Rischi geopolitici e sicurezza energetica: la valutazione dei mercati
Volatilità in aumento nei mercati alimentari: tra sfide green, sostituzioni e shock climatici
Pubblicato da Luca Sazzini. .
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L’escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, alimentata dalle recenti dichiarazioni del presidente Trump su un possibile intervento militare contro l’Iran, ha innescato un ulteriore rialzo dei prezzi sui mercati energetici, già in aumento da 3 settimane consecutive.
Il prezzo del Brent è arrivato alla soglia degli 80 dollari al barile, trainato soprattutto dai timori di un possibile blocco dello Stretto di Hormuz. In questo passaggio marittimo strategico transita quasi un terzo del greggio trasportato via mare a livello globale, rendendolo un punto nevralgico per l’offerta mondiale di petrolio. In caso di chiusura dello Stretto, neanche l’OPEC riuscirebbe a colmare la carenza di offerta, poiché gran parte della capacità produttiva dei suoi membri si concentra proprio nel Golfo Persico. In uno scenario del genere, i governi sarebbero quindi costretti a ricorrere alle riserve strategiche di petrolio per riuscire a fronteggiare la domanda.
Un altro mercato che in settimana ha risentito delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente è quello del gas naturale europeo scambiato al TTF (Olanda).
Il Qatar, terzo maggiore esportatore mondiale di gas naturale liquefatto (GNL) e responsabile di circa il 20% del commercio globale, ha richiesto alle navi che trasportano GNL di attendere fuori dallo Stretto di Hormuz fino al momento del carico, come misura precauzionale a causa delle crescenti tensioni regionali.
Un’eventuale escalation del conflitto nell’area metterebbe a rischio non solo le forniture di petrolio, ma anche quelle di GNL, aggravando ulteriormente le pressioni sul mercato energetico europeo.
A queste preoccupazioni si aggiunge la recente proposta della Commissione Europea di ridurre gradualmente la dipendenza dell’UE dai gasdotti russi e dalle forniture di GNL entro la fine del 2027. Il piano prevede:
- Stop ai nuovi contratti: a partire dal primo gennaio 2026 sarà vietata la sottoscrizione di nuovi contratti per l’importazione di gas russo, sia attraverso gasdotti sia in forma di GNL.
- Scadenza dei contratti a breve termine: tutti i contratti con durata inferiore a un anno, stipulati prima del 17 giugno 2025, dovranno terminare entro il 17 giugno 2026.
- Cessazione dei contratti a lungo termine: dal primo gennaio 2028, non sarà più consentito mantenere in vigore contratti pluriennali con controparti russe.
- Divieto di supporto tecnico agli operatori russi: dal primo gennaio 2026, la Commissione Europea vieterà la fornitura di servizi tecnici, logistici e operativi nei terminali GNL europei a beneficio di operatori russi. Questo divieto sarà introdotto in modo progressivo e diventerà pienamente operativo entro il primo gennaio 2028, data entro la quale tutte le attività di supporto alle controparti russe dovranno cessare.
I mercati dei metalli industriali, sia dei ferrosi che dei non ferrosi, sono rimasti relativamente stabili nell'arco della settimana.
Le variazioni più significative si sono registrate in Cina, nel mercato dei metalli ferrosi, che è stato caratterizzato da un rialzo dei prezzi dei tondini di acciaio e un ribasso di quello dei minerali di ferro Cina. Quest’ultimo ha risentito della debolezza del settore immobiliare cinese: nel mese di aprile si sono infatti registrati riduzioni nei prezzi delle abitazioni e un rallentamento nell’avvio di nuovi progetti edilizi.
Nel comparto delle commodity alimentari, la settimana è stata segnata da una forte volatilità dei prezzi.
Nel mercato degli oli alimentari si sono registrati rialzi significativi dei prezzi dell’olio di semi di soia. A sorprendere i mercati è stata la proposta dell’Environmental Protection Agency (EPA) statunitense di aumentare in modo sostanziale gli obiettivi per il diesel rinnovabile nel 2026, alimentando le attese di una crescita della domanda di biodiesel e, di conseguenza, delle materie prime impiegate nella sua produzione, come l’olio di soia.
Parallelamente, l’aumento del prezzo del petrolio, determinato dalle tensioni in Medio Oriente, ha fatto salire il costo del diesel fossile, rendendo il biodiesel un’alternativa più conveniente. Questo ha ulteriormente stimolato la domanda di biodiesel come sostituto del diesel tradizionale, contribuendo così alla crescita dei prezzi dell’olio di semi di soia.
Nel mercato dei cereali si sono registrate dinamiche differenti tra loro: i prezzi dell’avena hanno mostrato una flessione, mentre quelli del grano un aumento significativo, dovuto alle emergenze di siccità in Russia, Stati Uniti e Francia, che rientrano tra i principali produttori mondiali di frumento.
Per quanto riguarda i prodotti tropicali, si segnala una diminuzione dei prezzi, trainata dal calo del caffè, in linea con le aspettative di un raccolto più favorevole in Brasile. Le piogge più abbondanti registrate questa settimana hanno infatti mitigato i problemi di siccità che avevano caratterizzato gran parte della stagione 2024/25. Inoltre, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti prevede un aumento della produzione di caffè sia in Brasile che in Vietnam, rispettivamente i principali produttori mondiali di Arabica e Robusta.
Dazi USA anche su acciaio e alluminio contenuti negli elettrodomestici
In un contesto di crescente incertezza e tensioni sui mercati, il presidente Trump rafforza nuovamente la sua politica protezionistica annunciando nuovi dazi sugli elettrodomestici importati dagli Stati Uniti.
A partire da lunedì 23 giugno, entrerà in vigore una misura che impone dazi aggiuntivi del 50% sul contenuto di acciaio e alluminio presente negli elettrodomestici, mentre sul valore residuo sarà applicata un’aliquota del 10%.
Politica Monetaria FED
La Federal Reserve (FED) ha mantenuto invariato il tasso sui fed funds al range 4.25–4.50%, come atteso dagli analisti.
La decisione è stata presa all’unanimità, anche se nel FOMC si evidenziano segnali di divisione: alcuni membri esprimono più preoccupazione per la persistenza dell’inflazione mentre altri per il rallentamento dell’economia.
Le nuove proiezioni indicano un'inflazione che resterà al di sopra del target del 2% e una crescita in rallentamento, alimentando il dibattito su quando iniziare a ridurre i tassi. Nonostante le incertezze, la maggioranza dei membri prevede ancora due tagli entro la fine dell’anno.
Durante la conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha ribadito che la FED manterrà un approccio prudente, sottolineando che i prossimi dati saranno determinanti per le decisioni future.
Le principali preoccupazioni della FED riguardano gli effetti potenziali delle nuove tariffe statunitensi, che potrebbero intensificare le pressioni inflazionistiche e rendere più arduo il compito della banca centrale. In questo contesto, la FED resta in attesa, bilanciando il rischio di un allentamento prematuro con quello di un inasprimento eccessivo.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
Prosegue la crescita dell'indice PricePedia dei prezzi degli energetici, dovuta all'escalation delle tensioni in Medio Oriente.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia

