoltre, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti potranno esportare le proprie merci verso il Vietnam senza essere soggetti a tariffe doganali. Occorre tuttavia precisare che, sebbene sembri sia stato raggiunto un compromesso tra i due paesi, non è ancora stato diffuso alcun documento ufficiale che confermi l’accettazione di queste condizioni da parte del Vietnam.
Dopo il rialzo a seguito di tali dichiarazioni, il prezzo del petrolio ha poi subito una flessione, complice l’attesa di un ulteriore aumento della produzione da parte di OPEC+ nella riunione prevista per il 6 luglio.
Sempre sul fronte energetico, anche i prezzi del gas naturale TTF Olanda hanno mostrato una maggiore stabilità, ad eccezione di un rialzo di circa il 3% registrato nella giornata di martedì.
Nel settore dei metalli industriali, si segnala una moderata ripresa dei prezzi in Cina, sia per i metalli ferrosi che per quelli non ferrosi, sostenuta da un aumento del PMI manifatturiero cinese superiore alle previsioni degli analisti. In Europa, invece, i prezzi dei metalli ferrosi restano relativamente stabili, mentre quelli dei non ferrosi quotati al London Metal Exchange (LME) registrano lievi aumenti, attribuibili interamente al deprezzamento del dollaro statunitense.
Il comparto delle commodity alimentari è stato, invece, caratterizzato da una maggiore volatilità dei prezzi. I cereali, in particolare avena, frumento e mais, hanno registrato aumenti di prezzo a causa delle condizioni climatiche avverse che hanno colpito i principali paesi produttori.
Tra le commodity tropicali, si segnala un calo dei prezzi del cacao, dovuto alle previsioni di un raccolto abbondante in Ghana per il 2025/26, secondo le stime del Ghana Cocoa Board. Per quanto riguarda il caffè, le dinamiche settimanali dei prezzi sono state eterogenee: l’arabica ha seguito un ribasso a seguito delle abbondanti piogge in Brasile, che hanno attenuato i timori di siccità, mentre il robusta è risultato in rialzo per le attese di un calo delle esportazioni vietnamite, confermate dall’Ufficio Nazionale di Statistica del Vietnam e dall’Associazione Vietnamita del Caffè e del Cacao, che hanno rivisto al ribasso le stime della produzione locale.
Nel mercato degli oli alimentari, si rileva una crescita generalizzata dei prezzi, in particolare per l’olio di semi di soia, spinta dalle previsioni dell’USDA che indicano una riduzione delle superfici coltivate a soia nel 2025.
Inflazione Eurozona
Questa settimana sono stati pubblicati i dati sull’inflazione dell’Eurozona per il mese di giugno, misurati dall’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC). L’inflazione annua è leggermente risalita, attestandosi intorno al 2%, in linea con l’obiettivo della BCE.
L’inflazione di fondo, che esclude alimentari ed energia, si mantiene stabile al 2.3%, indicando una lieve persistenza delle pressioni interne ma senza segnali di accelerazione.
Nel complesso, i dati descrivono un quadro di stabilizzazione dei prezzi: dopo mesi di diminuzione, l’inflazione si consolida attorno al target della banca centrale.
PMI Cina
I nuovi dati sugli indici PMI (Purchasing Managers’ Index) cinesi di giugno rilevano segnali di stabilizzazione e un moderato miglioramento, soprattutto nel settore manifatturiero, favorito dalla tregua commerciale che ha rilanciato ordini e produzione. Le grandi imprese mostrano segni di espansione, ma le piccole e le medie restano in difficoltà, con un mercato del lavoro ancora debole.
Il settore dei servizi continua a espandersi, seppur a un ritmo più contenuto, a causa di una domanda interna ed estera più debole e da una forte pressione concorrenziale sui prezzi, che ha eroso margini e listini di vendita.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
Dopo le intense turbolenze generate dalla guerra in Medio Oriente, questa settimana l’indice finanziario dei prodotti energetici Pricepedia evidenzia una maggiore stabilità dei prezzi.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia

La heatmap degli energetici segnala una riduzione dei prezzi del propano liquefatto e del butano, a fronte di un aumento di quelli del carbone termico. L'aumento delle temperature e il relativo maggior utilizzo di climatizzatori ha determinato un forte aumento del prezzo PUN orario dell'energia elettrica italiana nelle ore serali, portando al rialzo il PUN medio giornaliero.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro

MATERIE PLASTICHE
L'indice finanziario cinese delle materie plastiche e degli elastomeri è stato caratterizzato da lievi oscillazioni di prezzo opposte tra loro, che si sono parzialmente compensate.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

FERROSI
L'indice dei metalli ferrosi Cina segue un lieve rialzo dei prezzi favorito dalla ripresa dei PMI cinesi, mentre l'indice Europa presenta una maggiore stabilità.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

La heatmap dei metalli ferrosi evidenzia una riduzione dei prezzi europei dei coils laminati a caldo e un aumento di quelli cinesi dei tondini di acciaio.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro

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NON FERROSI INDUSTRIALI
Entrambi gli indici finanziari in dollari dei metalli non ferrosi industriali rilevano una moderata crescita dei prezzi, sostenuta dal deprezzamento del dollaro statunitense.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dall'analisi della heatmap emerge la stabilità settimanale dei prezzi in euro dei metalli non ferrosi.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro

ALIMENTARI
Gli indici finanziari dei cereali e degli oli registrano crescite settimanali, mentre quello dei tropicali subisce una svolta ribassista.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI
L'heatmap dei cereali evidenzia una crescita dei prezzi di avena, mais e frumento, mentre quelli del riso risultano in calo.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI
Dall'analisi dell'heatmap emerge la discesa dei prezzi settimanali del cacao.
Si segnala, inoltre, la diffirente dinamica tra i prezzi dei due caffè con quello arabica in calo a causa delle maggiori piogge in Brasile, che hanno attenuato i problemi di siccità, e quello robusta, in aumento per via delle attese di un calo della produzione e delle esportazioni dal Vietnam, il principale produttore mondiale di questa varietà.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI
Dalla heatmap degli oli alimentari si segnala una crescita generale dei prezzi, più accentuata per l'olio di semi di soia.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