La heatmap degli energetici si tinge in rosso evidenziando forti aumenti dei prezzi del petrolio e del gas naturale.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro

MATERIE PLASTICHE
La crescita dell’indice finanziario cinese delle materie plastiche e degli elastomeri si rafforza, guidata dall’aumento del prezzo del petrolio.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

La heatmap segnala un aumento dei prezzi delle termoplastiche, in particolare per LLDPE e polipropilene.
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

FERROSI
L'indice dei metalli ferrosi cinese registra un leggero aumento, mentre quello europeo una lieve flessione.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

La heatmap dei metalli ferrosi segnala una crescita dei prezzi cinesi dei tondini di acciaio ed un rallentamento di quelli sui minerali di ferro, quotati al Dalian Commodity Exchange (DCE).
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro

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NON FERROSI INDUSTRIALI
Al netto di alcune oscillazioni, i due indici dei metalli non ferrosi presentano movimenti dei prezzi per lo più laterali.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dall'analisi della heatmap si segnala una lieve flessione dei prezzi del nichel e un modesto aumento di quelli dell'alluminio.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro

ALIMENTARI
L'analisi degli indici finanziari dei prezzi alimentari evidenzia un crollo dei prezzi dei tropicali, a fronte di lievi aumenti di quelli dei cereali e e di aumenti più sostenuti per i prezzi degli oli alimentari.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI
Dall'analisi dell'heatmap emerge un aumento dei prezzi del frumento e una riduzione di quelli dell'avena.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI
La heatmap dei tropicali segnala la forte discesa dei prezzi sia del caffè che del cacao.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali.

OLI
Dalla heatmap si evidenzia un aumento generale dei prezzi degli oli alimentari, specialmente per quelli dell'olio di semi di soia.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
